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Vespa World Days in Austria: c'eravamo

Abbiamo raggiunto il mitico raduno annuale dedicato alle Vespe: quattro dense giornate, dall'11 al 14 giugno, a spasso sulle montagne. La base a Zell am See; ecco com'è andata

Qualcuno lo incontriamo lungo il viaggio; i piccoli gruppi, in autostrada si tengono timidamente sulla destra; velocità contenuta, per non stancarsi e per non stancare le vecchiette. E di vecchiette, al raduno mondiale delle Vespe se ne vedono tante! Qualcuno fa uso del rimorchio; qualcun altro ancora ha stipato più vespette nei furgoni. Poi arriviamo e non crediamo ai nostri occhi: Zell am See è un esplosione di Vespe, ma anche e soprattutto un tripudio di manifestazioni di benvenuto.
Striscioni, piccole Vespe appese agli alberi, palloncini e pupazzi e bancarelle, gazebo, esposizioni, persino un piccolo museo allestito nel Centro Congressi in paese; tanto di tutto per un nome solo: Vespa. E poi c'è un'altra cosa: qui siamo in Austria, non a Cefalù come nella scorsa edizione; siamo proprio nel cuore dell'Europa. È facile, pertanto, aspettarsi una massiccia presenza da ogni paese.
Chiedo un numero, così, indicativo: 2.000. Duemila?? Parliamo di equipaggi, cioè di scooter e siamo solo al giovedì sera. Cioè il numero è destinato ad aumentare. Cosa vuol dire un serpentone di oltre 2.000 vespe che risalgono un bel passo di montagna, lo scopro subito alla mattina del venerdì: c'è in programma il Grossglockner e la strada che sale è una delle più ambite dai motociclisti di tutti i paesi e di tutte le andature. 14 chilometri per arrivare alla barriera del pedaggio (la Strada Alpina del Glossglockner si paga); 12 chilometri per arrivare alla prima, spettacolare terrazza panoramica, poi altri 24, con la conta dei tornanti, per raggiungere il punto più elevato. Ebbene, il serpentone di vespe occupa praticamente tutto il tracciato, con buona pace, forse, di quanti, estranei al raduno, si sono ritrovati a fare i conti con questa insolita processione! Una processione che si spezza per un tratto, quando le nuvole ci inghiottono; fa freddo, la strada si bagna: nevica! Ma è solo per un attimo. Io "corro" con una nuovissima 125; ne supero tanti, tutti quelli che sono alle prese con le marce, quelli col calessino, i sidecar, quelli stracarichi, i padri con bimbo a bordo e persino, siccome siamo in Austria, quelli col carrellino a rimorchio. Metto al chiodo la Vespa che mi è stata consegnata con soli 4 chilometri e penso che si sta facendo un bel rodaggio… Corro perché voglio arrivare sul piazzale più alto, riservato all'evento e voglio guardarmi in giro; non voglio perdermi né personaggi, né modellini!
Lì, in cima, le vedo tutte insieme per la prima volta: uno spettacolo. Vespe nuove, nuovissime retrò, vecchiette conservate, vecchiette restaurate, vecchiette un po' oltraggiate, però… ce n'è davvero di tutti i colori: da quelle rosa, portate a spasso da una eccentrica coppia di inglesi, a quelle aerografate; dalle cromate alle ricoperte. Già, c'è chi ha ricoperto le selle con pellicce o lane varie, ma questo è facile; c'è chi, invece, ha ricoperto proprio tutta la scocca, rendendo esclusiva la propria compagna di viaggio. Soprattutto gli allestimenti sembrano scatenare la fantasia dei vespisti: chi si è attrezzato per trasportare il proprio cagnolino, con cesto di vimini sul portapacchi, chi, invece, ha preferito perfezionare la capacità di carico con borse e bauli optional in grado di contenere l'attrezzatura per una spedizione al Polo Nord.
Poi fiori finti e fiori veri, nastri, bandiere, pupazzetti, peluche e ancora tantissimi adesivi, specchietti, trombette, accessori, elaborazioni. In fondo alle lunghissime file ordinate, lo vedo: il calessino! Arriva da San Marino, su strada ovviamente, spinto da un motto tipicamente italiano: "piano piano"! Mi concentro sulle persone, una babele di etnie che, in fila per lo snack, a 2.400 metri di quota, si racconta di chilometri e passioni, di strade percorse, di sole e di pioggia; i "vecchi" si confrontano con i "nuovi", si scambiano pareri, indirizzi, consigli. Tutto in tante lingue e molti gesti; tutto in una nuvola di gas che, per fortuna, l'altitudine cancella in fretta. Incontro un gruppo che viene dalla Grecia: in 65, hanno raggiunto Venezia in nave, poi su strada, passando per le Dolomiti sono arrivati qui. Il pilota più anziano viaggia da solo: ha 81 anni, è qui attorno, ma non lo trovo (forse dovrei cercare una persona molto più giovanile della sua età anagrafica); mi inorgoglisce sapere che è italiano. Sbircio le targhe: Polonia, Repubblica Ceca, Finlandia, sigle che nemmeno conosco dei tanti paesi in cui si è smembrata l'ex Unione Sovietica; austriaci, certo, e tedeschi. Ma se potessi fare la conta sul posto, direi che gli italiani sono il gruppo in maggioranza. Arrivano da ogni dove; ognuno col proprio sfoggio di spillette aggiunte ai tanti raduni.

