Attualità

Carburanti: liberalizzazioni in arrivo

di Riccardo Matesic
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Proseguono le polemiche sull'andamento dei prezzi. Intanto però il Governo si è occupato dell'argomento nel decreto liberalizzazioni, con provvedimenti che entreranno in vigore prima delle vacanze estive

A partire dal prossimo 30 giugno entreranno in vigore i provvedimenti di liberalizzazione del mercato dei carburanti inseriti dal Governo nel decreto liberalizzazioni (Legge 27 del 24/3/2012). Misure che avranno bisogno di un po' di rodaggio prima di produrre effetti, ma si tratta proprio di quegli interventi che da più parti venivano suggeriti proprio per far scendere il prezzo della benzina. Vediamoli.
Si comincia con la liberalizzazione parziale del rifornimento per i gestori: i titolari di pompe di carburante con logo potranno acquistare il 50% del loro venduto totale anche da altri produttori, e non saranno più obbligati a rifornirsi unicamente presso il marchio da loro rappresentato. Misure sono state pensate anche per favorire i gruppi d'acquisto costituiti da più gestori, che possono così contrattare maggiori quantità di prodotto e organizzarsi autonomamente pure per lo stoccaggio.
Presso gli impianti di distribuzione sarà anche liberalizzata la somministrazione di alimenti e bevande, la vendita di quotidiani e periodici, quella di tabacchi e di altri beni e servizi.
Sono stati liberalizzati (art. 18 del decreto) anche gli impianti automatizzati extraurbani, rendendo più facile in questo modo anche l'apertura di pompe di carburante alle catene di grande distribuzione.
L'art. 19, infine, fissa norme per una maggiore comprensibilità dei prezzi.

Ma proseguono le polemiche...
Nomisma Energia ha certificato che in Italia non esiste la famigerata doppia velocità dei prezzi dei carburanti. Quella secondo la quale i prezzi salgono rapidamente quando il costo del petrolio sale, e stentano a ridursi quando la quotazione della materia prima scende.
Questo il risultato di una indagine "super partes" commissionata dall'Unione Petrolifera insieme a due associazioni di tutela dei consumatori, Adusbef e Federconsumatori.
Contro questo verdetto insorge invece un'altra associazione, il Codacons. "Le conclusioni appaiono ancor più sconcertanti se si pensa che solo pochi giorni fa lo stesso ente aveva lanciato una forte denuncia proprio contro il mancato calo dei listini di benzina e gasolio per 8 centesimi di euro al litro. I consumatori ci vedono benissimo – prosegue l'Associazione - e attendono fiduciosi l'esito delle indagini della Procura di Varese, che a seguito di un nostro esposto ha ritenuto sussistenti i presupposti per aprire un'inchiesta".

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