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Mondiale Supermoto: i risultati di Mores

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Sul veloce tracciato sardo di Mores dominano il leader della S1 Hiemer e l’Aprila che nella S2 piazza i tre piloti ufficiali ai primi posti della classifica iridata. Giornata nera per l’Husqvarna, ma si salva Lazzaroni; bene la TM di Baraccani nella class

Terza doppietta stagionale per Bernd Hiemer
Grande protagonista: Thierry Van Den Bosch (n. 101) Mores (Sassari) - Quando c’è da tirare fuori potenza e allungo le bicilindriche Aprilia non sono seconde a nessuno, se poi anche chi apre la manetta ha una marcia in più il gioco è fatto e il risultato scontato. Si spiega così il netto dominio delle rosse di Noale nella S2 del Gran Premio di Sardegna, quarta tappa iridata, corso all’interno dell’autodromo situato ad una sessantina di chilometri da Sassari.
Una cattedrale nel deserto che nonostante l’elevata percorrenza è piaciuta ai piloti, perlomeno quelli con a disposizione una buona dose di cavalleria che ha contribuito a fare la differenza.
Leader della S2 dopo la trasferta austriaca, Thierry Van Den Bosch ha fatto di nuovo imposto il suo carisma dimostrandosi il più veloce in assoluto come ha ben sottolineato strappando la Superpole e segnando il giro più veloce nelle due manche. Questa volta però è stato meno preciso di altre volte, e in Gara 1 non contento di aver già staccato gli inseguitori è rimasto vittima della sua foga con due scivolate, la seconda delle quali lo ha costretto al ritiro mentre era secondo proprio nella curva prima del traguardo. Nessun problema invece nella fazione di chiusura, che ha vinto con buon margine tanto per ribadire le sue mire per il campionato.
La sua battuta a vuoto iniziale ha permesso al compagno di squadra Jerome Giraudo, due volte al posto d’onore, di vincere la gara ma soprattutto di affiancare Van Den Bosch al vertice della graduatoria iridata davanti alla terza guida Aprilia Frederic Bolley, secondo anche a Mores grazie alla vittoria della prima batteria e al 5° posto di quella successiva.


La terza piazza è andata Boris Chambon, che ha dimostrato di aver ritrovato il feeling con la KTM iridata che lo aveva accompagnato al titolo 2005 con la quale ha centrato il primo podio stagionale dopo lo stentato debutto stagionale con la Yamaha del team Evolution.
La classe più emozionante e contesa della Supermoto, che ricorda la MX2 del mondiale cross, per l’ennesima volta non ha visto brillare gli italiani i quali non sono riusciti a sfruttare il fattore campo. Come nel GP precedente, bissando il posto Massimo Beltrami ha ottenuto il migliore risultato azzurro, mentre Davide Gozzini è rimasto appiedato da problemi tecnici in Gara 1 e Fabio Balducci messo nei guai da un motore non all’altezza delle moto di alta classifica.
Il ritiro nella prima manche per noie al propulsore a cinque tornate dalla fine mentre era al comando oltre al parziale distacco della visiera del casco in quella conclusiva di Gerald Delepine, e i problemi fisici di Ivan Lazzarini, reduce dalla micro frattura del polso sinistro, hanno spianato la strada al capo classifica S1 Bernd Hiemer che ha centrato la terza doppietta stagionale. A parte Delepine, il tedesco non ha infatti avuto rivali, visto che il pur bravo pilota Aprilia Christian Iddon non ha mai impensierito il battistrada.
Terzo nelle prove cronometrate, nonché autore della Superpole, l’esuberante ufficiale TM Simone Girolami si è visto sfumare la possibilità di aggiudicarsi un podio che poteva essere alla sua portata a causa di un episodio che ha lasciato strascichi polemici. Come altri piloti anche Girolami è rimasto al palo a causa di un cattivo funzionamento del semaforo che gli ha fatto credere in un annullamento della partenza. In realtà così non è stato, e dopo essersi avviato in ritardo è stato coinvolto da un avversario in un fuori pista che lo ha definitivamente messo fuori gioco. Il 6° nella frazione successiva è perciò servito a poco, considerando le premesse, ma alla TM ci si è consolati con il buon posto del consistente Robert Baraccani, che terminando 5° assoluto ha raggiunto la stessa posizione anche nella graduatoria mondiale.
Assoluta di giornata
1. Hiemer (KTM)
2. Iddon (Aprilia)
3. Gotz (KTM)
4. Lazzarini (Husqvarna)
5. Baraccani (TM)
6. Bertrand (Husaberg)
7. Bartolini (WRM)
8. Delepine (Husqvarna)
9. Lavetti (KTM)
10. Tetsu (Husqvarna)
13. Pes (KTM)
14. Girolami (TM)
16. Mariani (KTM)
14. Pes (KTM)
18. Cullino (Yamaha)
19. Migliorati (Honda)
22. Candelori (KTM)
23. Fiorucci (Aprilia)

Campionato dopo la 4.a prova
1. Hiemer B. p. 186
2. Iddon p. 158
3. Lazzarini p. 131
4. Delepine p. 120
5. Baraccani p. 102
6. Gotz p. 97
7. Fiorentino p. 96
8. Bertrand p. 81
9. Girolami p. 69
10. Winstanley p. 67
12. Pes p. 63
15. Bartolini p. 52
16. Mariani p. 45
19. Migliorati p. 35
20. Cullino p. 24

