Certe moto forse non sono state progettate per durare troppo a lungo. Prendiamo la Aprilia Dorsoduro, supermotard bicilindrica con motore 750. Il cui contachilometri si bloccava a 99.999 km. “Non potevo crederci quando è successo, evidentemente pensavano che nessuno avrebbe usato questo modello così tanto”, scherza Franco Aresi, 67enne della provincia di Varese e appassionato motociclista (possessore in passato di sette Moto Guzzi, 5 BMW, 5 Ducati e una decina di moto giapponesi). Il quale, dopo 3 Aprilia Tuono, si è fatto conquistare dall’estetica ben riuscita della supermotard veneta. E ne ha comprata una nel 2009. “Ma dopo 70mila km e moltissimi problemi, l’ho venduta per passare a una versione più aggiornata”, racconta. Il problema pare che fossero i sensori che regolano l’afflusso di aria ai cilindri. Nella prima moto erano di fabbricazione tedesca. Nella seconda, acquistata nel 2012, erano cinesi “e non mi hanno mai dato nessun problema”.

UNA SUPERMOTARD DA RECORD

A tal punto che ha superato di gran lunga la durata del contachilometri, facendoselo sostituire dalla Casa madre: “Con la mia Dorsoduro ho dovuto fare pochissimi interventi meccanici, giusto la pompa dell’acqua che ho cambiato per usura a 120mila km”, racconta Aresi. Cha dice di aver sostituito anche le pinze freno e la batteria, ma poi basta. “Ho ancora la frizione originale”, dice con orgoglio, lamentando che Aprilia non abbia creduto così tanto in questo modello: “Ho avuto tantissime moto in vita mia, ma una con un motore così bello devo ancora ritrovarla. Con la Dorsoduro ho viaggiato, sono andato in pista, ho fatto di tutto. Davvero una moto eccellente”, confessa. Difetti? Forse solo il calore emanato dal sottosella, un po’eccessivo, che Aresi ha arginato mettendo un foglio di isolante termico. E il prossimo blocco del contachilometri: “So che a 200mila si fermerà di nuovo. La prima volta Aprilia me ne ha gentilmente fornito uno nuovo, spero che anche stavolta mi vengano incontro”.