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Tutto su smog, blocchi e incentivi

il 30/11/2004 in Attualità

Dal PM10 alle multe, dalla rottamazione alle interviste con gli assessori. Il nostro Matesic ci racconta tutto, ma proprio tutto quello che i motociclisti devono sapere per affrontare il traffico nelle più importanti città d'Italia

Tutto su smog, blocchi e incentivi
La corsia preferenziale di Bologna

Dal PM10 alle multe, dalla rottamazione alle interviste con gli assessori. Vi raccontiamo tutto, ma proprio tutto, quello che i motociclisti devono sapere per affrontare il traffico nelle più importanti città d'Italia

di Riccardo Matesic

Maledetto particolato!


Il problema del momento si chiama PM10, o particolato, ed è costituito da polveri sottili, capaci di infilarsi fin dentro i polmoni e, magari, di finire nel sangue.

Sono residui della combustione, soprattutto di oli, ma sono generate anche dalle gomme e dallo sfregamento di parti meccaniche. A dire il vero non si sa neanche quale sia la composizione esatta del PM10, a patto che ce ne sia un?unica ben definita. E sono molti gli studi che a questo punto, oltre ai vecchi diesel, ai riscaldamenti a gasolio o a carbone e alle attività industriali, indicano nei 2T euro 0 una delle fonti non trascurabili d?inquinamento.
Ecco così i blocchi della circolazione, che colpiscono gli utenti dei vecchi ciclomotori e i pochi proprietari di veicoli ormai obsoleti, come i vecchi 2T di cilindrata superiore. Restano invece liberi di circolare praticamente sempre, i 4T, anche i più vecchi.
I dueruotisti si ribellano, obiettano che basta leggere i dati ufficiali delle centraline, per scoprire che, anche nei giorni di blocco, il PM10 non scende. Giusto, ma non potrebbe essere altrimenti, perché anche il semplice rotolamento delle gomme risolleva dall?asfalto grandi quantità di particolato. E mentre i comuni si preparano a sperimentare nebulizzazioni di prodotti chimici che promettono miracoli, noi dobbiamo rassegnarci a non capire da dove viene questo maledetto PM10 che ci soffoca.
Con la scusa di parlare dei divieti per smog, abbiamo fatto due chiacchiere con gli assessori di alcune fra le principali città italiane. Scoprendo che non sempre siamo penalizzati, anche se i motorini euro 0 sempre più spesso hanno vita difficile.

Visitando il sito liberiamolaria.it (dopo aver letto questo articolo), trovate in home page una tabella che vi segnala le percentuali di PM10 misurate in questi giorni nelle città dell?Emilia Romagna. Ci sono anche i limiti previsti dalla legge, che i comuni non possono sforare per più di 35 giorni l?anno, altrimenti sono obbligati a predisporre blocchi del traffico.
Prima di scrivere questa inchiesta, noi abbiamo letto i dati relativi al 23 novembre, scoprendo che solo Reggio Emilia, con i suoi 48 µg/m3, rientrava nel limite fissato a quota 55. D?accordo, siamo in giornate di alta pressione, quella condizione meteorologica che favorisce il ristagno degli inquinanti sulle grandi città della pianura padana, però è preoccupante leggere che Ferrara ha fatto segnare una media di 80 µg/m3, Ravenna di 88 e Modena addirittura di 97.
Anche andando a cercare la statistica annuale, si scopre che solo Cesena rientra ancora nel limite dei 35 giorni di sforamento per il 2004 (ne ha 22). Tutti gli altri sono fuori. Questo significa che bisogna attenderci provvedimenti di blocco della circolazione sempre più restrittivi per il futuro.
Per saperne di più, abbiamo contattato sei assessori alla mobilità urbana di altrettanti grandi comuni sparsi lungo la Penisola. E con l?occasione abbiamo cercato di capire meglio cosa dobbiamo aspettarci per il futuro. Non sono mancate le scoperte interessanti... 

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Ma siamo perseguitati?

Per avere aggiornamenti sulle iniziative che riguardano le due ruote, capita di sentirsi periodicamente con gli assessori. Con alcuni di loro ci si conosce bene, ormai, e a volte c?è la sensazione che, sapendo che siamo motociclisti, ci indorino la pillola. Perché, a sentirli parlare, sono attenti alle nostre esigenze.
In effetti è probabilmente vero che considerano i mezzi a due ruote importanti nel quadro della mobilità urbana su cui lavorano. Certo, ci sono comuni dove i vincoli e i divieti sono più forti, città dove gli euro 0 non circolano più, come Firenze, ma ci sono anche posti come Roma, dove possono circolare tutti, per una precisa scelta di coscienza dell?amministrazione. In alcuni comuni i vigili multano regolarmente chi posteggia il motorino sul marciapiede, in altri c?è più tolleranza.

