Tutto il mondo è Paese, si dice. Ma c'è Paese e Paese. Prendiamo l'Olanda, una delle nazioni più civili in Europa, patria di illuministi e filosofi. Ebbene, come sa chi segue le vicende di politica economica, il governo de L'Aia (guidato dal premier Mark Rutte) è in testa alla cordata dei cosiddetti "paesi frugali", che impongono regole molto rigide all'utilizzo del Recovery Fund per gli stati più martoriati dall'epidemia di Covid19. Tra questi, ovviamente, c'è l'Italia.

La (mala)educazione stradale non conosce confini

Ma tanto sono rigoristi a livello di politica comunitaria, tanto si dimostrano in grado di far propri i peggiori costumi quando si trovano in contesti non ufficiali, come ad esempio una vacanza. E' notizia di pochi giorni fa quella di un turista olandese di 75 anni che, mentre si trovava a Como, ha prima travolto un motociclista e poi si è ben guardato dal soccorrerlo. Trasportato in ospedale, il motociclista ha riportato fratture del piede e della gamba con una prognosi superiore ai 40 giorni. L'olandese è stato fermato dalla polizia locale mentre cercava di sostituire una gomma rotta, probabilmente nell'urto con la moto. Denunciato, rischia fino a 3 anni di reclusione.

Ebbene, dov'è tutto questo rigore, quando si tira sotto un motociclista? E soprattutto: se si fosse trovato all'interno dei confini patrii, si sarebbe comportato allo stesso modo? Purtroppo la questione della (mala)educazione stradale non conosce confini. Dispiace che a farne le spese siano sempre più spesso gli utenti delle due ruote.