"Fabio Taglioni, la Ducati, il Desmo"

Certo che se avessero chiesto all'ingegner Taglioni di prestarsi a raccontare la sua vita per farne un libro, la risposta più probabile sarebbe stata "T'anè gnit ètar da fe'? Lassa perder", che in dialetto romagnolo si traduce: "Non hai nient'altro da fare? Lascia perdere". Il padre del desmodromico era schivo: parlava volentieri e sempre in modo pacato, fuorché quando gli proponevano di progettare motori con testate a più di due valvole, ma non per gloriarsi di qualcosa; sapeva di valere e non aveva bisogno che glielo dicessero gli altri.

Fabio Taglioni è venuto a mancare il 18 luglio 2001 e finalmente la sua vita, la sua filosofia umana e tecnica, i ragionamenti che lo portarono a credere fermamente nella distribuzione desmodromica, da altri rifiutata senza appello, si ritrovano in un libro pubblicato dall'ASI (Automotoclub Storico Italiano) e scritto da Nunzia Manicardi, che ha già all'attivo numerose e pregevoli pubblicazioni sulla storia del motorismo.
L'autrice ha lavorato sulla corposa documentazione disponibile e rivolgendosi a chi l'ingegner Taglioni lo aveva conosciuto molto bene, come Fabio e Atos Taglioni, Gianluigi Mengoli, Franco Farnè, Renato Armaroli, Ruggero Mazza, Renzo Neri, Bruno Spaggiari, Ken Kavanagh, Silvio Manicardi, Augusto Farneti, Benito Battilani, Marco Isani.

Intitolato "Fabio Taglioni, la Ducati, il Desmo", il libro verrà presentato il 14 gennaio presso la sede della Ducati. È in formato 17x24 cm, 224 pagine con illustrazioni e riproduzioni di importanti documenti, fra cui una straordinaria relazione inedita sul sistema desmodromico scritta dallo stesso Taglioni. Edito da ASI Service srl, sarà in vendita a 23 euro.