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Partita la riforma del Codice della Strada

di Riccardo Matesic il 05/11/2013 in Attualità

Ha ufficialmente preso il via il processo di legge delega che porterà a un nuovo ordinamento nel giro di un anno e mezzo; a patto che la Legislatura non venga interrotta. Le prime anticipazioni

Proprio nei giorni dell'EICMA, il Sottosegretario alle Infrastrutture e Trasporti con delega per la sicurezza stradale, Erasmo D'Angelis, annuncia che alla Camera dei Deputati è partito ufficialmente l'iter per l'aggiornamento del Codice della Strada.
Partita la riforma del Codice della Strada
Si tratterà di una rivisitazione profonda, che porterà a un codice di comportamento molto snello per gli utenti e a un codice tecnico per gli addetti ai lavori che si occupano di omologazioni e gestione delle strade.
Sottolinea che l'Italia aspettava questa riforma dal '59 il Sottosegretario, sottovalutando forse il fatto che il Nuovo Codice della Strada, attualmente in vigore, porta la data del 1992. E non è neanche comprensibilissimo il commento sulla "leggerezza delle sanzioni" per chi guida sotto l'effetto di alcol e droga. Sanzioni che in realtà sono pesantissime!
Relativamente ai contenuti, vengono confermate le anticipazioni che già avevamo dato. Si tratterà di un Codice che guarderà con particolare attenzione alcune utenze deboli (pedoni e ciclisti). Preoccupa il fatto che non si parli mai di moto: anche noi siamo classificati come utenza debole, speriamo se ne ricordino (nel modo giusto...).
Questa la dichiarazione diffusa alla stampa.
"Grande soddisfazione per l'avvio alla Camera, in Commissione Trasporti presieduta da Michele Meta, dell'iter della Riforma del Codice della Strada. Un atto che l'Italia aspettava dal 1959. Passeremo dal testo vigente, di difficile lettura anche per gli addetti ai lavori con 230 articoli, norme tecniche, prescrizioni e disposizioni in larghissima parte da aggiornare anche nella terminologia come ad esempio "'velocipede", ad un Codice molto più snello, chiaro e leggibile con 70-80 articoli che avrà la massima diffusione, soprattutto nelle scuole".
"Il nostro impegno per la riforma – e il lavoro Parlamentare - metterà al centro la sicurezza a tutti i livelli del cittadino utente della strada, con semplificazioni, tutele e rafforzamento dei diritti per pedoni e ciclisti, con doveri e regole da rispettare. Risponderà anche alle esigenze di mobilità nuova degli italiani e alle necessità di interventi urbani, favorendo ad esempio piste e corsie ciclabili e aree a 30 km/h. Essendo tra i Paesi più indisciplinati e multati del mondo e con il record europeo di 78.5 milioni di multe l'anno, 215.000 al giorno (dopo di noi la Germania con 23 milioni) il nuovo Codice dovrà garantire una maggiore responsabilizzazione di chi guida, anche con l'istituzione del patentino a punti per i minorenni. Scatteranno doveri per i ciclisti come l'obbligo di utilizzo di sistemi di segnalazione e visibilità notturni e di conoscenza delle regole".
"L'obiettivo principale
- continua D'Angelis- è ridurre e fermare le stragi sulle nostre strade, mettendo fine alla leggerezza delle sanzioni per chi guida sotto gli effetti di alcool e droghe provocando morti e feriti. Prevediamo pene molto dure e severe per dare un segnale di svolta".
E continua: "E' certamente molto positivo il dimezzamento di morti e feriti negli ultimi anni grazie a maggiori controlli con alcooltest, patente a punti e un forte impegno di Polstrada e forze dell'ordine, ma il 2012 si e' chiuso con 3.650 morti e 260.500 feriti. Negli ultimi 12 anni per incidenti stradali in Italia sono morte 63.941 persone, con 3.918.352 feriti e invalidi, con costi umani e sociali elevatissimi e una spesa sanitaria per il solo soccorso di oltre 600 milioni l'anno. E' come se fosse sparita una città come Siena e se fossero feriti o invalidi tutti gli abitanti di Roma".

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