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Moto, spostamenti e turismo: cosa succede adesso

Marco Gentili
di Marco Gentili il 23/04/2021 in Attualità
Moto, spostamenti e turismo: cosa succede adesso
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Col decreto che entra in vigore da lunedì 26 l'Italia torna in gran parte in zona gialla. Si prospetta un ritorno alla mobilità interregionale e al mototurismo. Ma ci sono ancora punti da chiarire

Il nuovo decreto del Governo Draghi sulla gestione della pandemia entra in vigore lunedì 26 aprile e sarà in vigore fino al 31 luglio. Prevede un allentamento delle restrizioni (ad esempio, la graduale riapertura di bar e ristoranti, palestre e piscine) e il passaggio di moltissime regioni in fascia gialla. Tale fatto permetterà di spostarsi liberamente sia tra di esse, sia all'interno dei loro confini. Per spostarsi tra le regioni arancioni o rosse per motivi di lavoro, salute e urgenza sarà necessaria l'autocertificazione.

Per gli spostamenti motivati da esigenze di turismo, invece, sarà possibile farlo anche nelle regioni arancioni o rosse ma solo con la "certificazione verde" o "pass". Tale lasciapassare vale sei mesi per le persone che sono state vaccinate o hanno contratto il Covid-19 salvo poi guarire, e deve essere rilasciato dalle autorità sanitarie. Per ottenere il pass, invece, i soggetti sani e non vaccinati dovranno sottoporsi a tampone molecolare o antigenico, e ricevere il pass dalle strutture pubbliche, private convenzionate o dalle farmacie dove hanno fatto il tampone di controllo.

 

SPOSTAMENTI IN MOTO

Il decreto governativo non entra eccessivamente nel dettaglio di tutte le attività consentite. Il mototurismo rientra senza dubbio tra di esse, ma resta il dubbio delle modalità con cui ci si può spostare. Dovrebbe restare valido quanto avvenuto fino a oggi, ossia la possibilità di spostarsi in moto da soli o trasportando un passeggero familiare o convivente. Tecnicamente dovrebbe restare il divieto - ma per averne la certezza sarà necessario attendere una circolare interpretativa del Ministero delle infrastrutture e della mobilità sostenibile, o della Polizia stradale - di trasportare conoscenti o comunque persone non conviventi, fatto salvo la dimostrazione della assoluta necessità di tale trasporto (ovvero un manifesto motivo di emergenza).

Di fatto giova ricordare che il divieto di trasportare persone non conviventi in moto o scooter - quindi indossando il casco, che di per sé, per la presenza della visiera, rappresenta una barriera alla diffusione del virus - è puramente teorico. A quanto risulta a Dueruote, infatti, dall'inizio della pandemia non è mai stata elevata una contravvenzione a motociclisti non conviventi fermati durante un controllo stradale.

 

SECONDE CASE

Non cambiano le normative che riguardano le seconde case, che saranno raggiungibili dal nucleo familiare anche nelle regioni rosse o arancioni. Per recarsi in esse non sarà necessario quindi partire con un tampone negativo, salvo alcune ordinanze locali più restrittive in tal senso.

 

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