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I viaggi dei lettori

Tra il Gran San Bernardo e il Sempione

il 22/09/2011 in I viaggi dei lettori

Un giro di un giorno da Verbania alla scoperta dei due valichi alpini. I protagonisti? Quattro amici, che ci mandano il racconto della loro gita

Tra il Gran San Bernardo e il Sempione
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E' la sera del 10 agosto 2011, quella delle stelle cadenti. Il clima in questi giorni è piacevole, caldo, ma non esageratamente, sento le previsioni del tempo, le quali promettono bello per qualche giorno.
Ci siamo, ci sono le condizioni per salire in sella alla due ruote e fare uno di quei giri che devono rimanere impressi nel cuore per un po' di tempo.
Prendo il telefono e chiamo i miei amici Carlo, Antonio, Alberto per organizzare il giro.
Ok tutti sono disponibili e in un attimo pianifichiamo la giornata di domani.
Alle 8 del giorno 11, Alberto e Antonio sono fuori casa mia, mentre Carlo ci aspetta a Feriolo e così, dopo i saluti, in sella a due Honda Varadero 1000, una Yamaha Bulldog 1100 ed una Suzuki V-Strom 650, si parte.
Decidiamo di fare solo un tratto di autostrada, da Baveno a Romagnano Sesia e facciamo la prima sosta a Roasio in un baretto che conosciamo già, un buon caffè e via.
MANDATECI I VOSTRI VIAGGI, LI PUBBLICHEREMO QUI!
Hai fatto anche tu un viaggio, una vacanza, un itinerario in moto che scatenano la libidine di un vero motociclista? Mandaci il racconto e le foto all'indirizzo: redazione@motonline.com
Dopo Biella ecco il primo spasso, "La Serra " che, scavalcando l'altopiano, ci porta subito ad Ivrea per dare inizio alla risalita della Val d'Aosta.
Altra breve tappa a Verrès per sgranchire un po' le gambe e non solo, poi via di nuovo.
Mentre percorriamo la strada statale che porta verso Aosta, penso al pranzo, che è uno dei momenti più belli della giornata… Non solo per mangiare, ma anche per poter dialogare e scherzare un po'.
Mi viene in mente che conosco un bel ristorantino in un paesino tipico ed incantevole, con un laghetto che fa da sfondo, si chiama Bionaz, ma si trova in una valle leggermente fuori al nostro itinerario.
Guardiamo l'orologio, gli amici concordano, ed ecco che a mezzogiorno in punto, ci troviamo in questa località quasi fiabesca.
Dopo aver pranzato con il tipico menù valdostano, ci avventuriamo verso i 2474 metri del Gran San Bernardo.
Non ci vuole molto per accorgerci che la temperatura si fa sempre più fresca, la vegetazione sempre più bassa fino a sparire. Quasi improvvisamente ci troviamo in un paesaggio quasi lunare, piramidi di roccia conica che il tempo ha scolpito nella montagna come fosse il suo giocattolo.
Queste curve per le nostre moto sono uno spasso incalcolabile e di tutti i gusti, ogni tornante ci gratifica per essere arrivati fin qui, guardiamo la strada fatta e appare il tipico serpentone che caratterizzano i passi alpini.
Siamo in vetta, sono le 16, la sosta è d'obbligo per le foto ed un po' di relax.
Dopo una mezz'oretta si inizia la discesa verso Martigny, 58 km di un verde svizzero perfetto, quasi da presepe.
Piuttosto interminabili, invece, gli 82 km che da Martigny portano a Briga: le ore di viaggio cominciano a farsi sentire, un infinità di rotonde (non finiscono mai) ma ci consola che dobbiamo scavalcare ancora il Sempione, con i suoi 2005 metri.
La sentiamo un po' la nostra montagna perché quando si scende nel versante Italiano, siamo già nella provincia del Verbano Cusio Ossola e perciò quasi a casa.
Alle 19.15 siamo in vetta al Sempione, dove è tradizione fare una foto con lo sfondo dell'aquila che simboleggia appunto questo ultimo passo.
L'ultima sosta a Varzo per una birra e per una riflessione sulla giornata ormai quasi trascorsa: siamo abbastanza provati per tutte le ore in sella alle moto, ma il fresco ricordo di tante meraviglie, le sensazioni di tante curve, le emozioni di questo itinerario, con una giornata di pieno sole, rimarranno indelebili nelle nostre menti.
Alla fine abbiamo macinato 482 km.
Tra il Gran San Bernardo e il Sempione
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