Attualità

Crisi delle assicurazioni? Quale crisi?

di Riccardo Matesic
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Due miliardi. È quanto portano a casa le compagnie assicuratrici dalla RCAuto e Moto nel 2013. Nonostante un calo di polizze e veicoli in circolazione dovuto alla crisi. E nonostante una (insufficiente) riduzione delle tariffe.

Il totale dei premi riscossi dalle assicurazioni nel ramo RCAuto e Moto nel 2013 è calato del 7,3% rispetto all'anno precedente. Colpa della crisi: in molti evidentemente non assicurano più i loro veicoli. In compenso c'è stata una forte riduzione dei sinistri: -30%.
Tutto questo per dire che piove sempre sul bagnato, e che per le compagnie il momento è comunque positivo. Non a caso, la gestione del ramo RCAuto nel 2013 ha fruttato utili per 2 miliardi di euro. Che sommati ai 3 del ramo vita, danno un guadagno tondo tondo di 5 miliardi di euro. Insomma, i conti vanno bene, sono in ordine, e anche per il futuro si può stare tranquilli.
Sono questi i numeri emersi in occasione dell'Assemblea Nazionale dell'ANIA, l'Associazione Italiana delle Imprese d'Assicurazione. Un gruppo di potere ormai fortissimo nel nostro Paese, visto il grado di penetrazione elevato del mondo bancario in quello assicurativo.
Forse è per questo che il presidente, Aldo Minucci, ha aperto la sua relazione facendo il punto sull'Italia: -8% della spesa sui consumi rispetto al 2007, disoccupazione giovanile oltre il 40% e una serie di promesse da parte del Governo che ora debbono tassativamente tradursi in interventi concreti. Di più, il presidente dell'Ania ha anche accennato a quali sono le riforme imprescindibili in questo momento.

Ma torniamo all'RC Auto e Moto. Il prezzo medio delle polizze, rispetto al massimo storico dell'estate 2012, è calato del 10%. E negli ultimi due anni la spesa per i risarcimenti è calata del 14%. Merito del calo del numero di sinistri, sicuramente, ma i due terzi di questo risparmio derivano dall'applicazione del decreto che nel 2012 ha reso risarcibili solo le microlesioni accertabili strumentalmente. Una scelta del Governo Monti che ha fatto calare un bel po' di frodi.
E ci si mangia ancora le mani, pensando che ulteriori misure sicuramente positive in questo senso erano inserite nell'art. 8 del Decreto Destinazione Italiana, stralciato per una battaglia preconcetta di molti parlamentari. E ora siamo qui ad aspettare che -chissà quando- il Governo recuperi quelle misure.
Governo che sembra piuttosto assente. Di fronte al presidente Minucci che chiedeva la promulgazione delle tabelle per i risarcimenti delle lesioni gravi, il ministro dello Sviluppo Economico, Federica Guidi, ha risposto semplicemente di sperare che presto ci siano le condizioni perché il settore possa beneficiare di tale strumento. E dire che si tratta di una fase normativa prevista da una legge in vigore da ben 9 anni! Per la quale, come ha sottolineato Minucci, il testo del decreto ha già ultimato da tempo l'iter di consultazione a approvazione ministeriale. Insomma, dovrebbe essere tutto pronto, per un atto che dovrebbe portare un'ulteriore riduzione del 3% delle tariffe assicurative. Speriamo.
E il futuro? Già oggi sono sempre più forti i canali telefonici e Internet di distribuzione delle polizze RCAuto e Moto, che ormai viaggiano intorno al 40%. Per questo il presidente Minucci auspica una regolamentazione dei comparatori on line, sui quali -ricordiamo- è in corso una verifica di controllo da parte dell'IVASS.
Questo non significa comunque la scomparsa degli agenti, a patto che sappiano riciclarsi. Magari sfruttando Skype (perché no?), per diventare consulenti assicurativi disponibili in tempo reale.

In chiusura una nostra annotazione. Il kit del giornalista accreditato all'Assemblea conteneva uno zaino con dentro chili di materiale cartaceo di indubbio interesse e utilità. Dati approfonditi che dimenticano però del tutto le moto, considerate esclusivamente in un aggregato che comprende tutti i veicoli e privilegia le automobili.
Con oltre 6 milioni di mezzi siamo circa un sesto del parco circolante italiano, non contando i ciclomotori: forse meriteremmo maggiore attenzione.

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