Quotazioni moto&scooter

Cerca

Seguici con

Attualità

Il politically correct che uccide (anche) le moto

Marco Gentili
di Marco Gentili il 20/02/2020 in Attualità
Il politically correct che uccide (anche) le moto
Chiudi

La vicenda della pubblicità “sessista” di Ragusa e i commenti indignati che ne sono seguiti è lo specchio di un mondo dove sono tutti più realisti del re e dicono quel che non pensano

Di per sé la vicenda che vi stiamo per raccontare meriterebbe poche righe nelle cronache locali. Un concessionario di Ragusa, in preda a una concezione piuttosto ruspante del marketing, ha fatto realizzare un cartellone con una bella ragazza seminuda a cavallo di uno scooter elettrico, corredandolo con uno slogan con un doppio senso palese: “Vienimi dietro, sono elettrica”.

 

L'INDIGNAZIONE PELOSA DEL WEB

Apriti cielo! Sui social l’indignazione popolare (che a cose normali dovrebbe essere indirizzata alle vere storture della nostra società, non a queste piccolezze) ha innescato un circolo perverso. Il dealer è stato esposto alla consueta gogna mediatica, bollato come “offensivo” o “sessista” dai leoni da tastiera di mezza Italia.

Obiettivamente il dealer in questione poteva andarci più morbido, ma è inevitabile che questa storia racconti molto del nostro Paese di oggi. E soprattutto di chi popola certe arene virtuali, dove tutti si ergono a censori dell’altro, pronti a puntare il dito contro l’untore di turno, a bollare di eresia chiunque si allontani (magari con poco tatto) dal politically correct. Gli stessi censori che poi sono quelli pronti a darsi di gomito e ridacchiare compiaciuti con l’amico di turno al bar per la stessa battuta. Una versione moderna del concetto di “vizi privati, pubbliche virtù”.

 

QUANDO IL NUDO FACEVA VENDERE

I costumi cambiano, la donna (giustamente) non deve essere trattata come un oggetto nella pubblicità come nella comunicazione. Ma non possiamo fare a meno di ridere in faccia a tutti quei pretoriani del buoncostume morale. Ricordando loro che è proprio un certo tipo di advertising che ha contribuito negli anni d’oro del mercato italiano a far vendere le moto. Se all’epoca certa gente avesse avuto a disposizione – e per fortuna non ce l’aveva – strumenti come i social network, chissà come sarebbero state massacrate le pubblicità come quelle che vedrete qui sotto.

E adesso, rifatevi gli occhi.

 

Il politically correct che uccide (anche) le moto
Il politically correct che uccide (anche) le moto
Il politically correct che uccide (anche) le moto
Il politically correct che uccide (anche) le moto
Il politically correct che uccide (anche) le moto
Il politically correct che uccide (anche) le moto
Il politically correct che uccide (anche) le moto
Il politically correct che uccide (anche) le moto
Il politically correct che uccide (anche) le moto
Il politically correct che uccide (anche) le moto
Il politically correct che uccide (anche) le moto
Il politically correct che uccide (anche) le moto
Il politically correct che uccide (anche) le moto
Il politically correct che uccide (anche) le moto
Il politically correct che uccide (anche) le moto
Il politically correct che uccide (anche) le moto

Per inserire un commento devi essere registrato ed effettuare il login.

ADV