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ESCLUSIVO In arrivo i controlli di conformità sulle moto!

Marco Gentili il 20/03/2018 in Attualità

Il Ministero dei trasporti ha varato una campionatura per verificare le caratteristiche di moto e scooter: saranno 550 i mezzi interessati, tra nuovi e circolanti. A seconda del tipo di veicolo, verranno verificati prestazioni, rumore ed emissioni inquinanti

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L'effetto domino del Dieselgate si riflette anche sul mondo delle moto. Lo scandalo emissioni che ha travolto l'industria delle auto infatti ha avuto come ricaduta una maggiore sensibilizzazione degli Stati membri della Comunità europea sul tema del controllo dei veicoli in circolazione. A loro infatti non è in capo solo la procedura di omologazione di tutti i mezzi messi in strada, ma anche la sorveglianza della conformità dei veicoli a motore. In parole povere, ogni Stato deve controllare che le auto, le moto e i mezzi pesanti in circolazione corrispondano in effetti a quanto previsto in fase di omologazione.

In questo l'Italia è all'avanguardia. Già nella legge di stabilità del 2016 vennero stanziati 5 milioni di euro (destinati al Ministero dei trasporti e delle infrastrutture) per una campagna di prova "straordinaria" finalizzata a verificare la conformità del parco circolante. Le lentezze della pubblica amministrazione hanno fatto sì che il Ministero competente attivasse un bando di gara per selezionare i soggetti autorizzati a effettuare questi test solo alla fine del 2017. Da poche settimane è stato individuato il raggruppamento temporaneo di imprese che prenderà in carico il controllo a campione dei veicoli, moto comprese. Si tratta di una cordata che vede in testa il Rina (il registro navale italiano, che da anni svolge servizi di consulenza e certificazioni in ambito automotive) e due imprese con sede a Pontedera, la Pontlab (partecipata da Comune e soggetti provati) e la Edi Progetti.

Come si svolgerà

La campagna di conformità - la prima a livello comunitario - è iniziata ai primi di marzo. Il campione relativo ai veicoli di categoria L (in cui rientrano moto e ciclomotori, ma anche i tricicli) è piuttosto sostanzioso. Saranno presi in esame, nel corso del 2018, 550 unità. Di queste, 250 saranno ciclomotori, 200 motocicli e 90 appartenenti ad altri segmenti della categoria L. Già stabilita anche la proporzione tra veicoli nuovi e circolanti: 160-170 saranno campionati appena usciti dalla catena di montaggio, mentre gli altri saranno pescati tra i mezzi già in circolazione. A questi vanno aggiunte 100 biciclette a pedalata assistita e un numero indefinito di caschi. Che cosa dovrà misurare questa campagna di conformità? Per i veicoli di categoria L1, cioè i ciclomotori, sarà fatta una verifica sulla velocità massima effettiva che, come noto, è fissata per legge a 45 km/h, mentre le moto (veicoli di classe L3) saranno sottoposte al test per controllare che la rumorosità rientri mei parametri stabiliti in fase di omologazione. Un campione ancora più ristretto invece sarà sottoposto anche al test sulle emissioni inquinanti. Per quanto riguarda le bici a pedalata assistita, le imprese coinvolte nella campagna controlleranno che esse abbiano tutti i requisiti previsti dalla legge in termini di potenza della batteria (il motore elettrico non deve essere superiore ai 250 W e non deve offrire assistenza oltre i 25 km/h). Il controllo sui caschi sarà limitato a controllare che gli esemplari presi a campione rientrino nella normativa ECE 22.05.

Nessun disagio per l'utente

Il dubbio che sarà venuto a molti è: questa campagna potrebbe toccare anche alla mia moto o al mio scooter? E come verranno scelti questi mezzi? Per quanto riguarda il nuovo, tali mezzi saranno presi in comodato dalla rete di vendita. Le verifiche sul circolante invece verranno fatte contestualmente alla revisione periodica: a margine dell'adempimento, il mezzo scelto a campione sarà sottoposto alle verifiche supplementari previste dalla campagna di conformità.

I risultati? Top secret

Nessuno verrà a conoscenza dei risultati di questa indagine, che resteranno segreti e verranno consegnati direttamente nelle mani del Ministero delle infrastrutture. Solo i dirigenti del dicastero potranno visionarli e, in un secondo momento, decidere se renderli pubblici. Resta da capire infine se la campagna "straordinaria" resterà tale oppure se diventerà un appuntamento strutturale, che quindi sarà ripetuto a cadenza periodica. Ma per rispondere a questo quesito è necessario che ci sia una copertura finanziaria per poter effettuare tali controlli.

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