Sempre più spesso abituati a guidare moto potenti, in grado di proiettarci con la rotazione dell’acceleratore in un’altra dimensione, ci siamo un po’ dimenticati di cosa significhi viaggiare in modo slow. L’occasione di riscoprire un altro modo di vivere il viaggio e di andare in moto con calma l’ho avuta un fine settimana affrontando il classico Santa Margherita Ligure-Milano per andare a prendere la mia fidata moto “da mare”, la Suzuki RV 125 Van Van, per riportarla a casa in città.

Il gusto di perdersi

Dovendo scartare l’autostrada, ho fatto di necessità virtù inventandomi un viaggio alternativo al solito casello-casello con in mezzo la Serravalle. Per tornare a Milano volevo qualcosa di più.

Ho scelto di farmi aiutare dal navigatore, impostando però la funzione “scegli il percorso più breve” e soprattutto “evita le autostrade”: e il fiuto del GPS mi ha dato davvero una mano, consentendomi di scoprire strade – è quasi un eufemismo definirle tali – davvero sperdute. Per farmi fare qualche metro in meno, il navigatore mi ha portato su stradine al limite dello sterrato. Inutile dire che ero solo soletto, circondato dai boschi. 

Pochi, ma buoni

Arrampicandomi sulle strade dell’entroterra ligure, i pochi CV della suzukina mi hanno aperto un mondo: perché viaggiando così rilassati ci si guarda più volentieri intorno, ci si ferma per il puro piacere di farlo e ci si gusta il paesaggio: in una parola si va piano piano… si pensa, si riflette, si canta dentro al casco. Si torna ragazzini, quando con il motorino si andava alla scoperta dell’ignoto per il puro gusto di farlo. La velocità di crociera del resto non è poi tanto distante da quella di allora.

Andare piano fa bene al fisico e… alla patente

Viaggiando così, mi sono imbattuto in posti che mai in tanti anni di Milano-Santa avevo visto. Scorci speciali, che con la luce del tramonto hanno assunto un fascino unico. Alla fine poi ho spento il navigatore e mi son lasciato perdere… risultato: Milano restava lontana, ma il piacere di andare in moto cresceva, cresceva, mentre il sole lentamente spariva all’orizzonte. Così ho pensato che ogni tanto un po’ di sano moto relax, magari con soli 125 cc, ci vuole. Ben sapendo che tutto è bello fin che si è sulle curve, poi ritornato sulla lunga ex statale dei Giovi… qualche cc in più non l’avrei disprezzato! 

E alla fine mi son detto che anche se la mia moto “da città” ha qualche cavallo e qualche cc in più posso ripetere l’esperimento perché… perché andare piano fa bene al fisico, rigenera lo spirito, riduce il consumo di benzina… e il rischio di farsi immortalare da qualche autovelox.