Attualità
Aprilia Sportcity 125 e 200
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A Noale resistono alle avversità e ci provano con un midi ruote alte che ha tutti i numeri per farsi largo sul mercato. Una ciclistica di buon livello e dotazioni di qualità le frecce da scoccare contro i rivali d'Oriente
A Noale resistono alle avversità e ci provano con un midi ruote alte che ha tutti i numeri per farsi strada sul mercato. Ciclistica di buon livello e dotazioni di qualità le frecce da scoccare contro i rivali d'Oriente
di Fabio Cormio
A volte capita di provare una moto o uno scooter, di scendere perplessi e chiedersi: "ma se ne sentiva davvero il bisogno?". Nessun dubbio, in questo caso: di un mezzo come lo Sportcity si avvertiva decisamente la necessità. Già, perchè non stiamo parlando di veicolo qualsiasi, ma di un commuter urbano che va a inserirsi nel segmento "dei grandi numeri", quello degli scooter targati compatti a ruota alta, che vede da anni mattatore l'Honda SH150. Proprio questo modello della casa giapponese è nel mirino di Aprilia, che, se è vero che arriva in netto ritardo anche rispetto a Piaggio (che in questa fascia propone il Beverly e il Liberty), mette suol piatto della bilancia contenuti superiori a gran parte della migliore concorrenza, soprattutto in termini di dotazioni di serie e componentistica per quanto riguarda sospensioni telaio e ruote.
Lo Sportcity è stato presentato in una splendida villa alle porte di Milano, ed è stato fatto provare ai giornalisti nelle vie del centro della metropoli lombarda in entrambe le motorizzazioni: 125 e 200. Naturalmente la casa Veneta punta maggiormente sulla seconda, che a fronte di un prezzo di soli 200 euro superiore assicura prestazioni di livello parecchio più elevato e la possibilità di varcare i caselli autostradali. Assolutamente eterogeneo il pubblico cui si rivolge il nuovo scooter Aprilia: data la fascia di prezzo, la maneggevolezza e la leggerezza, lo Sportcity è adattissimo a motociclisti di ogni ordine e grado, anche al neofita totale. Solo un appunto riguardo alla gamma colori: ci pare un po' incompleta, soprattutto manca qualche tinta accesa in grado di attrarre le attenzioni dei più giovani.
di Fabio Cormio
A volte capita di provare una moto o uno scooter, di scendere perplessi e chiedersi: "ma se ne sentiva davvero il bisogno?". Nessun dubbio, in questo caso: di un mezzo come lo Sportcity si avvertiva decisamente la necessità. Già, perchè non stiamo parlando di veicolo qualsiasi, ma di un commuter urbano che va a inserirsi nel segmento "dei grandi numeri", quello degli scooter targati compatti a ruota alta, che vede da anni mattatore l'Honda SH150. Proprio questo modello della casa giapponese è nel mirino di Aprilia, che, se è vero che arriva in netto ritardo anche rispetto a Piaggio (che in questa fascia propone il Beverly e il Liberty), mette suol piatto della bilancia contenuti superiori a gran parte della migliore concorrenza, soprattutto in termini di dotazioni di serie e componentistica per quanto riguarda sospensioni telaio e ruote.
Lo Sportcity è stato presentato in una splendida villa alle porte di Milano, ed è stato fatto provare ai giornalisti nelle vie del centro della metropoli lombarda in entrambe le motorizzazioni: 125 e 200. Naturalmente la casa Veneta punta maggiormente sulla seconda, che a fronte di un prezzo di soli 200 euro superiore assicura prestazioni di livello parecchio più elevato e la possibilità di varcare i caselli autostradali. Assolutamente eterogeneo il pubblico cui si rivolge il nuovo scooter Aprilia: data la fascia di prezzo, la maneggevolezza e la leggerezza, lo Sportcity è adattissimo a motociclisti di ogni ordine e grado, anche al neofita totale. Solo un appunto riguardo alla gamma colori: ci pare un po' incompleta, soprattutto manca qualche tinta accesa in grado di attrarre le attenzioni dei più giovani.
