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Class action contro il Comune di Milano

di Riccardo Matesic il 01/10/2015 in Attualità

Altroconsumo ha aperto una class action contro il Comune di Milano, per la vicenda delle multe notificate oltre i 90 giorni di legge dalla data dell'infrazione. Si tratta di una delle prime azioni collettive in Italia contro la pubblica amministrazione

La vicenda, lo ricorderete, è quella dei sette nuovi velox, piazzati su viali di scorrimento, che hanno rilevato moltissime infrazioni. Il Comune ha inviato i verbali a casa dei trasgressori fino a nove mesi dopo l'infrazione, sostenendo che il periodo di 90 giorni utile per la notifica scatterebbe dal momento in cui l'agente di polizia incaricato visiona la foto e accerta l'identità del trasgressore attraverso il numero di targa.
Class action contro il Comune di Milano
In realtà i giudici di pace e la stessa Prefettura di Milano, che ha preventivamente chiesto un parere al Ministero dei Trasporti, avrebbero già annullato molte delle multe. Ora arriva questa azione di Altroconsumo, decisa in risposta agli oltre 12.000 multati che si sono rivolti all'Associazione e al fatto che la diffida data al Comune di Milano a interrompere immediatamente l'invio di verbali fuori tempo massimo è caduta nel nulla.
A differenza della class action prevista dal Codice del Consumo -chiarisce l'Associazione-, la class action pubblica non può essere intentata per promuovere il risarcimento danni ma è finalizzata a correggere il comportamento illegittimo. Il giudice è chiamato a pronunciarsi; se la violazione, l’omissione o l’inadempimento da parte della pubblica amministrazione fossero accertati, la pubblica amministrazione dovrà rimediare e rivedere il proprio operato in un tempo congruo”.
Queste le richieste formali di Altroconsumo attraverso l’atto di citazione della class action:

1. immediata cessazione della notifica di verbali di accertamento di sanzioni amministrative oltre i 90 giorni dall’infrazione, perché tale notifica costringe il cittadino a dover presentare ricorso al Prefetto o al Giudice di Pace, nonostante la Polizia locale e il Comune siano pienamente a conoscenza del superamento del termine;

2. annullamento in autotutela di tutti i verbali di accertamento di infrazione del Codice della strada notificati oltre i 90 giorni dall’infrazione;

3. immediata modifica del testo contenuto nei verbali di accertamento, con la precisa indicazione che il termine di 90 giorni decorre dalla data dell’infrazione e non da quella di visione dei fotogrammi da parte degli Agenti;

4. attuazione di una procedura per la restituzione delle somme incassate illegittimamente a fronte di verbali notificati tardivamente in violazione dell’art. 201, Cod. strada;

5. annullamento e/o immediata sospensiva, in ogni caso, di qualsivoglia procedura esecutiva e/o di riscossione coattiva basata su verbali illegittimi notificati tardivamente, con l’impegno di non domandare, anche tramite Equitalia, le somme non versate;

6. annullamento e/o l’immediata sospensione delle procedure di emissione dei verbali di cui all’art. 126-bis, Cod. strada, per non aver i presunti trasgressori comunicato i dati del soggetto che si trovava alla guida.

Per informazioni e per aderire: www.altroconsumo.it

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