Storia del marchio Garelli
La Garelli è stata una casa italiana che ha presentato delle innovazioni fondamentali per l’evoluzione del mercato motociclistico. Aperta ufficialmente nel 1917 da Adalberto Garelli, e rilevata dalla Agrati nel 1961, produrrà motociclette e ciclomotori di piccola cilindrata fino al 1993. In seguito il marchio verrà utilizzato per ri-marchiare scooter di produzione asiatica e venderli sul mercato italiano, ma ad oggi non sono più in vendita sul mercato italiano scooter o altri mezzi a due ruote con questo marchio. La prima “invenzione” di Adalberto Garelli, nel 1912, è stato un motore a due tempi, da 350 di cilindrata, a cilindro sdoppiato, applicato poi su un motociclo chiamato semplicemente “350”. Questa prima motocicletta fu protagonista di varie prove di durata e affidabilità, come la scalata di Moncenisio e Monviso e come il raid Milano-Napoli, a una media di 38 chilometri orari, nel 1919. Negli anni 20 arriveranno anche i primi importanti successi sportivi, come il Campionato Italiano 350 del 1923 conquistato da Achille Varzi. La Garelli negli anni ’30 smise di produrre motociclette, per specializzarsi nelle forniture di apparecchiature militari, salvo rilanciarsi in questo mercato appena dopo la guerra. Proprio negli anni ’50, Garelli inventò il Mosquito, motore ausiliario per biciclette, destinato ad avere una enorme diffusione. Nel 1956 sulla base del Mosquito la Garelli incominciò a produrre un proprio ciclomotore, con cilindrate fino a 100. Nel 1961 la Agrati acquisì la Garelli e nel corso del decennio vari ciclomotori Garelli ebbero molto successo, come ad esempio il Gulp. Nel 1970 Garelli fu protagonista della rivoluzione dei “tuboni”, i ciclomotori che domineranno il mercato fino a tutti gli anni ’80: il primo tubone fu il Ciclone, a cui seguirono il SuperCiclone, l’Urka, il Katia, il Noi. A inizio anni ’80 la Garelli ebbe molto successo anche nel Motomondiale, con un mondiale costruttori in classe 50 nel 1983, 6 mondiali piloti consecutivi 125 e 4 campionati costruttori 125, tra il 1982 ed il 1987. Nieto, Gresini e Cadalora i piloti protagonisti, con 3, 2 e 1 mondiale piloti 125 rispettivamente. Nonostante i tentativi di rilancio con nuovi modelli di ciclomotore, come il Gary, la Garelli chiude i battenti nel 1993.