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Attualità
Mondiale MX1 e MX2: i risultati di Namur
Testo e foto di Massimo Zanzani
il 06/08/2007 in Attualità
Sullo storico circuito di Namur Guarneri sbaraglia a sorpresa la concorrenza e così Cairoli è costretto a rimandare il titolo MX2. Nella classe regina seconda affermazione stagionale di Sebastien Pourcel davanti a Philippaerts
Mondiale MX1 e MX2: i risultati di Namur
Il 60° compleanno del mitico tempio del motocross di Namur poteva coincidere con la festa di Antonio Cairoli, che grazie all'ampio margine in classifica si sarebbe potuto aggiudicare il titolo MX2 con ben tre prove in anticipo.
E invece proprio la caduta del rivale Christophe Pourcel ha rimescolato le carte in tavola, impedendogli di fatto di conquistare quella vittoria che poteva essere alla sua portata visti i tempi pazzeschi che il siciliano ha sfoderato nelle due manche e che gli avrebbe permesso di dare la svolta definitiva al campionato.
E invece proprio la caduta del rivale Christophe Pourcel ha rimescolato le carte in tavola, impedendogli di fatto di conquistare quella vittoria che poteva essere alla sua portata visti i tempi pazzeschi che il siciliano ha sfoderato nelle due manche e che gli avrebbe permesso di dare la svolta definitiva al campionato.
Il pilota Yamaha si è invece dovuto accontentare dell'8° posto assoluto, grazie al quale ha comunque rosicchiato altri due punti a Pourcel il quale, considerate le 124 lunghezze che lo separano dal leader, ora deve sperare solo in un miracolo per far si che tra un paio di settimane, nel GP dell'Irlanda del Nord, Cairoli manchi la tabella numero 1.
Compromesso il risultato di giornata al via della prima manche per Pourcel e Cairoli, al quale non è servito più di tanto il 1° e 2° posto ottenuto in Gara 2 rispettivamente dal francese e dall'azzurro, la vittoria assoluta è andata al sorprendente Davide Guarneri che ha svettato con due maiuscole prestazioni dettate da una ruolino di marcia andato continuamente in crescendo dalla seconda parte di stagione e culminata con la sua prima affermazione in carriera.
Dalla tappa belga sono mancati Tyla Rattray e Pascal Leuret, attualmente 4° e 5° nella classifica iridata, entrambe per le conseguenze delle cadute di Loket, il primo infortunato ad un ginocchio e l'altro allo scafoide.
A Namur non si è presentato neppure il leader MX1 Joshua Coppins, anche lui messo KO dalla caduta del GP della Repubblica Ceca, a causa della spalla sinistra fuori uso che rende preoccupante anche il suo rientro per il prossimo GP. Gioco facilitato quindi per gli avversari, che hanno trovato nel francese Sebastien Pourcel l'osso più duro da battere anche se David Philippaerts sarebbe comodamente potuto salire sul gradino più alto del podio con un migliore risultato in Gara 1.
Le classifiche
MX1
Assoluta di giornata
1. Pourcel S. (Kawasaki)
2. Philippaerts (KTM)
3. Leok (Kawasaki)
4. De Dycker (Honda)
5. Ramon (Suzuki)
6. Strijbos (Suzuki)
7. Bill (Honda)
8. Brown (Honda)
9. Mackenzie (Kawasaki)
10. Renet (Honda)
14. Chiodi (Aprilia)
20. Salvini (Yamaha)
Campionato dopo la 12.a prova
1. Coppins (Yamaha) p. 445
2. Ramon (Suzuki) p. 402
3. Pourcel S. (Kawasaki) p.362
4. Philippaerts (KTM) p. 351
5. Strijbos (Suzuki) p. 334
6. De Dycker (Honda) p. 311
7. Leok T. (Kawasaki) p. 309
8. Barragan (KTM) p. 304
9. Brown (Honda) p. 299
10. Mackenzie (Kawasaki) p. 271
MX2
Assoluta di giornata
1. Guarneri (Yamaha)
2. Searle (KTM)
3. Goncalves (KTM)
4. Schiffer (KTM)
5. Van Horebeek (KTM)
6. Seistola (Honda)
7. Boog (Yamaha)
8. Cairoli (Yamaha)
9. Pourcel C. (Kawasaki)
10. Swanepoel (Kawasaki)
11. Bonini (Yamaha)
12. Monni (Yamaha)
Campionato dopo la 12.a prova
1. Cairoli (Yamaha) p. 560
2. Pourcel C. (Kawasaki) p. 436
3. Searle (KTM) p. 387
4. Rattray (KTM) p. 371
5. Leuret (Honda) p. 320
6. Swanepoel (Kawasaki) p. 286
7. Aubin (Yamaha) p. 272
8. Seistola (Honda) p. 231
9. Gundersen (Yamaha) p. 213
10. Schiffer (KTM) p. 204
11. Guarneri (Yamaha) p. 192
18. Bonini (Yamaha) p. 100
19. Monni (Yamaha) p. 93
POURCEL S.: 8 1/2 – Ha dato il meglio di se in Gara 1 rispondendo per le rime agli attacchi di De Dycker, giocando d’astuzia in quella di chiusura dove non si è fatto prendere dal panico per il calo fisico che lo ha costretto ad accontentarsi di un 6° posto sufficiente per assicurargli, anche se per un soffio, la sua seconda affermazione stagionale.
