Targa e intestazione della moto non sono dati personali, per cui il Comune può trasmettere il verbale attraverso le Poste. È questo il pronunciamento della Cassazione che, nella sentenza 18500 del 12 luglio scorso, respinge il ricorso di un motociclista di Firenze.

L’uomo era stato colto a sfrecciare a velocità superiore a quella prevista da un autovelox. Il suo ricorso però riguardava il fatto che il Comune di Firenze avesse trasmesso i suoi dati alle Poste Italiane per la notificazione della sanzione, in presunta violazione della legge sul trattamento dei dati personali.

La pronuncia della Corte

La Suprema corte si è però espressa in modo contrario: gli unici dati riportati sul verbale erano targa e modello dell’auto. In assenza di indicazione del conducente non possono inoltre qualificarsi come dati personali, le circostanze di tempo e luogo dell'infrazione, non essendo riferibili ad alcuna specifica persona fisica, ma al veicolo.