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Moto e scooter in Italia: pochi parcheggi e ancora molta strada da fare

Marco Gentili il 25/01/2018 in Attualità

Presentato a Milano l'Osservatorio Focus 2R: nei capoluoghi di provincia italiani le due ruote a motore non possono circolare sulle corsie preferenziali ma sono benvenute nelle Ztl. Cresce l'elettrico, ma ci sono ancora grossi passi da fare sul fronte della sicurezza passiva

Moto e scooter in Italia: pochi parcheggi e ancora molta strada da fare
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L’Italia non è (ancora) un paese per motociclisti. O almeno non lo sono le sue città. È quanto risulta dall’edizione 2017 dell’Osservatorio Focus 2R, presentato oggi a Milano. Un’indagine elaborata da Ambiente Italia per conto di Confindustria ANCMA e Legambiente relativa alla mobilità legata alle due ruote basata su dati provenienti da circa 90 amministrazioni delle città capoluogo di provincia. I cui risultati sono in parte incoraggianti, in parte controversi.

Ztl e corsie preferenziali

Il 74% dei comuni interpellati consente l’accesso all’interno delle Ztl di ciclomotori e motocicli. Ed è significativo che in una città su 10 l’accesso al centro storico sia consentito ai soli veicoli con motorizzazione elettrica. La circolazione di ciclomotori e motocicli nelle corsie riservate ai mezzi pubblici rimane vietato nella maggioranza delle città, ma la percentuale dei comuni che ne autorizzano l’accesso sale – rispetto alla scorsa rilevazione – dall’8% al 12%. Tra le città che permettono l’accesso Imperia, L’Aquila, Lodi e Parma (solo ciclomotori), mentre a Milano, Genova, Venezia, Bergamo, Bologna e Como l’accesso è solo parziale.

Parcheggi: ancora troppo pochi

Resta un problema irrisolto quello degli spazi riservati al parcheggio di moto e scooter: circa la metà delle città (56%) offrono una disponibilità di stalli dedicati alle due ruote motorizzate inferiore al 5%; l’80% dei comuni che hanno risposto al questionario hanno una disponibilità di parcheggi dedicati non superiore al 20%. Ancora immatura la diffusione capillare di servizi di scooter sharing: nell’anno di rilevazione della ricerca erano solo 4 le città che offrivano questo servizio, ulteriormente ridotte a causa del recente ritiro di un operatore.

Elettrico in crescita

Segnali di crescita si registrano nel campo della mobilità elettrica: il 41% delle città interpellate dichiara di avere installato una rete di ricarica per motocicli o scooter, con una media di 30 colonnine di ricarica pubblica per comune, ma punte che superano le 100 unità nei comuni più grandi o più sensibili. Il 38% delle città ha installato reti per la ricarica di e-bike, benché in questo caso la presenza di colonnine sul territorio sia molto più disomogenea.

Sicurezza: i motociclisti stanno dopo le biciclette

Infine, si registra un diverso livello di attenzione da parte degli amministratori locali rispetto alle misure per migliorare la sicurezza degli utenti inserite nei Piani Urbani per la Mobilità: se il 71% dei comuni dichiara di avere approvato almeno una misura per la sicurezza dei ciclisti (ma il valore è in calo rispetto al 75% del 2016), solo il 26% ha presentato iniziative per la sicurezza dei motociclisti. Un’eccezione è rappresentata dall’installazione di guardrail specifici per la protezione dei motociclisti: il 19% li ha installati, un altro 22% - in aumento rispetto al 18% del 2016 – dichiara di volerli ampliare o utilizzare in futuro per la prima volta. resta infine diffuso (85%) l'uso di vernici antisdrucciolo per la segnaletica orizzontale.

ANCMA, Dell’Orto: “Le due ruote amiche del traffico”

“La mobilità a due ruote in Italia e la possibilità di spostarsi su biciclette, scooter e motocicli – dichiara Andrea Dell’Orto, presidente di Confindustria ANCMA - rappresenta un’opportunità irrinunciabile per le amministrazioni locali italiane, in un’ottica di riduzione delle emissioni e snellimento del traffico. La richiesta di ANCMA è che il quadro regolatorio diventi sempre più chiaro, uniforme e favorevole alla diffusione delle due ruote e alla loro sicurezza nel traffico urbano. A monte di questo fenomeno c’è un industria in salute, italiana, che produce ricchezza e occupazione per il Paese: le aziende del settore moto e bici generano un fatturato di 5 miliardi di euro e danno lavoro a 60.000 addetti; l’Italia è leader europeo nella produzione di veicoli a due ruote, sia motorizzati che a pedale, e può vantare una bilancia commerciale in attivo da 25 anni per un valore cumulato superiore ai 17 miliardi di euro”.

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