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Chi ci risarcisce l'incidente da insidia stradale?

di Riccardo Matesic il 10/12/2015 in Attualità

Siete caduti per colpa di una buca su strada mal tenuta? Avete investito un animale selvatico? Visto lo stato di abbandono della nostra rete viaria, si tratta di eventi purtroppo sempre più frequenti. In entrambi i casi, a volte è possibile ottenere un risarcimento

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Partiamo dal caso di una buca, o di tutte quelle situazioni di manutenzione trascurata che possono creare incidenti.

La richiesta di risarcimento in questa circostanza può fare leva sulla cosiddetta “insidia occulta”, vale a dire a un pericolo non visibile, riferendosi all'articolo 2051 del Codice Civile: “danno cagionato da cose in custodia”.

Significa che la cattiva custodia dell'ente proprietario, ha creato le condizioni perché si verificasse l'incidente.

Attenzione però, il danneggiato deve provare la presenza di un'insidia che sia anche occulta.
Insomma, non basta la presenza di una semplice buca. Bisogna anche dimostrare che non era visibile. E ovviamente non debbono ricorrere quelle condizioni per cui la controparte potrebbe dimostrare una colpa del guidatore (eccesso di velocità, una visiera scusa non omologata che impediva la corretta visibilità, stato di ebbrezza...).

Il paradosso del fatto che l'insidia non deve essere visibile facilmente, è nel fatto che tanto più una strada sarà rovinata, tanto più sarà difficile ottenere il risarcimento per un incidente. Perché si perderà il carattere di imprevedibilità e di difficoltà di individuazione della buca.

Se invece si parla di ostacoli imprevisti, come potrebbe essere un carico disperso o un albero abbattuto sulla strada, ovviamente per sperare nel risarcimento bisognerà poter dimostrare che chi cura la manutenzione e la sicurezza della circolazione abbia avuto il tempo al momento dell'incidente di intervenire; e non lo abbia fatto per trascuratezza.

Non si può infatti pretendere che l'ente responsabile abbia le squadre di manutenzione costantemente presenti in ogni punto.


Diverso il caso dell'investimento di animale selvatico.

Qui la responsabilità di controllare e proteggere tutte le specie selvatiche è delle regioni (si parla di quelle a statuto ordinario). Può essere delegata a comuni e province, ma solo nel caso questi abbiano anche i poteri decisionali e operativi necessari per evitare i rischi di danni causati dalla fauna.

Stabilito di chi è la responsabilità, la domanda è: cosa dovrebbe fare tale ente per evitare che gli animali selvatici causino pericolosi incidenti?
Teoricamente le aree faunistiche andrebbero recintate e si dovrebbero mettere in campo misure atte a richiamare gli animali in zone lontane dalle strade. Così come si dovrebbero prevenire le situazioni di sovrappopolamento.

Però non si può pretendere che tutto sia recintato. E allora per parare le spalle all'amministrazione è già considerato sufficiente che questa apponga sulla strada cartelli che avvisino del rischio di investimento di animali selvatici.

Ovviamente queste che vi forniamo non sono altro che interpretazioni. Un buon avvocato potrebbe proporre ricorsi basandosi su interpretazioni differenti, ed averla vinta in tribunale. Dunque, considerate quelle da noi indicate come semplici linee di massima sulla base delle quali decidere se è percorribile la richiesta di un risarcimento o meno in caso d'incidente.

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