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I viaggi dei lettori

La Carinzia, gli alti Tauri e la Slovenia del Nord

di Francesco Zaccaria il 06/09/2012 in I viaggi dei lettori

Una settimana a spasso attorno ad una delle località più apprezzate dai motociclisti di tutta Europa, scoprendo scorci unici e ammirando panorami mozzafiato. Non perdete l'itinerario e la gallery del lettore Francesco Zaccaria

La Carinzia, gli alti Tauri e la Slovenia del Nord
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Giorno 1. Arrivo a Villach.
E' il 29 giugno 2012, la nostra Honda Black Spirit è carica come ogni anno di tutto il necessario per affrontare senza sorprese il nostro viaggio: direzione Austria e Slovenia.
Il tragitto Anzio-Villach è spezzato dalla solita tappa a Milano per recuperare la mia dolce metà, Valentina, che mi aspetta desiderosa di vivere un'altra magnifica avventura.
Parto alle 6.45 e decido di percorrere la costa fino a Genova, dove mi immetterò nella A7 fino a raggiungere il capoluogo lombardo. Così facendo evito di percorrere la maggior parte del tragitto in autostrada (A1), risparmiando più di 10 euro al casello e annoiandomi molto meno.
Pernottiamo presso l'Ibis Ca Granda di Milano e l'indomani siamo carichi per affrontare gli oltre 500 km che ci separano dal nostro obiettivo. Considerato che, oltre al grosso borsone sul portapacchi posteriore, Vale porta sulle gambe un altro borsone, il viaggio procede alla grande e senza troppe fatiche fino al confine austriaco.
Poco prima di arrivare a Villach, deviamo verso il Faakersee, località nei pressi della quale è sita la struttura alberghiera "Theresienhof" che ci accoglierà per 7 notti. La Sig.ra Brigitte, titolare del complesso, ci offre un'accoglienza degna di nota: cordiale, gentile, parla molto bene l'italiano e sin da subito accoglie la nostra richiesta di ricoverare la moto, durante la notte, nel garage dove sono riposte le bici destinate al noleggio. "Devi stare tranquillo" dice, "qui non tocca niente nessuno… non siamo a Roma…."
Ad essere onesto la mia preoccupazione sono le eventuali precipitazioni notturne e non i ladri, ma le parole della Brigitte mi fanno capire quanta stima abbiano in Austria della sicurezza nel nostro Paese….
Il posto è magnifico, immerso nel verde, a due passi dal lago (balneabile e dalle acque limpide e azzurrissime) e con i servizi di prima necessità a portata di mano. Proviamo a recarci in un supermercato per fare la spesa, dato che alloggiamo in un appartamento, ma è sabato ed i negozi chiudono alle 18.00! Meno male che abbiamo portato qualcosa da mangiare dall'Italia…
La Carinzia, gli alti Tauri e la Slovenia del Nord
Grossglockner
Finalmente! Non vedo l'ora di raggiungere gli Alti Tauri! Si parte molto presto poiché, a causa di una competizione ciclistica, la strada che passa davanti al nostro albergo sarà chiusa dalle 7 alle 16 circa e non vogliamo di certo rimanere bloccati tutto il giorno.
Viaggiamo in autostrada per un breve tratto di circa 40 km, direzione Salisburgo, fino a Spittal dove abbandoniamo le 4 corsie e ci immettiamo nella statale 106, direzione Mallnitz-Obervellach: la strada alpina più famosa dell'Austria è già ben segnalata e basta seguire le indicazioni. Attenzione: a differenza dell'Italia, le indicazioni per le località turistiche vengono segnalate su cartelli di colore verde, mentre le indicazioni autostradali su cartelli blu integrati dalla scritta "Autobahn" e, altra cosa di non poco conto, la benzina costa 1.40/1.44 euro al litro (in Italia costa 1.78/1.84 euro al litro)!
La giornata è splendida ma l'aria è davvero "frizzante", in special modo ora che si comincia a salire di quota. Ovviamente, la presenza di motociclisti, che già da prima era consistente sulle strade a valle, si fa sempre più fitta e ci si sente parte di una grande famiglia: custom, stradali, enduro o sportive non fa differenza… il saluto è di "serie". Subito dopo Heiligenblut, si trova il casello per il pedaggio che, per le moto, è di 22 euro per l'intera giornata. La salita si fa sempre più irta, le curve diventano tornanti ed il paesaggio assume i timbri tipici dell'alta montagna: lungo il tragitto pascoli, cascate e nevi perenni ci accompagnano fino al Centro Visitatori alla Quota Imperatore Franz Josef (2369 m.) dal quale si gode un vista spettacolare sul Grossglockner e sul ghiacciaio Pasterze che scivola lento ai suoi piedi. Il vento si fa sentire e, durante le classiche foto di rito, accade l'inaspettato: una raffica di vento fa cadere il treppiedi che sostiene la macchina fotografica mentre io e Vale siamo in posa per un autoscatto! Fortunatamente la fotocamera, dopo un temporaneo problema all'obiettivo, non riporta danni irreversibili ma solo qualche graffio…pffff…...
