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L'ANAS lancia il guard rail "salva motociclisti"

di Riccardo Matesic il 21/09/2009 in Attualità

Nasce una barriera il più possibile amichevole nei nostri confronti: le installazioni partiranno immediatamente e in virtù del brevetto libero potrà essere usata da tutte le società concessionarie di strade

L'ANAS lancia il guard rail "salva motociclisti"
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Ci siamo guardati intorno per anni in cerca di soluzioni sui guard rail senza sapere che l'ANAS stava per tirare fuori una innovativa barriera salva motociclisti.
Si chiama "ANAS H2 Bordo Laterale-SM", dove la sigla SM sta proprio per salva motociclisti.
L'SM -concedeteci il nomignolo- è una barriera di classe H2, quindi adatta a essere installata su autostrade e strade extraurbane, visivamente si caratterizza per la banda orizzontale d'acciaio che impedisce al corpo di un eventuale motociclista caduto di impattare con i paletti di sostegno.

In più è studiata per attenuarne al massimo il colpo, cercando di renderlo "morbido".
Si tratta dunque del primo guard rail italiano omologato nella classe più diffusa, l'H2 appunto, ma va specificato che per il momento l'omologazione è la solita EN1317, che prevede test con auto e veicoli pesanti.
Nulla sulle moto, perché al momento manca ogni tipo di norma in Italia.
All'ANAS però l'ing. Eleonora Cesolini, direttrice dell'unità Ricerca e Innovazione del Centro Sperimentale di Cesano, ha deciso di aggiungere uno studio con crash test con manichino motociclista strumentato: il risultato di tali lavori è un prodotto che (quando saranno pronte le normative) potrà essere omologato anche per le specificità del settore moto.

Nel frattempo l'installazione del nuovo SM partirà su tutta la rete delle strade in gestione ANAS, anche se prevediamo che per il turnover completo delle barriere saranno necessari decenni.
Ma è già un successo che qualcuno anche in Italia abbia pensato una barriera del genere e che da subito inizi a utilizzarla per le nuove installazioni e per la sostituzione di quelle danneggiate.
Tra l'altro, l'ANAS ha scelto un "brevetto libero" per il suo SM: questo significa che ogni ente proprietario di strade potrà liberamente utilizzarlo a patto che i costruttori abbiano le attrezzature certificate in qualità EN ISO 9001 o 9002.
A vederlo è simile a un normale guard rail, se non fosse per la fascia in acciaio che lo chiude fino al terreno.
In realtà dietro c'è un notevole studio ingegneristico, mirato sia a ottenere prestazioni elevate che a renderne competitiva l'installazione riducendo i costi.
L'SM si caratterizza per la necessità di un minor spazio laterale delle strade e in caso d'urto garantisce un assorbimento che comporta uno spostamento ridotto del 50% rispetto alle barriere usate fino a oggi.
Questo significa risparmiare al momento in cui si progetta una nuova rete stradale.
Nuovi sono anche i distanziatori, quegli elementi che collegano la striscia orizzontale ai paletti di sostegno.
Ora sono degli anelli circolari, denominati "a testa di gatto", che garantiscono ottime doti di rigidità e di resistenza alla deformazione e che sono universali, nel senso che potranno essere adottati su tutte le barriere facendo si che i pezzi di ricambio siano tutti uguali, con un contenimento dei costi.
Ecco perché, anche se comporta l'uso di più acciaio (e quindi superiori costi di realizzazione) alla fine l'SM si rivela una scelta pagante anche dal punto di vista del risparmio.
E noi speriamo di vederlo sempre più spesso sulle loro strade.

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