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Ancma: bufera su Dell'Orto

Marco Gentili
di Marco Gentili il 15/04/2019 in Attualità
Ancma: bufera su Dell'Orto
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Tutti contro tutti nell’associazione costruttori. Cosa sta succedendo ai vertici della Confindustria della moto? Il retroscena di Dueruote e i motivi della sfiducia a Dell’Orto

Se non è tutti contro tutti, poco ci manca. La presidenza di ANCMA che porta la firma di Andrea Dell’Orto, iniziata poco più di un anno fa, sta vivendo il suo momento più nero.

 

Il retroscena

Ma per raccontare questa sorta di spy story bisogna fare un passo indietro, ossia tornare all’assemblea di ANCMA, la Confindustria della moto, dello scorso febbraio. In quella sede una parte dei 150 associati inizia a mugugnare, lamenta il fatto che il presidente sia fin troppo autonomo su certe decisioni. Si parla dell'acquisto di un immobile da 3 milioni di euro e di compensi per il cda e buonuscite per alcuni dirigenti in uscita, a sei zeri, oltre alla mancata approvazione del bilancio 2018 di EICMA. In sostanza, di una gestione troppo personalistica dei soldi, fatta senza consultare il comitato di presidenza e gli organi collegiali con i quali devono essere prese certe decisioni. I mugugni crescono, diventano una corrente che inizia a remare contro Dell’Orto. I cui rapporti con il consiglio di presidenza si sono rapidamente deteriorati nel corso del mandato. 

 

Il silenzio e lo scontro

Fatto sta che il collegio dei probiviri, investito dal comitato di presidenza, dichiara decaduto Dell’Orto per gravi motivi. Ma al di là dei rapporti di forza all'interno dell'associazione, il collegio dei provibiri si era mosso già in precedenza chiedendo conto a Dell’Orto di alcune sue decisioni, prese in assoluta autonomia e senza consultare gli associati. Domande dietro a cui il presidente si sarebbe trincerato dietro a un silenzio che ha insospettito gli organi sociali, e portato i probiviri ad emettere un lodo che di fatto lo rimuoveva dall'incarico.

 

Rischio impasse

La questione si è ulteriormente ingarbugliata. Da Roma, ossia dalla sede centrale di Confindustria, il Collegio dei Probiviri confederali ha dichiarato “inesistente” tale provvedimento, sconfessando i probiviri di ANCMA (a loro avviso non titolati a prendere tale decisione) e addirittura paventando un grave danno di immagine per l'associazione stessa.

Dunque, qual è l’organo più titolato a decidere in questo senso? Una questione ancora aperta e attualmente in mano agli avvocati delle due parti. Per Confindustria il presidente di ANCMA resta Dell’Orto, mentre per una parte consistente di ANCMA egli è decaduto e il suo ruolo è rivestito pro tempore da Paolo Magri (Brembo). Il rischio da evitare è un’impasse istituzionale che paralizza il lavoro dell’associazione. A quanto risulta a Dueruote la vicenda dovrà avere una definizione nel giro di una settimana, dieci giorni al massimo. Quando capiremo chi avrà vinto il braccio di ferro. L'unica certezza che abbiamo è che la vicenda lascerà degli strascichi.

 

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