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Motociclisti anziani e moto da giovani

Marco Gentili
di Marco Gentili il 14/06/2019 in Attualità
Motociclisti anziani e moto da giovani
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Tra 25 anni un italiano su tre avrà più di 65 anni. Le Case costruttrici stanno pensando al motociclista di domani, che sarà sempre più anziano?

Quali moto vedremo a EICMA 2039, ossia tra due decenni tondi? Sembra una domanda oziosa, ma fino a un certo punto. E che nasce dalla lettura degli ultimi dati ISTAT sull’invecchiamento della popolazione. Tra 25 anni infatti un italiano su tre sarà un over 65. Siamo un paese vecchio, che non pensa ai giovani, e che invecchia sempre di più.

Lasciamo perdere le considerazioni generali e concentriamoci adesso sul nostro piccolo mondo delle due ruote. Già oggi sappiamo che la nostra categoria è frequentata maggiormente da uomini nel pieno del vigore lavorativo: il motociclista medio ha tra i 40 e i 45 anni, e i ragazzi sono percentualmente molto pochi. Ma nonostante il ritorno di fiamma nei conseguimenti di patenti A1, dobbiamo rassegnarci: il motociclista medio, così come il Paese Italia, tende a invecchiare sempre di più.

Ironia della sorte, i due Paesi al mondo con il più alto tasso di anziani sono anche quelli che tradizionalmente sono la culla del motociclismo mondiale, ovvero Italia Giappone.

 

Le moto per i nipoti

E allora, che cosa vedremo a EICMA 2039, quando il motociclista italiano (e con lui quello del mondo occidentale) sarà sempre più stagionato? Le Case come affronteranno una questione inevitabile? 

Già oggi i costruttori si trovano di fronte a un dilemma amletico: da un lato il loro cliente medio è il famoso 40-45enne di cui sopra, dall’altro tendono a proiettare un’immagine di sé giovanilistica e dinamica che mal si concilia con l’identikit reale dell’utente finale. In soldoni, le Case giocano a fare le giovani ben sapendo che vendono le proprie moto ai genitori (se non ai nonni) del loro target pubblicitario ideale.

In futuro, come concilieranno queste due anime? Vero è che l’asse del mercato si sposta sempre di più verso Oriente, dove Indonesia, Thailandia e Vietnam sono in una prospettiva nemmeno troppo remota i mercati emergenti per le moto. E quindi le moto da giovani saranno sempre molto richieste e vendute, almeno su quelle piazze. 

 

Sul fronte occidentale invece la questione è sempre più complessa. Il pubblico di riferimento delle Case (quello che ha una buona capacità di spesa) invecchia sempre di più. Ma a livello di marketing è difficile essere appetibili e interessanti se si fanno moto pensate per la terza età. Eppure un mondo di nonni in moto, in cui i più giovani sono interessati a una mobilità intermodale fatta di mezzi pubblici e scooter in sharing (possibilmente elettrici) è qualcosa di più di un incubo distopico. 

Forse la strategia migliore per i costruttori sarebbe quella di sdoppiarsi: proporre moto da giovani sui mercati emergenti e moto “da anziani” sui mercati più maturi. Senza aver paura di sembrare vecchi o di trasmettere un’immagine datata. Forse non ha molto senso arrovellarsi il cervello per creare modelli e inseguire oggi un pubblico di giovani che non è più molto interessato alle moto. Anche perché i giovani di oggi sono i 45enni di domani. E allora, magari, avranno voglia di saltare su una moto.  

Motociclisti anziani e moto da giovani
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