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BMW R850 R Classic

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Con questa rinnovata  bicilindrica, che rappresenta l?entry level del mondo Boxer, si torna alla più pura tradizione della Casa di moto versatili, docili e confortevoli. Il colore è solo il nero, in omaggio al primo modello del costruttore bavarese prese

Con questa rinnovata  bicilindrica, che rappresenta l?entry level del mondo Boxer, si torna alla più pura tradizione della Casa di moto versatili, docili e confortevoli. Il colore è solo il nero, in omaggio al primo modello del costruttore bavarese presentato al Salone di Parigi del 1923
di Luigi Bianchi
La nuova 850 è disponibile unicamente in nero. Su richiesta si può però avere con la stessa carrozzeria della 1150

Anche se le potenti 1150 GS e Rockster affascinano un gran numero di motociclisti, in gamma mancava un po? un modello all?altezza dei tempi ed esplicitamente dedicato ai ?nuovi?motociclisti, a quelli di ?ritorno? e a tutti quegli utenti BMW che, nei boxer bavaresi, cercano più che la specializzazione pura o le prestazioni di punta una compagna fedele, versatile, sicura e poco impegnativa nella guida, con dimensioni e pesi alla portata di essere umano ?standard?. La R 850 R segna proprio questo ritorno di una tipologia di moto amata da tutti gli appassionati delle bicilindriche boxer, evolvendo la prima versione della 850 nata nel 1996.


Gli onori di casa sono stati fatti da Ubaldo Bellan (87 anni come la BMW e portati altrettanto bene), storico concessionario e collezionista di Vicenza che, per l'occasione, ci ha stappato una bottiglia di merlot passito del 1899! Con le sue BMW storiche ha anche allestito una mostra in un centro commerciale della città Nove anni sono tanti, e il nuovo modello gode quindi di innovazioni tecnologiche importanti; in più, questa versione si differenzia e si rende meglio riconoscibile di quanto accadeva con la serie precedente rispetto alla sorella maggiore di 1150 cc, di cui riprende l?impostazione tecnica di base.


Pur essendo un?entry level nella sua gamma, questa 850 rimane comunque una moto decisamente di classe (fatto ricordato anche dal prezzo di vendita, buono per una BMW ma non certamente popolare), ricca nelle dotazoni, sofisticata sotto l?aspetto tecnologico e curata nelle finiture.
Comfort e dotazioni
Il cruscotto, di tipo completamente analogico, è completo e ben visibile

La linea, che mantiene lo stile tondeggiante più classico delle serie Roadster, è morbida e maschera un po? le dimensioni che rimangono importanti. Di completamente nuovo ci sono l?ampia sella biposto regolabile in altezza in tre differenti posizioni, il nuovo manubrio, le pedane e leve cambio/freno rivisitate, nonché i blocchetti elettrici mutuati dai modelli di maggior cilindrata della gamma. Nuovi sono anche i cerchi in lega a 5 razze da 17?.






Il motore, ora abbinato al cambio a sei marce (con sesta di potenza e frizione a camando idraulico) ? eroga 71 CV a 7.000 giri/min. La velocità massima è di poco superiore ai 185 km/h e la ripresa è aiutata da una coppia massima di 77 Nm a 5.600 giri/min. Accensione/iniezione sono gestite da una centralina Bosch Motronic di ultima generazione e di serie c?è un catalizzatore a tre vie con sonda lambda che fa rientrare il livello delle emissioni inquinanti negli standard Euro 2.

Anche con le motovalige laterali gli ingombri rimangono accettabili e la stabilità non viene compromessa

Anche la ciclistica ha beneficiato di tutti gli interventi già introdotti sulla sorella maggiore R 1150 R e mantiene le originali soluzioni BMW del sistema Telelever all?anteriore e Paralever al posteriore. L?impianto frenante è stato profondamente modificato (sistema EVO) e ora adotta un doppio disco anteriore di 320 mm di diametro con pinze a quattro pistoncini, mentre il freno a disco posteriore ha un diametro di 276 mm; naturalmente è disponibile a richiesta l?ABS, nella versione BMW Motorrad Integral ABS Sport (la leva destra comanda i frenti anteriorie posteriori, il pedale solo quello posteriore).