L'area del parcheggio adibita per le moto si riempie in un batter d'occhio e si assiste ad una continua sfilata di centauri su gioielli a due ruote! E' il paradiso, proprio come sullo Stelvio! Peccato forse per l'eccessiva urbanizzazione della zona poiché il parcheggio a piani è davvero enorme e rovina un po' l'immagine di purezza che riserva questo luogo.
Risaliti in sella, continuiamo il nostro viaggio alla scoperta di questa strada. Passato il tunnel dell'Hoctor, il punto più elevato del valico che segna anche il confine regionale tra Salisburgo e Carinzia (2504 m.), si intravede già la Punta Edelweiss. Prima di raggiungerla si passa davanti al Fuscher Törl, piazzola commemorativa che ricorda gli operai deceduti durante la costruzione della strada.
La Punta Edelweiss, il punto più elevato della strada alpina (2571 m.), si conquista percorrendo una salita ripidissima non asfaltata ma in sanpietrini, lunga circa 2 km. La strada è particolarmente irta e stretta, tanto da vietarne il transito ai mezzi pesanti. Dalla cima si gode di una vista mozzafiato a 360 gradi su tutte le vette degli Alti Tauri e oltre.
Purtroppo, prolungando lo sguardo verso nord, è palese che i neri nuvoloni stanno "annaffiando" Zell am See, quindi, per non rischiare troppo, decidiamo di tornare indietro.
Poco male, sosta a Heiligenblut per il pranzo e tappa a Lienz per un fresco e buon gelato, considerato il fatto che a valle fa decisamente più caldo!
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Il parco di Heidi
A poco meno di 60 km dal Faakersee, in direzione nord, presso la località Falkert See, si trova il Parco di Heidi, un luogo dove si può rivivere la storia del famoso cartone animato, toccando con mano numerose riproduzioni di tutti i personaggi. Il costo per l'entrata è di 6 euro a persona.
Ci si arriva seguendo, dall'uscita autostradale Villach-Ossiacher See, le indicazioni per Treffen – Feld am See, successivamente per Bad Kleinkircheneim e per la Nockalmstrasse (senza arrivarci), fino a trovarsi sulla sinistra una gigantografia della protagonista del parco, Heidi, dopo la quale si inizia la scalata a oltre 1800 m.
Il tragitto dall'albergo al parco è molto bello, attraverso paesini e boschi, affiancando torrenti e costeggiando laghi, tutto in piena tranquillità, ad andatura lenta, rigorosamente da codice (gli autovelox in Austria sono tanti e sparpagliati un po' ovunque senza esplicita segnalazione).
Arrivati sul posto, la montagna è avvolta da un nuvolone scuro che incute quasi timore ma non ci facciamo spaventare e visitiamo lo stesso il parco: ci va bene e non piove per tutta la nostra permanenza in loco!
Questa attrazione, che nasce per intrattenere prevalentemente i bambini, è adatta a tutte le età, tanto che Valentina (25 anni) si diverte da morire, correndo a destra e sinistra per farsi scattare decine di foto vicino ai personaggi del suo cartone animato preferito. Ad essere onesto piace anche a me…
Dopo la serena passeggiata nel mondo di Heidi, saltiamo in sella alla moto e ci dirigiamo verso Ebene-Reichenau, ridente paesino da dove comincia la Nockalmstrasse.
Anche qui troviamo un bel casello e si sborsano 8 euro per 35 km di strada perfetta, attraverso un paesaggio incontaminato e molto rilassante alla vista. Questa strada alpina è meno impegnativa di quella del Grossglockner ma comunque molto bella e divertente. Diversi motociclisti percorrono insieme a noi questo bellissimo tragitto immerso nella natura e, arrivati al Rifugio Glocken (2024 m.) la sosta è d'obbligo, non solo per il panorama ma anche per scattarci una foto sul "custom di legno"! Continuando il nostro viaggio, facciamo una seconda sosta al Parcheggio Eisentalhöhe (2049 m.), il punto più alto della Nockalmstrasse per poi macinare gli ultimi chilometri verso Innerkrems, termine del tragitto a pagamento.
