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I grandi motoraduni invernali

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I più noti, quelli per i bikers più duri, si tengono in Germania, ma ce n’è uno di tutto rispetto anche in Spagna e qualcuno più facile anche nel sud della nostra penisola. Date e luoghi dove andare felicemente in moto verso il freddo e l’ignoto e poter d


L’autunno e l’inverno, si sa, sono periodi di migrazione per gli animali non stanziali (categoria in cui includere sicuramente la “razza” motociclistica). A differenza dei pennuti però, che viaggiano alla ricerca di climi miti, i motociclisti migratori si spingono al Nord, alla ricerca affannosa di freddo, neve, e temperature rigide. Questa razza, per fortuna non in via di estinzione, appartiene alla categoria dei “radunisti invernali”, temerari che sfidano le intemperie, e i rimproveri di amici, fidanzate e mogli, per raggiungere luoghi sperduti dove ritrovarsi con i loro simili.


Ma cosa spinge questa folla in delirio ad avanzare verso il freddo e l’ignoto? Voglia di evadere, spirito di avventura, o semplicemente il desiderio di dimostrare a se stessi che si è pronti ad ogni sfida, di poter dire al ritorno “io c’ero”, di partecipare ad un evento esclusivo, proprio perché al limite dell’assurdo, riservato a molti ma non a tutti.
Tra i raduni invernali che hanno luogo in Europa ne abbiamo selezionati alcuni tra i più importanti, divisi in “categorie”, con uno spazio dedicato anche ad un evento nostrano che sta riscuotendo sempre più successo.
Foto di Rinaldi e Maurizio Pacenza

Il più famoso, il più antico, il più popolare (anche se non il più affollato), il più esagerato, insomma lui, il mitico Elefantentreffen, giunto ormai alla soglia dei 50 anni. Il raduno infatti nasce nel 1956 dalla folle idea di 3 amici, proprietari di altrettante Zundapp KS 601 Gespanne, sidecar utilizzato dai tedeschi nell’ultimo conflitto bellico, soprannominata "Grüner Elefant", l’elefante verde appunto, per via della colorazione militare e dell’aspetto massiccio.
A questa concentrazione si sono poi aggiunti altri sidecaristi e motociclisti, fino a che nel 1961 è stata costituita la la B.V.D.M. (Bundesverband der Motorradfahrer e.V.), che ha iniziato ad organizzare le cose in grande presso il circuito tedesco del Nürburgring, dove il raduno si è svolto fino al 1977. L’elevato numero di partecipanti (all’epoca circa 15.000) ha creato non pochi problemi agli organizzatori, che hanno trasferito la manifestazione prima al circuito del Salzburgring in Austria e successivamente, dal 1988, in una valle della foresta bavarese, in località Thurmansbang Solla, nei pressi di Passau, non distante dalla Repubblica Ceca. Qui si svolge, nel week end a cavallo tra gennaio e febbraio, quello che è da molti ritenuto l’unico vero raduno invernale estremo.


L’edizione del 2003 ha fatto registrare oltre 4.000 presenze, assestandosi sui dati degli ultimi anni, ma sicuramente in netto calo rispetto al periodo di massimo splendore di questo raduno, che riscuote comunque molto successo anche fra i motociclisti italiani.
Certo la strada per arrivare non è lunghissima, 350 chilometri circa dal confine italo-austriaco del Brennero, ma certamente piuttosto impegnativa e non priva di imprevisti, viste le abbondanti nevicate che si verificano in questa stagione.
La prima impressione per chi giunge novizio al Raduno degli Elefanti è quella di trovarsi in una ambientazione post atomica alla “Mad Max”: un numero imprecisato di tende piantate ovunque sul manto nevoso, fumi che si elevano da falò accesi ad ogni angolo, energumeni barbuti vestiti di pelliccia che dilaniano brandelli di carne messi a rosolare sul fuoco. Questo è il colore dato dai locali, che provengono dalle vicinanze. Definire infatti la folla che popola questo raduno pittoresca o folcloristica è sicuramente riduttivo. Ci sono poi quelli che hanno percorso anche migliaia di chilometri per poter presenziare al raduno. Per tutti, le serate vengono rallegrate dalla fiaccolata notturna in una atmosfera molto gioviale, riscaldata dalla birra e dal vin brulé, che qui scorrono a fiumi.
In rete trovate centinai di reportage su questa manifestazione, ma le uniche informazioni ufficiali si trovano al sito www.bvdm.de/elefanten, disponibile anche in lingua italiana all’indirizzo www.elefantentreffen.8m.com.


anche al meno conosciuto Altes Elefantentreffen, che, come il nome “Vecchio Elefantentreffen” lascia supporre, è dedicato ai nostalgici delle vecchie edizioni del Raduno degli Elefanti al Nürburgring. Qui infatti dal 1990 si svolge, alla fine di febbraio, questo raduno, nato da una falange fuoriuscita dagli organizzatori dell’Elefantentreffen.