Su strada
Non è una sportiva, ma, specie sui percorsi misti, la 850 consente di tenere senza fatica un ottimo passo

La versione che abbiamo provato su strade e stradine nelle colline Vicentine, era quella full optional con ABS, cupolino e valige laterali. In sella si sta veramente comodi e, rispetto alla serie precedente, la posizione è più verticale e naturale, aggiungendo ulteriore confidenza ad un mezzo già di per se davvero frendly sotto tutti gli aspetti. Utile anche l?altezza regolabile della sella, che consente a tutti di appoggiare solidamente i piedi a terra durante le manovre da fermo o a bassa velocità e di dominare, senza patemi d?animo, la massa non indifferente di questa bicilindrica. La frizione a comando idraulico è davvero morbida da azionare e, finalmente, il cambio è dolce e preciso da azionare, facendo scordare gli strappi e la rumorosità che i ?biemmevuisti? di più antica data ben conoscono.





Il motore gira tondo - senza vibrazioni - e, anche da fermo, la coppia di rovesciamento tipica dei motori trasversali è praticamente inavvertibile. In marcia il comfort è di ottimo livello e le sospensioni riescono ad assorbire bene asperità e rugosità dell?asfalto. La frenata, per merito del sistenma EVO che diminuisce lo sforzo sulla leva, è potente e progressiva, con l?ABS che garantisce una sicurezza i più anche sui fondi più viscidi. L?erogazione della potenza è dolce e il motore sale di giri con facilità, anche se non è utile tirarlo sino al regime massimo, ma conviene invece sfruttare la coppia e il corretto utilizzo dei 6 rapporti del cambio disponibili.


Il doppio disco anteriore con, in evidenza, la ruota fonica del sistema ABS optional


Complessivamente le prestazioni di punta sono più che suffienti in ogni situazione, anche viaggiando in due con i bagagli, l?agilità è buona, l?inserimento in curva neutro e la stabilità in rettilineo senza pecche; in conclusione, si riesce a macinare strada senza fatica e senza stress. Certo, la protezione aerodinamica è quasi inesistente, ma la conformazione del serbatoio e della sezione fanale/cruscotto garantiscono comunque una certa protezione almeno finchè si rimane all?interno delle velocità ?codice?.
Dati tecnici

Motore: bicilindrico Boxer a 4 tempi raffreddato ad aria/olio, un albero a camme in testa, 4 valvole per cilindro, alesaggio x corsa: 101/70,5 mm, cilindrata 848 cc, Potenza massima 52 kW (70 CV) a 7.000 giri/min, coppia massima 77 Nm a 5.600 giri/min. Alimentazione: iniezione elettronica a gestione digitale del motore Bosch Motronic MA 2.4, catalizzatore a tre vie regolato mediante sonda lambda; rientra nelle normative Euro2. Trasmissione: frizione monodisco a secco ad azionamento idraulico, cambio a 6 marce ad innesti frontali (6a sport), trasmissione secondaria ad albero cardanico.

Ciclistica: telaio in 3 parti con funzione portante. Sospensione anteriore Telelever con foderi forcella da 35 mm, gruppo molla/ammortizzatore centrale, freno in estensione dell'ammortizzatore regolabile, escursione ruota 120 mm. Sospensione posteriore con forcellone monobraccio in fusione di alluminio con Paralever, gruppo molla/ammortizzatore centrale, regolazione idraulica continua del precarico della molla mediante manopola; freno in estensione dell'ammortizzatore regolabile, escorsione ruota 135 mm. Ruote: cerchi in lega leggera con pneumatici 120/70 ZR17 ant. e 170/60ZR 17 post. Freno anteriore: impianto frenante EVO a doppio disco flottante (320 mm), pinza fissa a 4 pistoncini. Freno posteriore: a disco singolo (176 mm), pinza flottante a 2 pistoncini.
BMW Motorrad Integral ABS (versione Sport) optional

Dimensioni e pesi
Passo 1.487 mm, avancorsa 127 mm, inclinazione sterzo 61,9°, altezza sella passeggero regolabile (780, 800, 820 mm). Lunghezza 2.170 mm, altezza (senza specchi) 1.220 mm, larghezza (compresi specchi) 940 mm. Peso in ordine di marcia con pieno di benzina 238 kg, peso a secco 218 kg, capacità serbatoio 18,9 litri di cui circa 4,0 di riserva.