La strada che ci porta a Kremsbruke è piacevole da percorrere e la temperatura comincia a raggiungere valori tipicamente estivi. Diretti a Gmund, è nostro intento percorrere la seconda strada alpina della giornata, la strada del Malta, ma le condizioni meteo ci scoraggiano e, a malincuore, decidiamo di rientrare prima di prendere in pieno un bel acquazzone…
Forse è il caso di recarsi a fare la spesa… se stasera non vogliamo rimanere a digiuno!
La Carinzia, gli alti Tauri e la Slovenia del Nord
Minimundus
Il meteo stamattina da l'impressione di essere abbastanza variabile e, forse, è meglio non allontanarsi troppo. Ci dirigiamo, allora, verso Villach per visitarne il centro storico. Parcheggiamo la moto al coperto (per evitare sorprese in caso di pioggia), a due passi da centro. Appena usciti all'aperto, la prima impressione che abbiamo della città è, ovviamente, positiva: pulizia, ordine e rispetto delle regole, le auto procedono a passo d'uomo e basta avvicinarsi alle strisce pedonali per vedere arrestare i veicoli per garantire l'attraversamento in piena sicurezza. Considerato il fatto che siamo nei pressi della stazione, non è affatto male come inizio e, in scioltezza, ci avviamo verso il centro. Subito dopo aver oltrepassato la chiesa di St. Nikolai, superiamo il ponte che fa da ingresso alla piazza principale. Degustiamo immediatamente un ottimo gelato presso una gelateria italiana proprio all'inizio della Hauptplatz, punto di partenza della nostra passeggiata alla scoperta di Villach. Da vedere la chiesa centrale di St. Jakob, con tanto di salita sulla cima del campanile con vista panoramica sulla città, e lo Stadtpark, dove godersi il curatissimo giardino e rilassarsi all'ombra seduti sulle panchine sotto gli alberi (perché poi, alla fine, è uscito un caldo sole!).
Il pomeriggio lo dedichiamo ad un giro in moto sul Worthersee: percorriamo il versante sud del bellissimo lago, con la strada che offre , per diversi tratti, ottime viste sullo specchio d'acqua. Arrivati a Klagenfurt, ci dedichiamo alla visita del Minimundus, un parco che mette in mostra circa 150 riproduzioni in miniatura tra gli edifici più famosi al mondo, che meglio rappresentano ogni singolo Paese… In altre parole, il giro del mondo in un solo giorno! L'ingresso costa 13 euro ma sono soldi spesi davvero bene!
Abbandonato il Minimundus, percorriamo il versante nord del Worthersee, fino a giungere a Velden, un altro fantastico paesino, a prima vista un posto per vip; parcheggiamo la moto proprio davanti al casinò e facciamo due passi lungo il lago. Domina l'area circostante il famoso castello, che racchiude al suo interno un lussuosissimo albergo (presunzione assai facile dopo aver visto le "supercar" in sosta nel parcheggio sottostante).
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Strada alpina di Villach
Che spettacolo… c'è un bellissimo sole oggi, condizione sufficiente per praticare una bellissima escursione in mezzo alla natura. Percorriamo la statale 85 in direzione Ferlach, per poi deviare verso la Slovenia sulla statale 91; poche centinaia di metri dopo Unterloib, sulla destra, è situato il parcheggio: benvenuti alla forra "Tscheppaschlucht"!
Zaino e caschi alla mano ci dirigiamo alla cassa (che dista circa 20 min. di cammino), attraversando prima un parco acrobatico dove i ragazzi, e non solo, si cimentano in arrampicate e salti tra un albero e un altro agganciati ad una fune di sicurezza. È divertente, l'avevamo già visto in Trentino… Pochi metri prima dell'ingresso alla forra, c'è un piccolo chiosco adibito alla vendita di bibite, gelati e souvenir: non so quale lampo di genio mi attraversa la mente in quel momento e chiedo alla signora, che peraltro non spiccica una parola in inglese, di lasciare lì i caschi delle moto, giusto per stare un po' più comodi durante l'escursione.. Dopo un paio di minuti, capiamo che l'intento della signora era avvisarci che non saremmo più passati da quel punto, che saremmo sbucati da un'altra parte e che una navetta ci avrebbe riportato al parcheggio. "Che sarà mai" dico alla signora "torneremo a prenderli comunque… a più tardi" e ci avviamo: l'ingresso costa 7.50 euro.
