Quotazioni moto&scooter

Cerca

Seguici con

ADV
Attualità

Le nuove Honda al Motor Show

il 05/12/2002 in Attualità

La Casa di Tokyo vivacizza la vigilia del Motor Show presentando a Bologna tre modelli rinnovati ed attesissimi: CB 1300, Hornet 600 e Pantheon 150 4T. Padrino d'eccezione Valentino Rossi

Le nuove Honda al Motor Show
Rossi (di spalle) a pranzo con i massimi dirigenti della Honda

La Casa di Tokyo vivacizza la vigilia del Motor Show presentando a Bologna tre modelli rinnovati ed attesissimi: CB 1300, Hornet 600 e Pantheon 150 4T. Padrino d'eccezione Valentino Rossi
di Luigi Rivola


La presentazione a Palazzo Albergati

Bologna - La Honda ha inaugurato il Motor Show con un giorno di anticipo rispetto al programma fissato dall'organizzazione di Alfredo Cazzola.

Nella splendida cornice di Palazzo Albergati, una sontuosa villa esternamente arcigna e simile ad una fortezza, ma internamente magnifica per rifiniture, raffinatezza architettonica e maestosità, la Casa di Tokyo ha presentato alla stampa europea tre nuovi modelli che non rappresentano qualcosa di inedito, ma che non per questo sono meno importanti, trattandosi di una maxi, la CB 1300, che per la prima volta arriva sul nostro mercato, di uno scooter, il Pantheon, che è stato best-seller per diversi anni, e di una naked, la Hornet 600, che quest'anno ha sbaragliato la concorrenza con vendite da capogiro e che in questa versione rinnovata intende naturalmente ripetere la performance.


La Honda quindi, a differenza delle altre Case giapponesi e di tante italiane, ha attestato in questo modo la propria fiducia nel Motor Show e nel suo valore promozionale, e il pubblico che, incurante della brutta stagione, affollerà come sempre i padiglioni della fiera bolognese, la ripagherà di questo sforzo.


Alla presentazione, che si è svolta seguendo il nuovo copione che mira ad esaltare il legame fra le moto con cui la Honda si impone nelle corse di velocità e quelle prodotte in serie per i motociclisti di tutto il mondo, ha partecipato anche Valentino Rossi, ospitato al tavolo dei dirigenti giapponesi. Anche questa apparizione non è stata casuale: la Honda vuole riaffermare che nelle corse a vincere è un binomio, non un pilota, e Valentino, volente o nolente, sembra prenderne atto.

Hornet 600



La moto più venduta in Italia nel 2002 chiude la sua eccellente stagione commerciale rinnovandosi in modo da essere ancor più appetibile almeno per il prossimo biennio.
La sorpresa maggiore deriva non da un cambiamento, ma da un mantenimento: tutti si aspettavano di trovare l'iniezione al posto dei carburatori, invece la Hornet 2003 ostenta ancora i classici carburatori, anche se i tecnici hanno lavorato intensamente sull'alimentazione, sull'accensione e sullo scarico, per ottenere un sensibile miglioramento delle prestazioni, in termini soprattutto di erogazione della potenza, ma anche di riduzione delle emissioni inquinanti.
Questi interventi si sintetizzano in un sistema cut-off che taglia l'alimentazione in assenza di scintilla; in questo modo non c'è il rischio che i catalizzatori si rovinino in presenza di carburante incombusto.

Lo scarico è dotato di tubi termici catalizzanti e del consueto apparato di immissione d'aria a valle delle valvole, per il completamento della combustione. La centralina che governa l'accensione è stata riprogettata ed ora dispone di due mappature distinte per i cilindri esterni e per quelli interni, infine è stato modificato il profilo delle camme di distribuzione.
In questa configurazione, la Hornet 600 è già in grado di superare agevolmente le restrizioni alle emissioni imposte dalla normativa Euro-2.
Anche la ciclistica denuncia modifiche significative, come il riposizionamento del fulcro del forcellone e la nuova taratura della forcella e della sospensione posteriore.
Esteticamente si notano il nuovo sellone biposto che posiziona il pilota più avanti di 15 mm, il codone e le fiancatine più affilate ed aggressive, infine il serbatoio di disegno inedito, che offre un litro di capacità in più.

