Cosa assolutamente non vera, ribadisce Adiconsum, in quanto “per legge (D.lgs. 24/02), la responsabilità della garanzia è univocamente del venditore, che non può rimandare il consumatore a terzi per far valere i propri diritti. In nessun caso la garanzia può essere un costo per il consumatore”.
Per essere più chiari, la legge stabilisce che il venditore professionista (non dunque il privato che vende la sua moto) deve offrire sempre una garanzia di due anni su auto e moto usate messe in vendita. Eventualmente, può inserire nel contratto di vendita una riduzione del periodo di garanzia a un anno; cosa che fanno praticamente tutti i concessionari.
Spesso succede che molti venditori si appoggino a società esterne che forniscono la garanzia, a delle assicurazioni. Si tratta di una pratica che in alcuni casi permette di garantire al cliente servizi maggiori, come il traino del veicolo in caso di guasto, il mezzo sostitutivo o una copertura delle spese sostenute per l’interruzione del viaggio. Ciò che però deve essere ben chiaro per ogni concessionario è che, in base alla legge, la responsabilità nei confronti del cliente è e rimane comunque sua; senza la possibilità di trasferirla a nessun altro soggetto. Neanche se il cliente accetta di sottoscrivere un’apposita scrittura.