Prestazioni e consumo
Velocità massima circa 187 km/h, consumo in l/100 km a 90 km/h: 4,6, consumo in l/100 km a 120 km/h: 5,7.
80 anni di Boxer

Parigi, Salone della moto 1923: da Monaco di Baviera arriva una motocicletta tecnologicamente all?avanguardia e concettualmente innovativa: ha due cilindri contrapposti e la rasmissione a cardano. E? nata la prima BMW Boxer, capostipite di una famiglia di enorme successo che continua ancora ai giorni nostri. Naturamente, in 80 anni si sono susseguite tappe evolutive importanti, anche se il concetto di base non è mai stato stravolto. Ecco le più significative:

- 1923: debutta il modello R32, progettato da Max Friz, specializzato in motori aeronautici. L?intuizione geniale di Friz è quella di ?girare? trasversalmente un motore boxer, e di montare poi ?in linea? cambio e trasmissione, utilizzando un albero cardanico invece della catena. Il prezzo di vendita è alto, ma esclusività tecnica e qualità complessiva garantiscono un immediato successo di vendita.
- 1924-26: BMW inizia a partecipare alle competizioni e i successi non si fanno attendere. Le vittorie più significative vengono ottenute sul circuito della Solitude in Germania, in Inghilterra alla Sei Giorni Internazionale e alla Targa Florio in Sicilia.
- 1935: sui modelli R12 e R17 viene montata, per la prima volta al mondo, la forcella anteriore teleidraulica. Debuttano anche i modelli da competizione con compressore che domineranno la scena agonistica per tutto il quinquennio successivo. Questi successi culmineranno con la vittoria al TT nell?Isola di Man nel 1939.
- 1937: il 28 novembre il pilota Ernst Henne sigla il record mondiale assoluto di velocità su una motocicletta, 279,5 km/h. Questo record resterà insuperato per 14 anni.
- 1938: sulla serie R5 nata nel 1936 (telaio in tubi, motore completamente ridisegnato, forcella anteriore teleidraulica perfezionata), viene montata una sospensione posteriore con ammortizzatori idraulici. Il modello si chiama R51 e può essere considerato ? sotto l?aspetto della ciclistica - l?antesignano di tutte le moto moderne.
- 1952: superato il periodo più duro della ricostruzione postbellica, si torna a lavorare sulle bicilindriche bavaresi. Debutta il modello R68, primo boxer stradale BMW a raggiungere le 100 miglia di velocità massima.
- 1969: ritorna prima in USA e poi in Europa la motocicletta come mezzo di svago e di divertimento, oltre che simbolo di libertà e trasgressione per le generazioni di quell?epoca. BMW non si fa sorprendere e presenta una gamma totalmente rinnovata e che segna anche il debutto dell?avviamento elettrico sulle boxer. Il top di gamma è la R 75/5 di 750 cc, da cui deriverà una serie infinita di modelli di successo.
- 1976: Debutta la R 100RS, prima moto al mondo di serie dotata di una carenatura completa: per 15 anni sarà la regina incontrastata delle granturismo. Nel 1973 era stata preceduta dalla R 90S con cupolino, oggi considerata forse la BMW boxer più affascinante degli anni ?70.
- 1980: il boxer mette i tasselli e nasce la versione GS da entrofuoristrada - che darà il via alla moda delle maxi enduro che continua ancora oggi - caratterizzata dalla sospensione posteriore con forcellone monobraccio battezzata Monolever. Dalla R 80GS deriveranno le vincitrici della Parigi-Dakar del 1981, 1983, 19884 e 1985.
- 1993: dopo un decennio in cui protagonista della produizione BMW è il nuovo motore a sogliola, raffreddato a liquido, a 3 e 4 cilindri, ritorna il boxer con una versione totalmente nuova. La R 1100 RS ora è dotata di testata a 4 valvole, iniezione elettronica, sospensione anteriore Paralever. Dalla R 1100 RS deriva tutta la famiglia di modelli in produzione oggi.

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