Il lago, la diga, il Castello
Il programma del raduno mondiale, stilato in perfetto stile nordico, non fa mancare nulla ai partecipanti. Chi è giunto sul posto già il giovedì, ha potuto salire alla diga di Kaprun il cui transito è stato eccezionalmente aperto alle Vespette (di solito si arriva al parcheggio e si raggiunge la diga in bus); peccato che il cattivo tempo abbia scoraggiato gli equipaggi ad approfittare di questa opportunità. Ma, presa confidenza con le strade di montagna austriache, dopo il Grossglockner i vespisti hanno capito che potevano spingersi ovunque e hanno recuperato! Nella giornata di sabato, che aveva in programma la parata attorno al lago di Zell, si vedono Vespe in ordine sparso per un raggio di almeno 40-50 chilometri dal lago stesso. Qualcuno è tornato fino al Castello di Kaprun che, la sera del venerdì, ha ospitato una cena nella corte, riservata a un ristretto numero di equipaggi.
Qualcun altro si è cercato la propria strada, magari defilata, per costruirsi da solo la sua rotta. In attesa dell'evento del sabato sera: la serata di gala. Non tutti, però: chi preferisce la cena sui tavolini all'aperto, in centro al paese; chi se ne stà defilato, in una delle minuscole frazioni di Zell am See, le cui pensioni sono praticamente tutte occupate dai partecipanti al raduno. Non potrebbe che essere così: il numero ufficiale parla di 2.600 iscritti, di 250 Vespa Club, di 20 paesi di provenienza. E la domenica mattina, gran finale: colazione tipica regionale, cioè austriaca, cioè qualcosa che per noi è molto di più che un pranzo, con tanto di personaggi in costume tradizionale e musica popolare locale. Krüss Got!
Al museo a Zell Am See
Bagnati al sesto tornante
Dalla Grecia
Colori...
Da San Marino
Equipaggi
Elaborazioni
Fiori artificiali
Il marcatino al Vespa Village
Il sepentone verso il Grossglockner
Ina alta quota
In quota, al parcheggio riservato
La vetrina di un negozio, allestita per l'evento
L'arrivo in quota
Le Vespe verso il Grossglockner
La partenza per il Grossglockner
Passaggi in quota
Più avanti, sempre verso il Grossglockner
Vecchio taxi
Stani oggetti in vendita
Vespe allineate al Grossglockner
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