Comfort e tecnica
Comfort e tecnica
Lo Sportcity è un Aprilia, e come tutti i veicoli prodotti che portano stampato lo storico marchio veneto (escludendo giusto lo Scarabeo), ha una, seppur moderata, caratterizzazione sportiva. Oltre che nella coda alta e nel muso appuntito con richiami al Leonardo e al piccolo (ma fortunato) SR50, l'inclinazione grintosa del nuovo midi si ritrova, ad esempio, nei cerchi da 15 pollici (non da 16" come è normale per i "ruota alta") che calzano pneumatici ben spallati e dalla larga sezione: 110 all'anteriore e 130 al posteriore. Anche la strumentazione, compatta ma assolutamente completa, non si discosta molto da quella di una moderna sportiva o naked, accostando elementi digitali e analogici.
Lo scudo, piuttosto ridotto, offre una protezione dall'aria relativa, anche se i due deflettori laterali e la piccola unghia aerodinamica sopra la strumentazione possono rivelarsi utili. I primi, inoltre, nascondono delle bocchette che emettono aria calda e, in abbinamento con l'apposito telo coprigambe offerto come optional, possono creare una sorta di ambiente isolato e riscaldato estremamente gradevole d'inverno. Naturalmente il catalogo degli accessori prevede anche il parabrezza, proposto anche in versione ridotta, definita "sport". La capacità di carico è quella che è: il vano sottosella sarebbe, secondo le notizie di cartella stampa, in grado di contenere un casco jet. La notizia è vera, ma solo se il jet in questione è privo di visiera in plexiglass. Nel cassettino del retroscudo c'è giusto spazio per un paio di guanti e il portafoglio, ma in più c'è il gancio per i sacchetti della spesa. Sulla coda trova invece alloggio un robusto portapacchi con maniglie per il passeggero integrate.
Lo Sportcity è un Aprilia, e come tutti i veicoli prodotti che portano stampato lo storico marchio veneto (escludendo giusto lo Scarabeo), ha una, seppur moderata, caratterizzazione sportiva. Oltre che nella coda alta e nel muso appuntito con richiami al Leonardo e al piccolo (ma fortunato) SR50, l'inclinazione grintosa del nuovo midi si ritrova, ad esempio, nei cerchi da 15 pollici (non da 16" come è normale per i "ruota alta") che calzano pneumatici ben spallati e dalla larga sezione: 110 all'anteriore e 130 al posteriore. Anche la strumentazione, compatta ma assolutamente completa, non si discosta molto da quella di una moderna sportiva o naked, accostando elementi digitali e analogici.
Lo scudo, piuttosto ridotto, offre una protezione dall'aria relativa, anche se i due deflettori laterali e la piccola unghia aerodinamica sopra la strumentazione possono rivelarsi utili. I primi, inoltre, nascondono delle bocchette che emettono aria calda e, in abbinamento con l'apposito telo coprigambe offerto come optional, possono creare una sorta di ambiente isolato e riscaldato estremamente gradevole d'inverno. Naturalmente il catalogo degli accessori prevede anche il parabrezza, proposto anche in versione ridotta, definita "sport". La capacità di carico è quella che è: il vano sottosella sarebbe, secondo le notizie di cartella stampa, in grado di contenere un casco jet. La notizia è vera, ma solo se il jet in questione è privo di visiera in plexiglass. Nel cassettino del retroscudo c'è giusto spazio per un paio di guanti e il portafoglio, ma in più c'è il gancio per i sacchetti della spesa. Sulla coda trova invece alloggio un robusto portapacchi con maniglie per il passeggero integrate.
La prova e la promessa
La prova e la promessa
Come dicevamo, la presentazione dello Sportcity è stata l'occasione per provare il nuovo midi Aprilia nella congestione del traffico di una metropoli, habitat naturale -come spiega chiaramente il nome- del ruote alte veneto. In effetti il concreto commuter di Noale se la cava senza imbarazzi in ogni situazione urbana, nello slalom al semaforo come nel sorpasso sui vialoni ad alto scorrimento. Entrambi i motori sono Piaggio raffreddati a liquido: il 200 in particolare ha ben impressionato, soprattutto per il vigore ai bassi regimi che, sugli altri modelli che equipaggia (marchiati appunto Piaggio o Gilera, ma anche Aprilia stessa), non era stato in grado di manifestare: è probabile che ciò dipenda dal peso contenuto dello Sportcity.
