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Ubriachi alla guida: sarà carcere?

di Riccardo Matesic il 31/10/2007 in Attualità

Ennesima proposta d'inasprimento delle pene per chi procura incidenti mortali in stato di ebbrezza. Ma il nodo è nella carenza dei controlli. In compenso i sinistri fortunatamente diminuiscono…

Si parla molto del "pacchetto sicurezza", approvato dal Governo. Cinque disegni di legge, fra i quali anche un forte inasprimento delle sanzioni per chi provoca un incidente mortale guidando in stato d'ebbrezza o sotto l'effetto di droghe: da 3 a 10 anni di carcere; più la confisca del veicolo in tutti i casi in cui c'è condanna per omicidio colposo o lesioni colpose, a meno che il mezzo non sia di proprietà di una persona estranea al fatto.
Ubriachi alla guida: sarà carcere?

Intanto una precisazione: si tratta di una proposta del Governo, che ora la porterà in Parlamento per la discussione e l'approvazione. Non è quindi in vigore, e non è detto che resti immutata una volta che si aprirà la discussione in aula.
Detto questo, abbiamo la sensazione che si tratti di una norma inutile. Già oggi per questo tipo di reato è prescritto il carcere da 1 a 3 anni, ma nessuno finisce in galera. E l'assenza di controlli fa sì che moltissime persone continuino tranquillamente a bere pur sapendo di dover guidare per tornare a casa.
L'unico effetto di questo ennesimo inasprimento delle pene, secondo noi, è che l'annuncio potrà sensibilizzare i guidatori su questo problema.
Piuttosto, ed è una cosa che diciamo da molto tempo, sarebbe assai meglio dare alle forze dell'ordine gli strumenti per eseguire realmente i controlli su strada. Nell'ultimo anno i test con l'etilometro sono molto cresciuti, ma siamo ancora lontani dalle medie virtuose degli altri paesi europei, che guarda caso hanno percentuali molto superiori di riduzione di incidenti.
Un comunicato stampa dell’ASAPS gioisce perché negli ultimi tre mesi c’è stata una forte riduzione degli incidenti stradali nel weekend. Non si parla solo di moto, ma il discorso è ugualmente interessante, perché la cosa è in relazione con il decreto 117 (successivamente convertito nella legge 160), che dal 3 agosto ha fissato sanzioni e pene assai più seve
re per la guida in stato d’ebbrezza e per l’eccesso di velocità. I dati parlano di una riduzione del 10% degli incidenti e dei feriti, e del 15% dei morti, nei 13 fine settimana di riferimento. Se però si restringe l’analisi al campione dei ragazzi sotto i 30 anni, le percentuali sono ancora superiori: -18,2% per gli incidenti, -26,4% per quelli mortali e addirittura -35,8% delle vittime. Dunque, delle 70 vite risparmiate nei 13 fine settimana del 2007 di vigenza della nuova normativa, ben 63 riguardano i giovani!
Dal mese di ottobre, con la legge 160 si è aggiunto anche il divieto di vendita degli alcolici dalle 2 di notte nei locali di spettacolo; una norma osteggiata dalle associazioni degli esercenti. I dati però sono impietosi, perché nell’ultimo mese le riduzioni di incidenti e morti sono ancora più alte (i numeri sono sul sito Asaps.it).
Dunque l’introduzione di pene più severe ha giovato alla sicurezza? Per certi versi sì, ma abbiamo la sensazione che molto abbia fatto l’effetto annuncio e la sensibilizzazione sui ragazzi, che hanno visto la comparsa anche di espliciti cartelli informativi nei locali notturni.
E poi, non dimentichiamolo, la Polizia di Stato ha fatto in questo periodo moltissimi controlli notturni nelle zone più a rischio; e forse è proprio questa la chiave di volta. Servono controlli. Alta probabilità di controllo e certezza della pena, è questa la chiave per sconfiggere ubriachi e drogati alla guida.

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