Difficile sintetizzare in poche righe la vita da romanzo di Diego Armando Maradona, morto oggi a 60 anni. Qualcosa di più di un calciatore, ben più di un'icona popolare. Uno dei pochi autentici miti del mondo dello sport, assieme a Mohammed Alì. Talento purissimo, ha fatto parlare di sé non solo per questioni sportive (un campionato mondiale con l'Argentina, trofei nazionali ovunque abbia giocato, il Pallone d'Oro alla carriera) ma anche per la sua vita sopra le righe anche al di fuori del campo, tra dipendenze da alcol e droga, due squalifiche per doping (una per cocaina nel 1991, una controversa per efedrina ai Mondiali di Usa '94), la capacità di essere scomodo nei comportamenti e nelle opinioni, le posizioni politiche fuori dal coro (come le sue simpatie per Fidel Castro).

L'INCROCIO CON VALENTINO

Per quanto Maradona non abbia mai avuto un rapporto stretto col mondo delle moto, ha invece sempre avuto una grande simpatia per Valentino Rossi. Due miti che si trovano, si incrociano. Più volte Maradona ha visitato i paddock della MotoGP per andare a trovare il Dottore. Il quale ha omaggiato "El Diez" celebrando la vittoria nel GP di Rio Hondo del 2015 indossando sul podio la maglia numero 10 della nazionale argentina. Ai tempi, Rossi si fece riprendere e condivise sui social un breve video nel quale cantava un celebre coro da stadio dedicato a Diego.

UNA MOTO DA COLLEZIONE

A Diego Armando Maradona è anche stata dedicata una moto molto speciale. Lo scorso anno, dopo essere stato operato al ginocchio, Maradona ricevette dalla Dinamo Brest (società bielorussa per la quale ha lavorato per pochi mesi nel 2018 ricoprendo il doppio ruolo di allenatore e presidente) una Harley-Davidson customizzata, in cui il serbatoio replicava i colori della nazionale albiceleste e la ruota anteriore era decorata come se fosse un Pallone d'oro.