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Il Governo e quel rapporto conflittuale con le due ruote a motore

Marco Gentili
di Marco Gentili il 30/04/2020 in Attualità
Il Governo e quel rapporto conflittuale con le due ruote a motore
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Il ministro De Micheli annuncia incentivi per bici, ebike e mezzi di micromobilità. Perché non contemplare anche moto e scooter?

“Sono allo studio forme di incentivazione economica per la mobilità alternativa e sostenibile, ad esempio il buono mobilità alternativa pari ad euro 200 per ogni acquisto di biciclette, anche a pedalata assistita, e di veicoli a propulsione prevalentemente elettrica, quali segway, hoverboard e monopattini, nonché i servizi di mobilità condivisa a uso individuale”. Quanto ha affermato la ministra delle Infrastrutture e Trasporti, Paola De Micheli rispondendo al question time alla Camera.

 

LA MONTAGNA CHE PARTORISCE IL TOPOLINO

Per essere la risposta del Governo alla nuova domanda di mobilità che si è venuta a generare con la fase 2 dell’emergenza Coronavirus, pare oggettivamente pochino. Il rischio, con i mezzi pubblici che diventeranno di fatto poco utilizzabili (posti contingentati, promiscuità sociale, difficoltà di accesso), è di trovare le strade delle nostre città invase dalle automobili. La risposta dell’esecutivo è: andate tutti in bici o monopattino, la mancetta ve la diamo noi.

 

OCCASIONE PERSA (PER ORA)

Intendiamoci, di per sé questo contributo è – per quanto non risolutivo – un incentivo utile e un segnale per promuovere la mobilità “alternativa” e “sostenibile”. Dove questi due aggettivi fanno rima per forza con “elettrico”. Però stupisce come il Governo non si occupi di chi percorre distanze intermedie per recarsi al lavoro. Diciamoci la verità: la bici (a pedalata umana o assistita) può andare bene per un raggio massimo di cinque chilometri. Su distanze superiori, con temperature ormai temperate, è praticamente impossibile arrivare a destinazione senza dover ricorrere a una toilette e a un cambio di camicia per essere presentabili. Come tutti sappiamo, sono molti gli italiani che lavorano a distanze superiori da casa. Loro sono i clienti perfetti per moto e scooter. Perché non incentivare anche loro?

 

IL PREGIUDIZIO ECOLOGISTA

Si dirà: se il Governo deve erogare “solo” 200 euro per l’acquisto di una moto o di uno scooter, meglio che tenga per sé questi soldi. E qualcuno alzerà la manina per far presente: “Ma quest’anno sono sempre in vigore gli incentivi per gli elettrici!”.

Ma il nostro pensiero è che il Governo attuale sconti un pregiudizio ecologista che fa di tutta l’erba un fascio, che accomuna la moto ai più inquinanti motori diesel ancora in circolazione, “tanto sono sempre motori termici”. Meglio promuovere il monopattino o la ebike, che a livello di immagine sono senza dubbio più glamour, lasciando in secondo piano le più utili e funzionali moto e scooter. Che, dati alla mano, a partire dalla omologazione Euro3 in avanti consumano pochissimo carburante e inquinano ancora meno. Sapete perché le emissioni di Co2 di moto e scooter non rientrano mai nelle statistiche? Perché a livello globale (fonte: Onu) sono ben al di sotto di ogni soglia minima che permette loro di entrare nella statistica degli agenti inquinanti.

Il Governo e quel rapporto conflittuale con le due ruote a motore
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