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Smog: ci risiamo con i blocchi

di Riccardo Matesic il 01/10/2013 in Attualità

Mentre l'Europa manda avanti la procedura d'infrazione, sindaci e autorità regionali ripropongono il solito piano di limitazioni della circolazione, colpendo anche le due ruote che... non pesano nell'inquinamento!

Arrivato l'autunno torna l'incubo inquinamento da micropolveri, o PM10. La procedura europea è tuttora in marcia e i nostri amministratori, spaventati dalla multa che con ogni probabilità arriverà, non sanno che pesci pigliare. Così, nonostante qualche riunione ad alto livello, ecco farsi largo il "solito" (e inutile) piano di limitazioni della circolazione per i mezzi più inquinanti.
Smog: ci risiamo con i blocchi
Si comincia con i comuni dell'Emilia Romagna, che dal 1° ottobre (parlando di due ruote) fermano tutti gli Euro 0 con motore 2T dal lunedì al venerdì, dalle 8.30 alle 18.30. Più severe le limitazioni il giovedì, quando il blocco si estenderà anche a moto e ciclomotori Euro 1 (sia 2 che 4T). Con qualche differenza fra città e città, quindi, leggetevi bene le ordinanze locali se dovete muovervi da un capoluogo all'altro. Le trovate sul sito dedicato.

Dal 15 ottobre si riparte anche in Lombardia, con un provvedimento che però non riguarda i mezzi a due ruote, se non i 2T euro 0 che sono già fermi da tempo in tutta la regione.

Restano anche provvedimenti diversificati nei vari capoluoghi toscani. A Firenze, ad esempio, sono definitivamente fermi moto e ciclomotori 2T Euro 0 e, solo per i ciclomotori, anche i 2T Euro 1.
Va peggio a Roma, che vince il premio dell'inutilità con il blocco permanente dal prossimo 1° novembre di moto e ciclomotori Euro 1, sia 2 che 4 T, all'interno dell'Anello ferroviario (la zona centrale). Un capolavoro di stoltezza visto che i motori a 4 tempi sono ininfluenti dal punto di vista delle emissioni di micropolveri.
Ma è tutto l'impianto dei divieti di circolazione a non stare più in piedi. È ormai appurato che una grossa percentuale di inquinamento proviene dalle attività industriali e dai sistemi di riscaldamento. E, limitandosi alle emissioni veicolari, è noto come il vero problema siano i motori diesel. Inutile allora continuare a vessare altre categorie. Anche perché, se posseggo una moto vecchia e un'auto più nuova, vista la cronica inefficienza dei mezzi pubblici in molte aree urbane, probabilmente per effetto dei blocchi andrò ad alimentare la congestione del traffico. Senza contare la spinta alla rottamazione di mezzi ancora più che efficienti. Un fatto che non considera l'inquinamento indotto anche dalla costruzione e dalla rottamazione dei veicoli.
Argomentazioni già usate fino alla nausea, come quella che i vecchi Euro 0 2T... vista la loro età sicuramente avrebbero percorrenze ridotte. C'è qualcuno che riesce a far entrare queste cose nella testa dei nostri amministratori?

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