Valentino Rossi è un campione in pista e anche fuori. Abile e intelligente, da anni ha preparato per sé un futuro da imprenditore. Che nel 2018 ha però risentito dei carenti risultati in pista. Un universo fatto di numeri e bilanci, che è stato analizzato dal portale specializzato Calcio e Finanza.

L’impero di Rossi

Le sei società controllate al 100% da Valentino Rossi si occupano della gestione del Ranch di Tavullia (tramite la Test Track Srl) dell’immagine di Valentino (la VR/46), oltre ai team creati dal Dottore (VR/46 Team, VR/46 Riders Academy e VR/46 Junior Team) e soprattutto del merchandising (con la VR/46 Racing Apparel, la società capogruppo). Un giro d’affari che vale 33,1 milioni di euro aggregati nei bilanci 2018.

Vola il merchandising

A trainare i conti è la VR/46 Racing Apparel, che gestisce non solo il merchandising di Rossi ma anche di diversi altri piloti della MotoGP (Vinales, Crutchlow e Petrucci) oltre ai giovani dei team VR/46, le case motoristiche come la Yamaha e Tony Cairoli. Nel 2018 ha avuto ricavi per 21,4 milioni, con un utile di 1,2 milioni di euro. A seguire troviamo la VR/46 Team (ricavi per 5,7 milioni nel 2018 e rosso di 63mila euro), la VR/46 (3,4 milioni di fatturato nel 2018, rosso di 308mila euro), la VR/46 Junior Team (1,1 milioni di ricavi, 174mila euro di utili), la VR/46 Riders Academy (1 milione di ricavi, 153mila euro di utili) e la Test Track (357mila euro di ricavi e perdita di 637mila euro), con un risultato netto aggregato positivo per 599mila euro.

Utili in calo

Calano però gli utili, passati dai 4,3 milioni del 2016 ai 2,9 milioni del 2017. Un valore della produzione in calo per “la riduzione degli spettatori ad alcuni eventi del campionato MotoGP e anche la minore competitività della moto (la Yamaha, ndr) in alcuni tracciati con conseguente mancanza di risultati”, si legge nel bilancio.