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Petrucci: "La Ducati (2019) è la moto più forte che abbia mai avuto"

Marco Gentili
di Marco Gentili il 27/12/2018 in Motogp
Petrucci: "La Ducati (2019) è la moto più forte che abbia mai avuto"
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A tu per tu col pilota ternano alla vigilia della stagione, che lo vede schierato nel team Ducati ufficiale al fianco di Andrea Dovizioso: "Vorrei tanto arrivare a 40 anni in forma come c'è arrivato Valentino"

“Non ho mai avuto una moto così competitiva”. Danilo Petrucci non è uno che va per il sottile. E quando parla della nuova Ducati ufficiale, in veste di pilota della squadra di Borgo Panigale, gli si illuminano gli occhi.

Danilo, come sarà il tuo 2019?

“Difficile, perché sono in sella a una delle moto migliori della MotoGP. I tempi dei primi test di Jerez ci hanno fatto capire il potenziale della Ducati 2019. Ho già fatto vedere di essere a ridosso dei migliori e di essere capace di fare i tempi di Dovizioso”.

Il tuo nuovo compagno di squadra.

“Andrea è un amico, oltre che un compagno di squadra. E anche una delle persone più per bene che io conosca. Non vorrei sembrare falso ma tra di noi c’è un rapporto sincero. Lui oltretutto è un gran pilota e i suoi tempi sono un riferimento fisso per me”.

Il prossimo anno vedremo due piloti italiani in sella a una Ducati.

“Non ci giriamo intorno: per un pilota italiano la Ducati è un sogno. Per me lo è anche di più, perché si è realizzato dopo anni di inseguimento”.

Petrux fa le carte al 2019

La concorrenza è sempre agguerritissima.

“Honda con Marquez e Lorenzo è il team da battere. Poi ci sono Yamaha e Suzuki, e credo che anche KTM alla lunga verrà fuori. E tanti giovani italiani, come Morbidelli e Bagnaia, che eredita la mia moto nel team Pramac”.

A proposito di Yamaha, Rossi si appresta a compiere 40 anni. Ti immagini a correre ancora, a quell’età?

“Beh, mi piacerebbe perché vuol dire che il fisico regge. Però già adesso che ho 28 anni e competo per le posizioni di vertice, dove sono obbligato a dare sempre il massimo, le mie gare sono più faticose e difficili di quando ne avevo 21 e correvo nelle retrovie. Non so se arriverò a 40, a dire il vero”.

Il momento del tuo ritiro è lontanissimo. Cosa pensi di fare, una volta che avrai smesso con la MotoGP?
“Vorrei che la mia vita continuasse nel mondo delle corse. Non nascondo che vorrei concedermi il lusso di correre una Dakar, così come di un bel viaggio in montagna su una moto da turismo. Però sì, vorrei restare nel giro del Motomondiale, è un ambiente che è parte della mia vita”.

Intanto però c’è da affrontare il 2019.

“La stagione non è ancora iniziata, devo ancora prendere confidenza con la nuova moto, che è cambiata molto rispetto alla Ducati ufficiale dello scorso anno. Devo capire molte cose, come reagisce il telaio, come possiamo lavorarci sopra, come rendere il motore più adatto alle mie esigenze. Ma non faccio previsioni…”.

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