Molto meno gremito e popolare del fratello rinnegato, è frequentato in gran parte da autoctoni. Pochi sono infatti gli italiani che si avventurano, attraverso il Ponte Chiasso della Svizzera, lungo gli oltre 700 chilometri che lo separano dal confine italiano.
Il sito ufficiale della manifestazione, che si svolgerà dal 27 al 29 febbraio 2004, è al link www.alteselefantentreffen.de
Nato nella calda terra di Spagna nel 1982, il “Pinguinos”, come tutti i raduni invernali un po’ folli, ha visto crescere a dismisura il numero dei partecipanti, Si è passati infatti dai 320 della prima edizione, ai ben 18.000 degli ultimi anni.
L’unica edizione che ha segnato un netto calo dei partecipanti, prossima al 50%, è stata quella del 1999, quando in tutta Europa imperversava il maltempo e anche l’Elefantentreffen contava i suoi dispersi.



La sua posizione geografica, nel cuore della Spagna e precisamente a Boecillo, poco distante da Valladolid, lo rende più agevole dal punto di vista climatico, anche se non poche sono state le edizioni in cui la neve è caduta copiosa. Quest’anno le date dedicate alla manifestazione saranno i giorni dall’8 all’11 febbraio. La strada per giungervi, per lo meno fino a Valladolid, è sicuramente più comoda di quella per l’Elefantentreffen. Semmai la sfida sta nella quantità di chilometri, 1300 dal confine italiano di Ventimiglia!


Durante le edizioni del “Pinguinos” sono stati premiati, con il “pingüino de oro” alcuni campioni spagnoli di motociclismo, tra cui Toni Elias, Emilio Alzamora, Carlos Checa e Alex Crivillé: hanno rappresentato un motivo in più per partecipare a questo raduno che in quanto a presenze non ha nulla da invidiare a quelli germanici.
In Italia questo tipo di manifestazioni non riscuote lo stesso successo che all’estero. Alcuni anni fa, quando il Salone del Ciclo e Motociclo si svolgeva a novembre inoltrato, uno degli avvenimenti immancabili per ogni motociclista era la “Rosa d’inverno” che oggi, a causa dell’anticipazione a settembre della kermesse milanese, è diventata una rosa di autunno, anzi di fine estate. Poche sono rimaste dunque le occasioni di ritrovo invernale. Parliamo ovviamente di raduni di una certa consistenza numerica, tali da competere con quelli esteri già citati.

Il Furbinentreffen è senza dubbio uno di questi. L’etimologia del nome fa chiaramente intuire quali siano i suoi scopi: offrire una “furba” alternativa all’Elefantentreffen. Si svolge infatti nello stesso week-end, in una zona dove la neve si vede molto raramente, la costiera amalfitana. L’ambientazione e il paesaggio cambiano radicalmente. Alla neve si sostituisce il mare, alle tende con le braci le tavolate in pizzeria, mentre per dare modo ai partecipanti di gustare i piatti tipici locali vengono organizzati il Rally della Pastiera e la Motosalsicciata, che rappresentano la vera sfida del Furbinentreffen: riuscire a divorare ogni genere di prelibatezza che viene propinata ad ogni ora del giorno e della notte. Per finire la cena di gala prende il posto della fiaccolata notturna.

Altri raduni e motoconcentrazioni in territorio italiano sono il “Winter Bikers”, organizzato dal Moto Club Faenza, la cui 13a edizione si svolgerà dal 9 all’11 di gennaio, come di consueto presso il crossodromo Monte Coralli (RA), e il Motogelo, organizzato dal Moto Club Piacenza, che ha luogo nello stesso periodo in località Ferriere (PC), due occasioni per “allenarsi” in vista di raduni più impegnativi.

Saltata invece, per il secondo anno consecutivo, la 41a edizione della Cavalcata delle Valli Orobiche, grazie alle sempre lungimiranti autorità locali, che hanno preferito vietare il transito delle moto lungo i sentieri della zona, piuttosto che veder riempire le casse di alberghi e ristoranti con soldi provenienti da motociclisti fracassoni. Cogliamo l’occasione per fare i nostri sentiti complimenti ai comuni della zona, mentre un augurio (questa volta sincero) va al Moto Club Bergamo, che speriamo riesca ad organizzare senza intoppi l’edizione del 2004, come sempre a novembre inoltrato.


Non è invece un vero e proprio raduno, ma una occasione per fare del bene, e per dimostrare che i motociclisti saranno anche brutti e sporchi come qualcuno vuol farci credere, ma almeno non sono cattivi, la Motobefana Benefica, che si svolge appunto nel giorno dell’Epifania, organizzata dal Moto Club Ticinese di Milano in favore dei bambini del Piccolo Cottolengo Don Orione e dell’Istituto Sacra Famiglia di Cesano Boscone, ai quali i motociclisti portano ogni anno giocattoli e doni.
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