Per citare uno dei romanzi più noti di Elio Vittorini, ci sono Uomini e no. I non uomini sono quelli che picchiano la compagna davanti ai figli, la riducono in uno stato di prostrazione e sottomissione psicologica, eppure giurano di amarla. Gli uomini sono quelli che difendono donne del genere. E in questo caso, gli uomini con la U maiuscola sono un gruppo di harleysti romani, i Milites pro minoribus. Il cui contributo per la risoluzione di una brutta storia di violenza domestica come (purtroppo) ne esistono fin troppe in Italia.

UNA RONDA DI PROTEZIONE

La vicenda è stata raccontata dalle cronache romane di Repubblica. Una signora è riuscita a reagire ad anni di violenze subite all'interno della propria casa da parte dell'uomo col quale aveva tentato di rifarsi una vita dopo la morte del primo marito, dopo l'incontro con alcuni membri del gruppo di bikers. Uno di loro, Francesco Fantini, ha anche assistito legalmente la donna a titolo gratuito nel processo che si è concluso con 2 anni e sei mesi di reclusione per il compagno violento.

I Milites pro minoribus ovviamente non si sono sostituiti all'autorità giudiziaria né si sono fatti giustizia da soli, ma hanno aiutato la donna a vivere mesi di maggiore serenità, tenendo lontano da casa sua il compagno violento grazie a una ronda di Harley-Davidson che, ogni sera, ha pattugliato l'abitazione dove vive la signora.

Una brutta storia con un lieto fine. E il contributo importante di un'associazione di motociclisti.