Il tragitto, che già dal parcheggio mostrava un paesaggio magnifico, diventa sempre più avvincente fino a diventare a tratti anche impegnativo! Si cammina sfiorando la parete rocciosa, su piccole e strette passerelle di legno e pietre, fin dentro la forra con il torrente che scorre a diversi metri sotto i nostri piedi. Suggestivo e sublime, il percorso richiede un certo impegno, soprattutto in alcuni tratti dove le scale sono composte da piccole tavole di legno fissate alle radici e alle rocce con dei pioli di ferro, si sale quasi in verticale e una piccola distrazione può trasformarsi in una caduta. Fa caldo e la stanchezza si fa sentire… meno male che il percorso assume un andamento meno ripido e che il fitto bosco continua ad abbracciarci in una fresca ombra. Finalmente arriviamo alla stupenda cascata alla quale si accede camminando su un ponticello di acciaio, sorretto da catene, sospeso su di un'altra cascatella: sembra di attraversare un ponte tibetano… magnifico!
Comunque, per farla breve, terminiamo il percorso in circa 2 ore e mezza, un po' stanchi ma estremamente soddisfatti ed estasiati da quanto appena visto. Dopo un'attesa di pochi minuti, tutti sul pullman che ci riporta al parcheggio. "Meno male, ora ci sta tutto un bel giro in moto" , ma un tremendo pensiero bussa nelle nostre menti…. "Nooooooooooo…..i caschi!".
Rientrati in albergo per una doccia rigenerante approfittiamo per riposarci un'oretta per poi intraprendere la strada alpina di Villach, a pochi km da lì. Al casello, si sganciano 8 euro e via, su per la montagna. Durante la scalata osserviamo che ci sono diverse aree di sosta e parcheggi panoramici, ma noi tiriamo dritto e terminiamo i 14 km circa in un baleno. Arrivati in cima la vista è a 360 gradi: circondati da un pascolo immenso di docili mucche (una si avvicina anche per "scroccare" un po' di erbetta fuori dal recinto) è stupendo osservare le catene montuose circostanti e gettare l'occhio dall'alto su tutta la Carinzia e i suoi laghi. Sul punto più alto del belvedere, delle grandi panchine in legno sono proprio un toccasana per rilassarsi e godersi indisturbati il meraviglioso panorama.
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Castello di Bled
La Slovenia dista una manciata di chilometri dal Faakersee e decidiamo di varcare il confine risalendo il Wurzenpass, un passo che a prima vista sembra una passeggiata di salute ma, arrivati all'inizio della salita, un simpatico cartello (con tanto di disegno esplicativo) indica "per le auto inserire la prima": la pendenza è del 18%!! Basta pensare che, per chi scende, sono previste delle vie di fuga nei pressi del tornante in caso di guasto ai freni!
Comunque per noi non ci sono problemi e la moto si arrampica con disinvoltura fino alla cima del passo a quota 1073 m. (nulla in confronto alle altitudini dei giorni scorsi): ad accoglierci un bel carrarmato ed il museo del bunker, nato nel 2005 da uno sbarramento difensivo in territorio austriaco. Il confine sloveno è ormai a pochi passi e, percorrendo la discesa (anch'essa con pendenza 18%) ci si accorge già di non essere più in Austria: l'asfalto non è più ottimo e presenta di tanto in tanto qualche crepa e avvallamento. All'ingresso di Kranjska Gora anche l'aspetto urbanistico cambia un po', facendoci subito capire che gli effetti della guerra di circa un ventennio fa lasciano ancora qualche minima traccia di degrado nelle periferie dei centri abitati, seppur il popolo sloveno si è davvero rimboccato le maniche per sfruttare al meglio le risorse naturali e paesaggistiche che questa splendida nazione conserva maniacalmente.
Giunti a Jesenice, seguiamo le indicazioni per Blejsko Jezero (Lago di Bled), che ci spingono a percorrere una strada in molti tratti contorta e poco rassicurante che sembra quasi disorientarci; fortunatamente un cartello stradale arriva in nostro soccorso indicandoci la via per Bled. Arrivati sul lago, tutto ciò che avevamo visto di grigio fino a poco prima della Slovenia svanisce immediatamente: davanti ai nostri occhi solo l'armonia più totale! Potrei definire il lago di Bled un'oasi nel deserto, dove è sufficiente scattare una fotografia dalla banchina, peraltro curatissima e ricca di aiuole con fiori coloratissimi, per creare una stupenda cartolina. Le acque del lago stupiscono per la limpidezza ed il colore blu intenso sfumato sul verde. In alto si scorge il bellissimo castello che fa da guardiano al piccolo bacino, al centro del quale giace l'isola dove domina un santuario dedicato alla Vergine Maria; numerosi visitatori continuano ad andarci in pellegrinaggio sin dal Medioevo per far suonare la campana dei desideri, appesa nella torretta sopra il tetto della navata. Si narra che, quando si prega la Madonna e si fa suonare la campana tirando la corda 3 volte, si avvera un desiderio.