Assoluta di giornata
1. Giraudo (Aprilia)
2. Bolley (Aprilia)
3. Chambon (KTM)
4. Chareyre T. (Husqvarna)
5. Beltrami (Honda)
6. Van Den Bosch (Aprilia)
7. Seel (Suzuki)
8. Jorge (Honda)
9. Pignotti (KTM)
10. Chareyre A. (Husqvarna)
11. Verderosa (Honda)
12. Balducci (TM)
13. Bussei (Yamaha)
17. Ravaglia (Suzuki)
18. Gaspardone (Honda)
19. Minutilli (KTM)
20. Serafini (TM)
21. Dondi (Aprilia)
22. Costa (KTM)
23. Gozzini (Husqvarna)

Campionato dopo la 4.a prova
1. Van Den Bosch p. 145
2. Giraudo p. 145
3. Bolley p. 139
4. Chareyre A. p. 127
5. Seel p. 109
6. Chambon p. 103
7. Chareyre T. p. 99
8. Beltrami p. 93
9. Bidart p. 91
10. Balducci p. 89
12. Pignotti p. 80
13. Verderosa p. 66
15. Gozzini p. 56
16. Ravaglia p. 44
17. Rispoli p. 36
18. Gaspardone p. 36
19. Minutilli p. 31
HIEMER: 9 – Il pilota della KTM ha ancora dei limiti sul fuoristrada ma la competitività della sua moto, le sfortune dei alcuni avversari, la sua consistenza e determinazione rendono sempre più probabile la sua candidatura alla tabella numero uno. Che il tedesco vede sempre più vicina grazie alla vittoria di sei delle otto manche disputate, che lo hanno portato al vertice del campionato con 28 punti di vantaggio su Iddon.
IDDON: 8 – L’inglese non è un fulmine ma è sempre nelle prime posizioni (non è mai sceso sotto il quarto posto) e migliora di gara in gara. Quello che ci voleva per l’Aprilia, cresciuta di pari passo con il proprio portacolori che si ritrova così in lizza per entrambi i titoli Supermoto.
LAZZARINI: 7 – La caduta nel tricolore di Pomposa sette giorni prima lo ha portato in Sardegna con un polso in condizioni precarie, ma ha stretto i denti e tenuto duro fino alla fine aggiudicandosi una quarta posizione che gli ha permesso di scavalcare Delepine in classifica e di passare al terzo posto iridato. Una bella prova di carattere.
BARACCANI: 6 1/2 – Nonostante abbaia combattuto contro moto di cubatura superiore a quella della sua TM (530 contro 700 cc), l’emiliano non ha perso l’occasione per rimanere nelle prime posizione ed è stato ripagato da un ulteriore avanzamento in classifica.
GIROLAMI: n.c. – Che dire, aveva tutte le carte in regola per tentare il colpaccio ma una partenza non del tutto regolare ha dato un taglio completamente diverso alla sua giornata. Peccato perché dopo aver staccato il miglior tempo nella Superpole il podio sembrava proprio alla sua portata.
DELEPINE: n.c. – Un’altra giornata nera per il belga che con la seconda battuta a vuoto stagionale ha gettato al vento la possibilità di soffiare un po’ di punti a Hiemer, anche se non per causa sua. Per recuperare ha ancora tre gare ma 56 punti sembrano davvero tanti da colmare.
VAN DEN BOSCH: 8 – Se guardiamo il risultato in sé il voto sarebbe stato di un paio di punti inferiore, ma Thierry ci è piaciuto anche se ha sbagliato quando ha tentato l’affondo finale “perché a me interessa solo vincere”. Non sappiamo se alla fine il titolo andrà a lui, di certo è il pilota più veloce e completo della S2.
APRILIA: 8 – La presenza delle bicilindriche SXV si fa sempre più ingombrante, d’altronde la loro competitività è indiscutibile come dimostra il fatto di vederle ai primi tre posti della classifica piloti e saldamente al comando anche di quella costruttori.
GIRAUDO: 7 1/2 – Ha vinto pur non dimostrandosi il più veloce, ma forte di una costanza di risultati che lo ha portato in testa al mondiale. Una situazione che ora deve essere in grado di gestire senza errori se vuole spuntarla nei confronti dei due agguerriti compagni di squadra.
BOLLEY: 7 – Ha pagato caro un errore nella seconda manche, che lo ha relegato al 5° posto, ma la vittoria meritata in Gara 1 ha ripagato la sua competitività, specie nel settore fuoristrada dove rispolvera orgogliosamente il suo titolo mondiale cross, e la sua voglia di imporsi.
CHAMBON: 6 1/2 – C’è chi dice che nella Supermoto senza una buona moto non si fanno risultati e “Lupo” ne è la testimonianza. Ritrovata la competitività meccanica non ci ha messo molto per ritornare (meritatamente) sul podio.
CHAREYRE A.: 5 – Quando si va sul veloce l’ex leader di classifica va in crisi, non si capisce bene per quale motivo. Fatto sta che a Mores la prevista contromossa dopo la capitolazione di Melk non è arrivata.

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