PHILIPPAERTS: 8 – Ha perso il GP per un solo punto, che avrebbe potuto agevolmente ottenere nella prima manche con un migliore setting delle sospensioni. Sistemate a dovere per la prova successiva, ha inesorabilmente sbaragliato la concorrenza confermando quanto in fretta abbia assimilato la tecnica delle MX1. Ora deve solo puntare alla consistenza, l’unico aspetto che, deve far suo per aspirare alla corona d’alloro della categoria. Proprio come ci disse Everts ad inizio stagione.
LEOK T.: 7 –Se ci fate caso quando il gioco si fa duro l’estone c’è sempre. Tra le radici e le buche dell’insidioso percorso belga l’impavido Tanel si è rimboccato le maniche guadagnandosi a denti stretti un 3° posto di tutto rispetto che su di un tracciato del genere non è certo male per un pilota che punta più sull’aggressività che sullo stile di guida.
DE DYCKER: 6 - – A pochi passi da casa e senza Coppins ci si aspettava che potesse bissare il successo svedese. Invece il futuro pilota Suzuki ha deluso perché è stato protagonista solo della frazione d’apertura, chiusa al posto d’onore dopo aver conteso la vittoria a Pourcel, mentre nella successiva è finito solo 8° non riuscendo a rimediare sino in fondo una brutta partenza.
RAMON: 4 – L’assenza di Coppins e il tifo di casa lo dovevano galvanizzare, ma ancora una volta se l’è fatta sotto e non è stato capace di sfruttare sino in fondo un’occasione d’oro visto che la sua promessa a Joel Smets che avrebbe vinto la gara è rimasta solo sulla carta. Date le condizioni fisiche del capoclassifica neozelandese, probabilmente l’ufficiale Suzuki farà suo il titolo che rimarrà però impresso come regalatogli dalle circostanze più che per la sua globale superiorità.
PHILIPPAERTS: 8 – Ha perso il GP per un solo punto, che avrebbe potuto agevolmente ottenere nella prima manche con un migliore setting delle sospensioni. Sistemate a dovere per la prova successiva, ha inesorabilmente sbaragliato la concorrenza confermando quanto in fretta abbia assimilato la tecnica delle MX1. Ora deve solo puntare alla consistenza, l’unico aspetto che, deve far suo per aspirare alla corona d’alloro della categoria. Proprio come ci disse Everts ad inizio stagione.
LEOK T.: 7 –Se ci fate caso quando il gioco si fa duro l’estone c’è sempre. Tra le radici e le buche dell’insidioso percorso belga l’impavido Tanel si è rimboccato le maniche guadagnandosi a denti stretti un 3° posto di tutto rispetto che su di un tracciato del genere non è certo male per un pilota che punta più sull’aggressività che sullo stile di guida.
DE DYCKER: 6 - – A pochi passi da casa e senza Coppins ci si aspettava che potesse bissare il successo svedese. Invece il futuro pilota Suzuki ha deluso perché è stato protagonista solo della frazione d’apertura, chiusa al posto d’onore dopo aver conteso la vittoria a Pourcel, mentre nella successiva è finito solo 8° non riuscendo a rimediare sino in fondo una brutta partenza.
RAMON: 4 – L’assenza di Coppins e il tifo di casa lo dovevano galvanizzare, ma ancora una volta se l’è fatta sotto e non è stato capace di sfruttare sino in fondo un’occasione d’oro visto che la sua promessa a Joel Smets che avrebbe vinto la gara è rimasta solo sulla carta. Date le condizioni fisiche del capoclassifica neozelandese, probabilmente l’ufficiale Suzuki farà suo il titolo che rimarrà però impresso come regalatogli dalle circostanze più che per la sua globale superiorità.
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GUARNERI: 9 1/2 – Non ha ancora raggiunto la perfezione ma ora sta veramente lavorando bene e la sua prima vittoria in carriera lo dimostra. La splendida rimonta della prima manche (da 20° a 4°) e l’avvincente lotta per il primo posto assieme a Cairoli e Pourcel in quella di chiusura rafforzano la tesi che il “pota” di talento ne ha e ne avanza. Per far parte del club degli affezionati al podio deve solo puntare alla consistenza dei risultati e alla tenuta fisica. Noi aspettiamo fiduciosi.
