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Le assicurazioni devono calare!

di Riccardo Matesic il 27/06/2014 in Attualità

Lo sostiene il presidente dell'Autorità di Vigilanza IVASS, Salvatore Rossi, secondo il quale, dati alla mano, gli sconti praticati fino a oggi sono troppo bassi in relazione al calo dei sinistri e dei costi di cui hanno goduto le compagnie

Ha fatto rumore la notizia che il 95% degli italiani paga la polizza RCAuto e Moto più della media europea. Uno dei dati emersi con la presentazione della relazione annuale di Salvatore Rossi, il presidente dell'IVASS, l'Authority di controllo sul funzionamento delle assicurazioni.
La vera notizia importante però, secondo noi era un'altra: nel periodo 2009-2013 le compagnie hanno visto la loro spesa in risarcimenti calare del 16%, mentre i premi sono aumentati del 6%.
Un'asimmetria che si riduce (ma non scompare) se ci si limita agli ultimi due anni, nei quali i costi sostenuti son calati dell'11% e la raccolta premi solo del 4%.
Ecco tornare d'attualità il solito dubbio che, al di là degli sconti degli ultimi due anni, forse le compagnie ci marciano sulla determinazione dei premi assicurativi. E allora, a parte gli interventi legislativi che si stanno predisponendo, l'IVASS si muove con due azioni di particolare importanza.
La prima è la rilevazione trimestrale dei premi effettivi pagati da 2 milioni di possessori di veicoli assicurati. Un grande lavoro, che si incentra sulle cifre realmente pagate dai guidatori, e non sulle tariffe a listino.
Conoscere per capire e agire nella maniera opportuna. Peccato che per il settore motociclistico la rilevazione sia fuorviante. Lo abbiamo già scritto in passato: prendendo in esame solo le piccole cilindrate si registrano regolarmente tariffe in crescita. Mentre nelle cilindrate più alte noi di Dueruote, nel nostro piccolo, da due anni registriamo diminuzioni dei premi.
Nella sala riunioni dell'IVASS abbiamo alzato la mano e fatto notare la cosa, auspicando un allargamento dell'indagine anche a mezzi oltre i 500 cc. "Grazie, osservazione molto utile e interessante -ci ha risposto il segretario generale dell'Ente, Corrado Baldinelli-". Ma poi si è sfilato dalla nostra sollecitazione, ricordando come già l'attuale raccolta dati sia impegnativa e onerosa. Torneremo alla carica.

Il secondo punto sul quale all'Istituto di via Nazionale a Roma puntano, è la creazione dell'Agenzia Antifrode. Se ne parla da molto tempo, e il ritardo è dovuto alla difficoltà di interconnettere tutte le banche dati necessarie. A oggi sono state allacciate Motorizzazione Civile, PRA, Consap, ANIA e IVASS.
Entro la metà del 2015 il sistema sarà pienamente operativo. Per allora saranno infatti messe in comunicazione anche tutte le compagnie assicurative, i ministeri interessati, la Banca d'Italia, il Casellario Centrale degli Infortuni, l'Ufficio Centrale Italiano.
L'operatività si tradurrà nella possibilità di calcolare istantaneamente per ogni sinistro la possibilità che si tratti di una truffa. Se la percentuale risulterà oltre la soglia d'allarme, scatteranno le investigazioni.
Tutto bello e condivisibile, ma come utenti ci aspettiamo che alla fine di tanto lavoro si verifichi seriamente che i risparmi conseguiti dalle compagnie si traducano in riduzioni equivalenti delle polizze. Altrimenti avremo solo fatto un regalo alle assicurazioni.
Il parere dell'esperto
Fabrizio Premuti, presidente dell'Associazione di tutela dei consumatori Konsumer, segue da sempre il settore assicurativo. A lui abbiamo chiesto un giudizio sul documento presentato dall'IVASS.
"Trovo che la relazione del Dott. Rossi sia stata molto approfondita e mirata, contrariamente a quella dello scorso anno che avevo fortemente criticato. L'unica nota stonata è stata il continuo riferimento al mondo bancario, a nostro parere già sin troppo presente nel settore assicurativo".

Fra le modifiche in arrivo è stato ricordato che è attualmente in pubblica consultazione sul sito dell'Ente la proposta di riforma del sistema di risarcimento diretto. Cosa ne pensate?
"Che è apprezzabile affrontare il problema del caro-tariffe introducendo dei modelli matematici per far scendere i costi, ma nella situazione attuale si risolve solo cancellando il rimborso forfettario che le compagnie si riconoscono fra loro per regolare i sinistri subiti e quelli causati dai vari assicurati. Un sistema che favorisce le microtruffe. Per sgonfiare i costi dei sinistri bisogna tornare al risarcimento in base a quanto effettivamente liquidato al guidatore danneggiato. E per fare questo bisogna abolire l'inutile divieto allo scambio di tali informazioni che ancora sussiste. Del resto, con un mercato dominato da 5 gruppi, basta che vadano a cena insieme per scambiarsi tutte le informazioni che vogliono. Di che altro possiamo avere timore?".

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