Degne di nota alcune raffinatezze, come il supporto del faro anteriore in lega pressofusa, ma soprattutto il nuovo faro anteriore con lente in policarbonato e doppia lampadina.

CB 1300

In Giappone la conoscono già, ma per noi è una novità assoluta. Stiamo parlando della ammiraglia delle naked Honda: la CB 1300, un'affascinante e imponente moto in stile retrò fatta per chi ama sopra ogni cosa le sensazioni offerte da una coppia fenomenale, capace di slogare i polsi ad ogni riapertura della manopola del gas.
Il 4 cilindri raffreddato a liquido della CB 1300 ha una cilindrata effettiva di 1284 cc e una potenza di 85 kW (115,6 CV) al riposante regime di 7500 giri, ma soprattutto una coppia massima di 117 Nm a soli 6000 giri.



Nonostante ami vestirsi all'antica, la CB 1300 non lesina modernità al propulsore, che denuncia l'alimentazione elettronica e la distribuzione bialbero a 16 valvole.
La ciclistica è invece più classica: telaio a doppia culla continua in tubi d'acciaio, sospensione anteriore a forcella con steli superiori e sospensione posteriore a forcellone oscillante in alluminio a due bracci con due ammortizzatori laterali simmetrici, molto inclinati e dotati di serbatoi esterni per il gas di compensazione. Anche il cruscotto è di tipo classico, con due grandi orologi circolari per tachimetro e contagiri, e un tocco di modernità ultimo grido, dato dal computer di bordo.



Interessante il vano sottosella da 12,4 litri, probabilmente un record per una motocicletta, e sicuramente apprezzabile il manubrio regolabile sia in altezza, che in avanzamento.
La CB 1300 sarà disponibile in Italia in tre versioni cromatiche: bianco/rossa, argento metallizzato, infine nero metallizzato. La Honda propone per questa moto una serie di accessori che vanno dal portapacchi all'antifurto, al telo di copertura.

Pantheon 150



Il nome è notissimo, essendo appartenuto già ad uno fra gli scooter più venduti in Italia negli ultimi anni, ma il veicolo è totalmente nuovo. Il Pantheon 150 in versione 2003 non presenta solo sostanziali modifiche estetiche, ma anche una radicale innovazione nel motore, che non è più il pur evolutissimo due tempi con cui era riuscito ad imporsi sul mercato quando già questo reclamava il 4 tempi, ma un nuovo propulsore che ha sì rinunciato al due tempi in favore del quattro, ma proponendosi come il più moderno e meno inquinante fra tutti i concorrenti.



Il nuovo motore, disponibile in versione 125-150, è un monocilindrico raffreddato a liquido ed alimentato ad iniezione elettronica. L'intero sistema integrato: dalla centralina all'accensione, al corpo farfallato, ai sensori, all'iniettore, è racchiuso in un insieme compattissimo che ha favorito economie costruttive, tanto da rendere competitiva l'adozione dell'iniezione rispetto al vecchio e certamente più semplice carburatore.



Per questo motore, la Honda denuncia un consumo di 37 km/litro (330 km di autonomia con un pieno) e un risparmio di carburante del 45% nei confronti del precedente motore a due tempi. Al minor consumo si affianca la sensibile riduzione delle emissioni inquinanti, grazie anche allo scarico con convertitore catalitico tipo HECS3, il più evoluto messo a punto dalla Honda.
Esteticamente il nuovo Pantheon si stacca notevolmente dal disegno già noto, proponendo linee più taglienti e dimensioni più in linea con quelle di un maxiscooter. Il risultato è molto piacevole ed elegante, appaga l'occhio e si dimostra anche molto razionale allorché si scopre che sotto la sella si apre un "enorme" vano che non dispiacerà affatto a chi farà del Pantheon 2003 il veicolo per gli spostamenti quotidiani per lavoro o per svago.

Le nuove Honda al Motor Show
Chiudi

Per inserire un commento devi essere registrato ed effettuare il login.

ADV