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Il caso di Milano

Prendiamo ad esempio la metropoli lombarda, poiché Giorgio Goggi è il primo assessore che abbiamo sentito. In Lombardia ci sono divieti di circolazione molto pesanti, imposti dalla Regione, che però incentiva l?acquisto di moto e motorini euro 2. Ma i disagi non ci sono solo per i ciclomotoristi, visto che dal 1° ottobre scorso nelle zone critiche sono state proibite le caldaie a olio combustibile, e i condomini hanno dovuto investire (con gli incentivi regionali) per aggiornare l?impianto di riscaldamento.
Il Comune poi, per quanto possibile, agevola le due ruote. Ad esempio, Milano è probabilmente l?unica città italiana che consente a moto e motorini di circolare su sei delle dodici corsie preferenziali urbane. Alcune sono aperte da sempre alle due ruote, e sono quelle centrali che collegano gli ?spicchi? della città; impermeabili alle auto, ma aperti alle moto. Ma c?è anche una corsia più periferica, che è stata aperta solo nel 2004, dopo aver constatato che gli incidenti non sarebbero aumentati.

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Il pendolarismo di Genova

?A Genova ?ci dice l?assessore Arcangelo Merella- non ci sono limitazioni per le due ruote, a eccezione delle poche ZTL dove la circolazione è consentita solo ai residenti. Per il resto, la città è apertissima alle due ruote, che, tra l?altro, sono protagoniste di un forte pendolarismo, con 92.000 veicoli registrati in città e un flusso censito di 200.000 moto e scooter che provengono dai comuni limitrofi?.
?Un flusso così forte di due ruote
?continua Merella- da imporci scelte e interventi. In otto anni abbiamo portato i posti moto, dai circa 100 originari agli attuali 4.000, sfruttando tutti gli spazi disponibili. Dovremo probabilmente prendere provvedimenti impopolari con il 2005, quando entrerà in vigore il nuovo limite a 50 µg/m3 (oggi è 55) per il particolato. Probabilmente toccherà fare delle giornate di blocco degli euro 0, cosa che non abbiamo mai fatto. Del resto, stiamo cercando di dare il tempo agli utenti di sostituire i vecchi motorini, ma il rinnovo del parco circolante è più lento del previsto?.
C?è stata anche una polemica forte per i parcheggi moto a pagamento, però...
?Sì, ma nasceva da un malinteso. Noi abbiamo proposto un bollino per i residenti, che garantisse loro dei posti riservati sotto casa. Il bollino sarebbe costato 3-4 ?, ma era un?una tantum per pagare le spese amministrative di emissione. Qualcuno però ha scritto che volevamo fare i parcheggi a pagamento, e si è scatenato il putiferio. Torneremo su questa proposta, perché ci sono dei vicoli dove è impossibile trovare un parcheggio per il motorino, e ai residenti dobbiamo garantire dei posti?.

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Euro 0 fermi a Bologna e Firenze


Bologna è uno dei comuni dell?Emilia Romagna che hanno scelto di aderire al progetto di blocchi programmati dei veicoli inquinanti ?Liberiamo l?aria?, inasprendo ulteriormente i limiti imposti. Linea dura, insomma, con i vecchi veicoli, fra i quali moto e motorini 2T euro 0.
Il piano dei blocchi (vedi allegato A) prevede infatti limitazioni penalizzanti per tutti i giorni feriali. Per chi possiede un motorino euro 1 o 2, ma anche per chi ha una moto o scooter a 4 tempi (pure euro 0), le limitazioni sono però ben poche, a parte il giovedì a targhe alterne.
Nel centro storico della città, c?è una zona a traffico limitato di circa 300 ettari, che per moto e ciclomotori 4 T o euro 1-2, non prevede limitazione alcuna. E in questa area sono stati realizzati anche 5.200 posti moto. In compenso, a Bologna ci risulta essere stata istituita la prima corsia preferenziale per moto e ciclomotori. È in via Matteotti, è lunga solo 200 metri, ma è un bel segnale d?attenzione nei nostri confronti, visto che è stata realizzata dopo aver notato dei ripetuti incidenti che coinvolgevano le moto. Insomma, pugno di ferro con gli euro 0, guanto di velluto nei confronti dei veicoli più attenti alle emissioni.

