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Dove vanno i soldi dei velox?

di Riccardo Matesic il 12/03/2014 in Attualità

Dal 2010 una legge imporrebbe ai comuni di versare agli enti proprietari delle strade la metà dei fondi raccolti con le multe per eccesso di velocità. E l'altra metà andrebbe usata per promuovere la sicurezza. Ma tale disposizione è ancora inattuata...

Per il terzo anno consecutivo i comuni si terranno i soldi delle contravvenzioni elevate su quei tratti di strade statali, regionali e provinciali che li attraversano. Tratti dove spesso le stesse amministrazioni hanno apposto artificiosamente un limite di velocità molto basso.
Dove vanno i soldi dei velox?
C'è di più: si terranno i soldi senza dover neanche comunicare se mai li useranno per migliorare la sicurezza della mobilità; come imporrebbe il Codice della Strada.
Merito dell'immobilismo-menefreghismo del mondo politico, ma anche dell'incapacità di chi in qualche modo ha provato a fare qualcosa. Riassumiamo i fatti.

Nel 2010 veniva varata una legge (la n. 120) che impone alle amministrazioni locali di versare il 50% dei proventi di quelle specifiche multe all'ente proprietario della strada. Il restante 50% avrebbe dovuto tassativamente essere utilizzato per finalità legate alla sicurezza della viabilità. Il tutto con apposite dichiarazioni da fare annualmente al Ministero dei Trasporti, all'insegna della trasparenza.
Per rendere operativa la legge serviva però un decreto attuativo, da emanare entro 90 giorni. E, come spesso succede, i ministeri coinvolti (Trasporti e Interni) quel decreto non l'hanno mai tirato fuori, lasciando la legge inapplicata.
Immobilismo o scelta meditata? Di certo, vista la situazione economica più che critica delle amministrazioni comunali e i nervi tesi che ci sono fra ANCI (l'Associazione dei Comuni d'Italia) e Governo, abbiamo il sospetto che il regolamento d'attuazione sia stato volutamente bloccato.
In ogni caso, il Governo ha provato ancora a risolvere il problema nel 2012, con il Decreto fiscale n. 16, che ha sancito la non necessarietà del decreto attuativo per far entrare in vigore la legge.
Sembrava fatta, e lo scorso anno l'ANCI stessa aveva dichiarato che i proventi delle contravvenzioni 2013 sarebbero stati assoggettati alla legge 120. Invece no. Ed è ancora l'Associazione dei comuni che recentemente, con una nota, ha sottolineato come il decreto fiscale per errore abbia fatto riferimento solo a uno dei due commi della legge 120 che richiedono il decreto attuativo. Dunque, l'altro è ancora in vigore e per questo è tutto da rifare!

Così, i proventi del 2013 sicuramente resteranno ancora alle amministrazioni da cui dipendono le polizie che hanno multato. Se ne parlerà forse con quelli del 2014, se mai quest'anno si riuscirà a dare finalmente applicazione a questa parte della legge 120.
Nel frattempo i comuni possono continuare a contare sulle postazioni velox per fare cassa. Magari anche nascondendo le macchinette, in barba alla legge e allo scopo originario, che sarebbe la prevenzione degli incidenti.
Tanto poi, quando arriva la multa dopo 3 mesi, chi si ricorda se il velox era visibile o nascosto? E con quali argomentazioni si può fare ricorso?No, decisamente non è una cosa seria. 

E voi cosa ne pensate? Scriveteci la vostra.

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