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Assicurazioni: tutti in prima classe, ma i premi non calano

Marco Gentili
di Marco Gentili il 23/08/2019 in Attualità
Assicurazioni: tutti in prima classe, ma i premi non calano
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Un motociclista su tre è nella classe di merito più alta. E allora perché le tariffe delle assicurazioni non scendono? Colpa di un sistema che non punisce abbastanza chi commette sinistri

Guardate la tabella qui sotto: in soldoni, un motociclista su tre è in prima classe universale. Eppure i premi sono sempre mediamente elevati. Che cosa succede? Le assicurazioni sono impazzite? No: a leggere attentamente i dati ANIA su come sono ripartiti gli utenti delle due ruote a livello di classe universale, emerge tutta la criticità del sistema assicurativo italiano. Perché, innanzitutto, un alto numero di assicurati è in prima?

 

Assicurazioni: tutti in prima classe, ma i premi non calano

Merito della legge Bersani

Il merito è solo in parte dei comportamenti virtuosi. In gran parte però ci ha messo lo zampino la legge Bersani entrata in vigore nel 2007, che permette di porre in essere un’assicurazione su un veicolo (nuovo o usato) di cui si è entrati in possesso, acquisendo la stessa classe di merito di un veicolo di proprietà dell’acquirente (o di un componente del nucleo familiare) già assicurato. Ciò ha portato a un elevatissimo numero di utenti (circa un quarto del totale) che approfittano delle agevolazioni concesse dalla legge.

 

Pochissimi in malus

D’altro canto, come afferma Umberto Guidoni, responsabile del settore auto e moto di Ania, “Ogni anno solo 5 utenti su 100 vanno in malus, mentre il 95 sono in bonus. Ciò porta a un affollamento, che si definisce effetto scivolamento, nelle migliori classi di merito”. Inoltre chi arriva in prima classe non può migliorare la propria posizione, essendo già al massimo livello possibile. E quindi il risultato finisce per penalizzare i molti utenti in prima. Il principio è molto semplice: il sistema assicurativo ha una natura mutualistica. In sostanza, per non penalizzare eccessivamente chi sta indietro non si premia adeguatamente chi non ha incidenti. Un principio dei vasi comunicanti a somma zero.

 

Premiare i virtuosi

Per ovviare a questo affollamento nelle classi elevate, in altri Paesi hanno adottato delle strategie punitive per chi va in malus: chi fa un sinistro in Italia retrocede di 2 classi, in Germania di 9, in Inghilterra di 7. “Attualmente abbiamo già, a livello interno, delle sottoclassi all’interno della stessa classe universale - dice Guidoni - perché sappiamo la differenza tra chi si trova in prima perché si comporta bene alla guida, e chi ha questo privilegio perché ha approfittato della legge Bersani, che ha accelerato i processi di miglioramento. L’idea in futuro è quella di non adottare comportamenti punitivi come all’estero, ma di avere migliori capacità di premio per i più vituosi”.

 

Assicurazioni: tutti in prima classe, ma i premi non calano
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