Intransigenza con i ciclomotori euro 0 anche a Firenze, dove il centro storico è proibito tutti i giorni, dalle 10 alle 12 e dalle 15 alle 17. C?è poi un piano, che coinvolge anche i sette comuni dell?area omogenea, e che fino al 31 dicembre prevede per i veicoli più inquinanti due giorni a settimana (mercoledì e giovedì) di blocco totale, dalle 8 alle 19. Dal 1° gennaio si sa già che i giorni diventeranno tre.
Anche in questo caso, però, c?è un rovescio della medaglia positivo. Firenze, che da tempo ha sposato la causa della qualità dell?aria, continua a proporre incentivi per l?acquisto di motorini euro 2 (200 ? per l?acquisto di motorini euro 2 sia 2 che 4T). Ed è anche la città con la rete più capillare di stazioni di ricarica per le batterie dei veicoli elettrici.

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Roma e Napoli

?Vorremmo vietare l?accesso all?interno dell?anello ferroviario ai motorini euro 0 ?ci dice l?assessore Mario Di Carlo-, così come è già interdetto alle auto di vecchia generazione, ma non ce la sentiamo, perché prima bisogna dare il tempo e la possibilità agli utenti di sostituire i motorini attuali. Abbiamo allora deciso di attendere la campagna di incentivazione che la Regione sta per lanciare, quindi attueremo il blocco dal 1° gennaio 2007?.
Per il momento dunque a Roma non ci sono limitazioni per nessun tipo di veicolo a due ruote, eccezion fatta per la piccola zona centralissima del Tridente, intorno a Fontana di Trevi, dove circolano solo i residenti. Del resto, la scrematura viene fatta con il bollino blu, che non sembra comunque essere un problema per i veicoli in buone condizioni.
L?attenzione positiva di Roma nei confronti delle due ruote è testimoniata anche dal fatto che proprio sulle strade della Capitale si continuano a testare nuove infrastrutture più amichevoli nei nostri confronti, come il guard rail di Viale della Moschea, e il cordolo salvamotociclisti su Viale Marconi, attualmente in corso di sperimentazione.

Ugualmente amica nei confronti delle due ruote è Napoli, dove l?assessore Luca Esposito ci dice che al momento non ci sono limitazioni per moto e motorini. Ci sono invece delle aree pedonalizzate e la zona dei Decumani che viene considerata ZTL ed è aperta solo ai residenti. È in corso uno studio particolare del parco circolante dueruotistico.
?Stiamo portando avanti il Progetto Due Ruote Pulite Napoli 2004, co-finanziato dalla Regione. Si articolerà sul controllo a campione dei gas di scarico di 1000 veicoli, con l?obiettivo di fotografare le condizioni di efficienza in termini di emissioni del parco circolante napoletano?.
Fra gli obiettivi del progetto ci sono anche una campagna di informazione che coinvolga le scuole. Con i dati ottenuti aggiorneremo la valutazione sul contributo dei motorini all?inquinamento della città, quindi formeremo tecnici comunali e vigili urbani per fare controlli di questo tipo e vareremo dei piani di intervento?.

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Bollino blu e road pricing

A Roma il bollino blu è già realtà sin dallo scorso anno, e dal 1° gennaio 2005 andrà a regime: saranno obbligati ad averlo tutti i motocicli e i ciclomotori immatricolati da più di un anno.
Sembrava che dovessero adottarlo in tempi rapidi anche altre città, invece Merella di Genova ci dice che manca ancora un regolamento attuativo che il Governo deve mettere a punto, e nell?attesa l?amministrazione ligure preferisce non muoversi.
Risposta diversa a Milano, dove l?assessore Goggi si dichiara interessato al bollino blu, che reputerebbe utile, ma la cui competenza sarebbe della Regione e non del Comune. Firenze invece si limita a dire che al momento non stanno pensando di istituire il bollino blu per le due ruote.
Diverso il discorso se parliamo di road pricing, vale a dire di pedaggio per accedere all?interno del centro cittadino. Genova ha già sperimentato la soluzione tempo fa, e il sistema è rimasto montato, benché inattivo. Merella ci confessa allora che da più parti arriva la richiesta di far pagare alle moto l?accesso in centro. Teoricamente sarebbero anche pronti a farlo, ma lo stesso assessore si mostra molto poco convinto della reale utilità del provvedimento, ricordando che la sperimentazione fatta in passato non ha dato affatto i risultati sperati. Insomma, almeno da questo punto di vista sembra che possiamo stare tranquilli.

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