Raggiungere i 100 orari di tachimetro è una questione di pochi secondi, verso i 110 la spinta si smorza e la lancetta sale lemme fino a poco oltre 125, che sono comunque più che sufficienti. La versione con motore da un ottavo di litro ha invece bisogno di un lancio più lungo per viaggiare a velocità prossime ai cento, ma il vigore è tutto sommato discreto. Comunque non è qui, non è nella prontezza e nella possanza all'apertura del gas che emergono le doti migliori dello Sportcity, che ha invece estratto dal cappello a cilindro una tenuta di strada e una precisione in curva che non sono affatto scontate per uno scooter di questo segmento. Il piccolo Aprilia si fa dare subito del "tu" e quando c'è da piegare non si tira indietro: dove lo metti sta. Ottima anche la resa della forcella e del freno anteriore. Un po' sfrenato ci è parso invece il doppio ammortizzatore posteriore, mente era ineccepibile la resa del freno relativo.
Eccomi alla promessa: io credo che grazie al cambio automatico, al peso contenuto (140 kg. circa) e alla buona resa ciclistica, i 21cavalli dello Sportcity 200 siano in grado di dire la loro su una strada tutta curve. Per cui lo annuncio ufficialmente: appena Aprilia ci manderà in redazione lo scooter, mi intuterò adeguatamente (a costo di subire lo scherno degli smanettoni di turno) e andrò a saggiare l'esuberanza di questo scooter su un terreno adeguato. Riusciranno i nostri eroi a togliersi la soddisfazione di restare spalla a spalla con i centauri più accaniti? Mah, ci proveremo. Avrete mie notizie.
Raggiungere i 100 orari di tachimetro è una questione di pochi secondi, verso i 110 la spinta si smorza e la lancetta sale lemme fino a poco oltre 125, che sono comunque più che sufficienti. La versione con motore da un ottavo di litro ha invece bisogno di un lancio più lungo per viaggiare a velocità prossime ai cento, ma il vigore è tutto sommato discreto. Comunque non è qui, non è nella prontezza e nella possanza all'apertura del gas che emergono le doti migliori dello Sportcity, che ha invece estratto dal cappello a cilindro una tenuta di strada e una precisione in curva che non sono affatto scontate per uno scooter di questo segmento. Il piccolo Aprilia si fa dare subito del "tu" e quando c'è da piegare non si tira indietro: dove lo metti sta. Ottima anche la resa della forcella e del freno anteriore. Un po' sfrenato ci è parso invece il doppio ammortizzatore posteriore, mente era ineccepibile la resa del freno relativo.
Eccomi alla promessa: io credo che grazie al cambio automatico, al peso contenuto (140 kg. circa) e alla buona resa ciclistica, i 21cavalli dello Sportcity 200 siano in grado di dire la loro su una strada tutta curve. Per cui lo annuncio ufficialmente: appena Aprilia ci manderà in redazione lo scooter, mi intuterò adeguatamente (a costo di subire lo scherno degli smanettoni di turno) e andrò a saggiare l'esuberanza di questo scooter su un terreno adeguato. Riusciranno i nostri eroi a togliersi la soddisfazione di restare spalla a spalla con i centauri più accaniti? Mah, ci proveremo. Avrete mie notizie.
Dati tecnici
Dati tecnici
Motore: monocilindrico orizzontale quattro tempi raffreddato a liquido, distribuzione monoalbero a camme in testa, alimentazione a carburatore Mikuni, rapporto di compressione 12,5:1 (il 125), 11,5:1 (il 200). Potenza 15 CV (il 125), 21 CV (il 200).
Ciclistica: telaio monotrave anteriore in acciaio con doppia culla posteriore in tubi. Sospensione anteriore: forcella teleidraulica con steli da 35 mm, escursione ruota 100 mm; posteriore doppio ammortizzatore idraulico regolabile su tre posizioni nel precarico molla: escursione ruota 80 mm.
Freno disco anteriore da 260 mm, posteriore da 220 mm. Pneumatici tubeless da 120/70 e 130/80. cerchi da 15". Dimensioni: lunghezza 1.970 mm, interasse 1.365 mm, altezza sella 780 mm.
Freno disco anteriore da 260 mm, posteriore da 220 mm. Pneumatici tubeless da 120/70 e 130/80. cerchi da 15". Dimensioni: lunghezza 1.970 mm, interasse 1.365 mm, altezza sella 780 mm.