Per raggiungere l'isola, io e Vale ci dirigiamo verso la sponda opposta del bacino e usufruiamo di un servizio navetta che, alla "modica" cifra di 12 euro a testa a/r, attraversa il lago su di una barca a remi, simile ad una gondola, e ci lascia alla base della stupenda scalinata che porta al santuario. La visita dura circa 30 minuti e l'ingresso alla chiesetta costa 2 euro a persona.
Ripresa la moto, ci dirigiamo verso Bohinj, per mangiare qualcosa e poi recarci all'omonimo lago.
Non ci crederete mai ma non abbiamo trovato un "paninaro" o qualcosa di simile per soddisfare la mia voglia da donna incinta di Hot Dog: ci accontentiamo di un gelato perché, ad essere onesto, non mi va di entrare in un supermercato per farmi preparare un "semplice" panino.
Arrivati sul lago, non passano poco più di dieci minuti che comincia a piovere. Riusciamo a malapena a scattare qualche foto, a vestire i kit anti-pioggia ed a rimetterci in sella… Peccato, perché il posto è davvero stupendo, in particolar modo il singolare colore verdognolo del lago.
Durante il nostro rientro, arrivati nei pressi di Bled, l'innocua pioggerella si trasforma in un violento temporale! Mamma mia quanta acqua… e mancano ancora diversi chilometri!
Proseguiamo il nostro cammino verso l'Austria sotto la pioggia battente. Ad un certo punto, a causa della scarsa visibilità e delle indicazioni non proprio chiare, finisco per immettermi sull'autostrada! Nulla di male se non fosse che non abbiamo la vignetta! Con questo tempo sfido una pattuglia della polizia ad effettuare un controllo su strada, per di più in autostrada, a due poveri centauri che sono più bagnati che altro… Fortunatamente giungiamo incolumi al Karawanken Tunnel, al coperto, paghiamo i 6.50 del pedaggio ed, in pochi minuti sbuchiamo dall'altra parte, in Austria, un po' più asciutti di prima. Le condizioni meteorologiche sono migliori che in Slovenia, ma il temporale è praticamente alle nostre spalle e ci rincorre. Arriviamo sani e salvi in albergo abbastanza asciutti, se non fosse per un po' d'acqua che è penetrata all'interno del kit a causa della mancata ermeticità dovuta alla fretta nel vestirmi… ma va bene così!
La Carinzia, gli alti Tauri e la Slovenia del Nord
Purtroppo resta da trascorrere l'ultimo giorno in questa terra magnifica che è la Carinzia. Decidiamo di trascorrere la mattinata dedicandoci ad una tranquilla passeggiata in moto costeggiando l'Ossiachersee. Il versante nord del lago si percorre velocemente, senza tappe di rilievo, fino a giungere ad Ossiach, sul versante sud. Il paesino può considerarsi un semplice agglomerato di case, ristoranti, campeggi con la piccola chiesa che si nota per il suo caratteristico campanile, senza un vero e proprio centro, ma risulta essere comunque un posto molto carino. Passeggiando sul lago incontriamo delle simpatiche papere, più precisamente dei germani reali, che non vedono l'ora di condividere con noi delle "deliziose" gallette di mais…
A poca distanza da lì, è possibile svagarsi alla Sommerrodelbahn, un divertentissimo percorso da affrontare con uno slittino a rotelle, per una o due persone: la corsa singola costa 3.50 euro a persona. Io e Vale, ovviamente, optiamo per la discesa in coppia, con tanto di foto da acquistare alla fine del tracciato (3 euro).
Il pomeriggio è dedicato, per far contenta Vale, ad un bel giretto in bici sul lago: 2 orette di pura e sana pedalata su e giù per le strette vie che, dalla strada principale, conducono dritte alle rive del Faakersee.
La serata è magnifica ma già si fa sentire una briciola di malinconia: la nostra vacanza giunge ormai al termine, anche se mi aspettano 1200 km per tornare a casa, ma so di portare con me splendidi ricordi di momenti e posti fantastici condivisi con la mia piccola, tenace e instancabile compagna di viaggio… Ovviamente parlo di Vale .-) Un lampeggio!
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