Attualità
Firmiamo contro il caro benzina!
Si raccolgono firme nelle piazze delle principali città italiane, per sostenere un disegno di legge che farebbe scendere il costo della benzina di circa 6 centesimi al litro
Il 7 giugno è il "Libera la benzina! Day". La giornata conclusiva di una mobilitazione organizzata da due sindacati dei gestori di carburante (FAIB Cisl e Fegica Cisl), in accordo e collaborazione con Adiconsum, Adoc, Adusbef e Federconsumatori.
L'obiettivo è lanciare un disegno di legge (DDL) che riorganizzi il settore della distribuzione del carburante, con il sostegno di 500.000 firme popolari. A oggi il DDL è già stato presentato, accompagnato dalla firma di oltre 60 parlamentari. Per le firme popolari siamo invece a quota 450.000, ma proprio la mobilitazione odierna, con tavoli nelle piazze delle principali città, dovrebbe consentire di raggiungere l'obiettivo del mezzo milione di adesioni.
I problemi del mercato italiano
Il DDL parte dal presupposto che bisogna creare una reale concorrenza nel settore dei carburanti. E un esempio può illustrare meglio di tante parole le criticità del nostro mercato. Il 28 febbraio scorso, la pompa di una catena di grande distribuzione offriva la benzina a 1,445 euro al litro. A meno di 800 metri di distanza, una stazione di servizio "griffata" con il logo di una primaria compagnia petrolifera, commercializzava il medesimo carburante a 1,541. Quasi un decimo di euro in più!
Il motivo di questa disparità è nelle regole del nostro mercato. La catena dell'ipermercato acquista liberamente il carburante, e in quel caso lo aveva pagato 1,333 euro al litro. Il gestore del distributore di marca è invece costretto ad acquistarlo esclusivamente dalla casa petrolifera che rappresenta e, in una situazione di monopolio subito, aveva pagato quella benzina 1,495 euro al litro. Nonostante lo sconto praticato ai suoi clienti, l'ipermercato guadagnava 9 centesimi al litro quel giorno, contro i 4 dell'altro gestore!
Le proposte dei gestori
Le proposte contenute nel DDL presentato sono molteplici. La prima mira a costituire un mercato all'ingrosso dei carburanti, con un gestore unico, come già avviene per l'energia elettrica. E il gestore potrebbe pubblicare dei listini settimanali.
Per creare maggiore concorrenza fra le pompe, rendendo competitive anche quelle di marca, si dovrebbe pensare a un acquirente unico. Un soggetto che potrebbe trattare enormi quantità di prodotto, strappando le migliori condizioni per i dettaglianti. E per questo bisognerebbe anche cancellare il vincolo di fornitura in esclusiva, quello che costringe ogni gestore a rifornirsi obbligatoriamente dalla propria compagnia. Una situazione di monopolio di fatto.
Seguono altre proposte, che vanno da diverse modalità di esposizione dei prezzi alla chiusura delle pompe dichiarate incompatibili dalle amministrazioni locali.
L'obiettivo atteso, se passasse il DDL, sarebbe una riduzione media del prezzo della benzina di circa 6 centesimi al litro.
Per maggiori informazioni si può consultare il sito www.liberalabenzina.it.
I problemi del mercato italiano
Il DDL parte dal presupposto che bisogna creare una reale concorrenza nel settore dei carburanti. E un esempio può illustrare meglio di tante parole le criticità del nostro mercato. Il 28 febbraio scorso, la pompa di una catena di grande distribuzione offriva la benzina a 1,445 euro al litro. A meno di 800 metri di distanza, una stazione di servizio "griffata" con il logo di una primaria compagnia petrolifera, commercializzava il medesimo carburante a 1,541. Quasi un decimo di euro in più!
Il motivo di questa disparità è nelle regole del nostro mercato. La catena dell'ipermercato acquista liberamente il carburante, e in quel caso lo aveva pagato 1,333 euro al litro. Il gestore del distributore di marca è invece costretto ad acquistarlo esclusivamente dalla casa petrolifera che rappresenta e, in una situazione di monopolio subito, aveva pagato quella benzina 1,495 euro al litro. Nonostante lo sconto praticato ai suoi clienti, l'ipermercato guadagnava 9 centesimi al litro quel giorno, contro i 4 dell'altro gestore!
Le proposte dei gestori
Le proposte contenute nel DDL presentato sono molteplici. La prima mira a costituire un mercato all'ingrosso dei carburanti, con un gestore unico, come già avviene per l'energia elettrica. E il gestore potrebbe pubblicare dei listini settimanali.
Per creare maggiore concorrenza fra le pompe, rendendo competitive anche quelle di marca, si dovrebbe pensare a un acquirente unico. Un soggetto che potrebbe trattare enormi quantità di prodotto, strappando le migliori condizioni per i dettaglianti. E per questo bisognerebbe anche cancellare il vincolo di fornitura in esclusiva, quello che costringe ogni gestore a rifornirsi obbligatoriamente dalla propria compagnia. Una situazione di monopolio di fatto.
Seguono altre proposte, che vanno da diverse modalità di esposizione dei prezzi alla chiusura delle pompe dichiarate incompatibili dalle amministrazioni locali.
L'obiettivo atteso, se passasse il DDL, sarebbe una riduzione media del prezzo della benzina di circa 6 centesimi al litro.
Per maggiori informazioni si può consultare il sito www.liberalabenzina.it.