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Storia del marchio SWM

La SWM fu fondata nel 1971 da due appassionati e piloti milanesi, Pietro Sironi e Fausto Vergani. La sigla SWM sta per Speedy Working Motors, e la produzione si concentrò sulle moto da enduro (o regolarità come si chiamava all’epoca), da cross e presto anche da trial. Nell’enduro e nel cross arrivarono fin da subito numerose soddisfazioni a livello nazionale ed internazionale, come titoli europei di enduro e titoli italiani sia di enduro che di cross. La soddisfazione maggiore è arrivata nel 1981 nel trial, con la conquista del campionato mondiale con il francese Gilles Burgat. La SWM è anche stata la prima casa italiana a vincere il mondiale di questa specialità. Il 1981 fu contraddistinto anche dal sesto posto finale nel mondiale Motocross nella classe 250. La SWM originale ebbe difficoltà economiche nel corso degli anni ’80, con il definitivo fallimento nel 1985. Il marchio è stato recentemente rilanciato da due nuovi soci, l’italiano Ampelio Macchi, ingegnere ex-Cagiva, Husqvarna e Aprilia, e il cinese Daxing Gong, a capo del gigante cinese Shineray Group, attivo sia nelle 2 che nelle 4 ruote. La sede è oggi a Biandronno, in provincia di Varese. La gamma attuale comprende varie enduro e supermotard moderne, due enduro dalla linea ispirata agli anni ’70 ed una naked stradale anch’essa di ispirazione vintage. Le enduro sono contraddistinte dalla serie RS, e sono disponibili in versione 125, 300, 500 e 650, tutte 4 tempi, con prezzi di 3.790 € per la 125 e poi 6.000 €, 6.400 € e 6.500 € per le altre tre versioni. Sono modelli molto essenziali, focalizzati all’utilizzo in competizione, sebbene presentino una certa cura nelle livree col marchio rosso SWM che copre gran parte della carenatura superiore. Le supermotard, contraddistinte dalla sigla SM, hanno una livrea giocata sul nero, al contrario della base bianca delle enduro, e questa differenza di colorazione, le fa apparire molto diverse rispetto alle RS, nonostante siano strettamente imparentate. Le SM sono disponibili in 125 e 500 e costano rispettivamente 3.890 € e 6.500 €. E’ poi disponibile una grossa enduro da viaggio, la Superdual 600, a 8.200 €. Le due scrambler anni ’70 sono la Gran Turismo 440 e la Silver Vase 440, con differenti caratterizzazioni estetiche, a 5.350 € e 5.150 € rispettivamente, mentre la Gran Milano 440 Special è la sorellina più stradale, disponibile a 5.550 €.

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