CAIROLI: 9 – Lucido, maturo, velocissimo nonostante due cadute di non poco conto (una il sabato e una la domenica mattina). E’ stato quasi perfetto, soprattutto non facendosi prendere dal panico quando la moto si è bloccata al via della prima manche per colpa della rete che delimita la pista. Con calma e determinazione Antonio ha liberato la ruota posteriore e si è gettato a capofitto nel bosco di Namur strappando il miglior tempo sul giro e recuperando da ultimo a 16°. Nell’altra, pur provato dalla fatica e dal dito fratturato di recente, ha conteso la prima posizione a Pourcel sino a quando ha tirato i remi in barca non prima però di riprendersi il 2° posto soffiatogli da Guarneri.
POURCEL C.: 7 1/2 – Prestazione agrodolce per il francese, caduto al via di Gara 1 ma anche mentre era in recupero. L’abbandono dalla prima manche è però stato seguito dalla vittoria della successiva, ottenuta a testa alta dopo un bel duello con Cairoli e Guarneri. Non è stata colpa sua, ma alla fine l’ultimo tentativo di sbarrare la strada al leader del campionato non ha dato i suoi frutti e stando i fatti con buona probabilità il prossimo anno correrà la stagione Usa col ruolo di vice campione e non più con quello di iridato MX2.
SEARLE: 6 1/2 – Altro che National Usa, sarà meglio che rimanga ancora una stagione in Europa (come ha deciso di fare) per accumulare un altro po’ di esperienza. Soprattutto per affinare la continuità di risultati, come insegna un dieci volte campione del mondo belga, che è quella mancatagli a Namur visto che alla vittoria della prima manche ha affiancato un mediocre 10° posto dovuto, a detta dell’inglese, allo scarso grip avuto alla partenza.
AUBIN: 5 – Come si dice, dalle stelle alle stalle. Sette giorni prima invincibile o quasi, tanto da aggiudicarsi il GP di Loket, a Namur ombra di se stesso. E’ vero che la pista lo ha messo in difficoltà, tanto da non fargli trovare la necessaria competitività, ma il 16° posto è un po’ troppo poco per un pilota talentuoso come lui. Per questa volta gliela abboniamo, ma per le prossime volte niente scuse.
CAIROLI: 9 – Lucido, maturo, velocissimo nonostante due cadute di non poco conto (una il sabato e una la domenica mattina). E’ stato quasi perfetto, soprattutto non facendosi prendere dal panico quando la moto si è bloccata al via della prima manche per colpa della rete che delimita la pista. Con calma e determinazione Antonio ha liberato la ruota posteriore e si è gettato a capofitto nel bosco di Namur strappando il miglior tempo sul giro e recuperando da ultimo a 16°. Nell’altra, pur provato dalla fatica e dal dito fratturato di recente, ha conteso la prima posizione a Pourcel sino a quando ha tirato i remi in barca non prima però di riprendersi il 2° posto soffiatogli da Guarneri.
POURCEL C.: 7 1/2 – Prestazione agrodolce per il francese, caduto al via di Gara 1 ma anche mentre era in recupero. L’abbandono dalla prima manche è però stato seguito dalla vittoria della successiva, ottenuta a testa alta dopo un bel duello con Cairoli e Guarneri. Non è stata colpa sua, ma alla fine l’ultimo tentativo di sbarrare la strada al leader del campionato non ha dato i suoi frutti e stando i fatti con buona probabilità il prossimo anno correrà la stagione Usa col ruolo di vice campione e non più con quello di iridato MX2.
SEARLE: 6 1/2 – Altro che National Usa, sarà meglio che rimanga ancora una stagione in Europa (come ha deciso di fare) per accumulare un altro po’ di esperienza. Soprattutto per affinare la continuità di risultati, come insegna un dieci volte campione del mondo belga, che è quella mancatagli a Namur visto che alla vittoria della prima manche ha affiancato un mediocre 10° posto dovuto, a detta dell’inglese, allo scarso grip avuto alla partenza.
AUBIN: 5 – Come si dice, dalle stelle alle stalle. Sette giorni prima invincibile o quasi, tanto da aggiudicarsi il GP di Loket, a Namur ombra di se stesso. E’ vero che la pista lo ha messo in difficoltà, tanto da non fargli trovare la necessaria competitività, ma il 16° posto è un po’ troppo poco per un pilota talentuoso come lui. Per questa volta gliela abboniamo, ma per le prossime volte niente scuse.
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