Storia del marchio Buell
Cosa succede se vuoi trasformare una Harley-Davidson in una moto sportiva? O meglio, cosa succede se prendi i grossi e paciosi motori bicilindrici Harley-Davidson, li elabori decisamente per dargli parecchia potenza in più, e li impianti su telai leggerissimi e rigidissimi? Succede che nascono le Buell, un fenomeno del mercato motociclistico che, finchè è durato, ha creato uno zoccolo duro di appassionati fedelissimi al marchio. Le Buell, votate al piacere di guida, sono state tutte naked, o semi carenate, grintose nell’estetica, e non particolarmente economiche, cosa che ne ha accresciuto l’esclusività. La Buell nasce come marchio nel 1987, ed ha preso il nome dal fondatore, l’ingegnere Erik Buell, proveniente dalla Harley-Davidson. Già nel 1990 la Harley-Davidson acquisì il 51% del marchio, per poi rilevarlo totalmente nel 1998. Buell divenne a tutti gli effetti la moto sportiva con cuore Harley. Nel 2009, a causa di una forte contrazione nelle vendite Harley, la casa madre decise di chiudere questa divisione per concentrare gli investimenti nel marchio principale. Erik Buell avviò allora un’altra compagnia, la EBR, ossia Erik Buell Racing, producendo supersportive carenate basate inizialmente sempre sul Bicilindrico Harley 1200, moto che hanno gareggiato con successo nelle gare Superbike. Anche la EBR ha avuto vita breve, dopo essere stata acquisita dal gigante indiano Hero Motor Corp, con lo scopo di commercializzare la gamma Hero sul mercato nordamericano. La EBR sta cercando in ogni caso di rinascere, per la terza volta, forte dell’apprezzamento raccolto dai clienti di queste supersportive tutte a stelle e strisce. La maggior parte dei modelli Buell, era basato sul bicilindrico a V Harley-Davidson, 1200, da 94 CV, come per esempio i modelli della serie Lightning ed Ulysses. La serie Firebolt, equipaggiata con un bicilindrico in versione 1000 e 1200, con cupolino anteriore e carenatura parziale, aveva una potenza di 81 CV e 90 CV nelle due varianti di cilindrata. Molto più potenti le 1125 R e 1125 CR, che in luogo del tradizionale motore Harley montavano delle unità, sempre a 2 cilindri, di derivazione Rotax, che sprigionano ben 146 CV, un deciso salto in alto di potenza rispetto al resto della gamma.