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Australia: alla scoperta dello Stato di Victoria

Samuele Marcora il 15/09/2011 in I viaggi dei lettori

Certo, prima il dovere… Ma dopo un congresso universitario dall'altra parte del mondo come resistere alla tentazione di affittare una moto e partire in viaggio? Ecco il racconto del nostro lettore

Australia: alla scoperta dello Stato di Victoria
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Sono Ordinario di Fisiologia all'Università del Kent, Inghilterra, e questo lavoro mi porta spesso all'estero per illustrare e discutere le mie ricerche scientifiche.
Questa volta sono stato invitato dalla Charles Sturt University, una università non molto lontana da Sydney che ha organizzato un congresso sulla fatica durante esercizio fisico.
Dopo il congresso sono andato in aereo a Melbourne dove ho noleggiato una BMW RT 1150 e iniziato un breve tour dello Stato Australiano di Victoria.
Il primo giorno, dopo un trasferimento autostradale molto noioso (la velocità massima consentita è di 100-110 km/ora ed è meglio non sgarrare da queste parti) arrivo a Torquay, località balneare mecca dei surfisti australiani.
Torquay è però molto nota anche ai motociclisti; infatti qui inizia la leggendaria "Great Ocean Road". Questa "B Road" è stata costruita dai reduci Australiani della Prima Guerra Mondiale per commemorare i loro compagni caduti e si distende per 243 km lungo la costa sud-orientale dell'Australia fino ad arrivare a Warrnambool.

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Il primo giorno, dopo un trasferimento autostradale molto noioso (la velocità massima consentita è di 100-110 km/ora ed è meglio non sgarrare da queste parti) arrivo a Torquay, località balneare mecca dei surfisti australiani.
Torquay è però molto nota anche ai motociclisti; infatti qui inizia la leggendaria "Great Ocean Road". Questa "B Road" è stata costruita dai reduci Australiani della Prima Guerra Mondiale per commemorare i loro compagni caduti e si distende per 243 km lungo la costa sud-orientale dell'Australia fino ad arrivare a Warrnambool.
La prima parte della strada tra le città di Anglesea e Apollo Bay è particolarmente goduriosa.
Infatti i rettilinei quasi non esistono e si guida costeggiando l'Oceano tra spiagge incontaminate e strapiombi sul mare.
La BMW RT 1150 non è certo come la KTM Superduke 990 che ho a casa, ma si dimostra più svelta del previsto e mi diverto parecchio.
Le incredibili ville sul mare che si vedono da queste parti meritano però delle soste fotografiche perchè dimostrano come sia possibile integrare in maniera elegante delle strutture iper-moderne con la natura circostante.
Altro che le brutture che si vedono sulle nostre coste!
Prima di fermarmi ad Apollo Bay per la notte, visito la cascata di Erskine.
Per raggiungerla, bisogna fare una strada molto ripida in mezzo alla foresta pluviale dove bisogna fare molta attenzione ai canguri che ti tagliano la strada improvvisamente.
Come se non bastasse, prima di imboccare il sentiero che porta alla cascata, vengo avvisato del pericolo di serpenti velenosi.
Per fortuna che ad agosto in Australia è pieno inverno, e i serpenti sono meno attivi.
Australia: alla scoperta dello Stato di Victoria
Attorno ad Apollo Bay
L'indomani il primo pezzo di strada tra Apollo Bay e Port Campbell attraversa il Parco Nazionale delle Otway dove la strada rimane molto "curvosa" ma, invece di essere sul mare, si svolge sinuosa in mezzo alla foresta pluviale… Un'altra goduria motociclistica! Vicino a Port Campbell invece la strada diventa un po' noiosa.
Per fortuna questa zona è piena di bellezze naturali che meritano continue soste.
Tra queste ci sono i Dodici Apostoli, la baia dei relitti, The Arch e il London Bridge.
I Dodici Apostoli sono in realtà… Solo undici perchè uno è crollato qualche anno fa.
La loro vista è spettacolare soprattutto al tramonto.
La baia dei relitti è famosa per vari naufragi dove hanno perso la vita molte persone che venivano da queste parti per cercare una vita migliore.
Infine il London Bridge è una formazione chiamata così perchè in passato era unita alla costa e ricordava il famoso ponte Londinese.
Dopo aver visitato questi posti incantevoli mi fermo in un motel a Port Campbell dove segnalo un ristorante italiano, Nico's, dove fanno una buona pizza.
Avendo vissuto molti anni sia negli Stati Uniti che in Gran Bretagna, sono molto diffidente verso i ristoranti italiani all'estero.
Invece devo dire che in Australia, pur differente dal nostro, il cibo italiano è ricco e gustoso.
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Il terzo giorno lascio la Great Ocean Road per dirigermi verso il Parco Nazionale dei Grampians, così chiamato dagli esploratori britannici per via della similitudine con l'omonima catena montuosa scozzese.
Queste montagne sono state però per millenni la dimora di una antica tribù Aborigena che le chiamava Gariwerd.
Una volta arrivati nel centro principale di questa zona, Halls Gap, faccio un giro delle varie località di interesse tra cui una menzione particolare va ai "Balconies", formazioni rocciose che sembrano sospese nel vuoto.
La vista da questi balconi naturali è eccezionale.
Quando guidate in queste zone fate però attenzione ai canguri; sono animali affascinanti ma anche molto stupidi, ed è facile investirli.
Per una macchina il problema sono le ammaccature ed infatti molti girano con gli appositi paraurti. Per un motociclista invece le conseguenze possono essere molto più gravi.
Si consiglia quindi di non guidare tra il tramonto e l'alba quando questi animali sono particolarmente attivi.
Il quarto e ultimo giorno in moto lo passo guidando tra i "Gold Fields" che in passato ospitavano varie miniere d'oro, il vero motivo per cui tantissimi emigranti da vari paesi del mondo sono venuti in Australia, e in particolare nello Stato di Victoria. Lungo la strada (un bel misto veloce molto rilassante) ho fatto incontri molto interessanti tra cui un Koala Gigante, vari villaggi fantasma e curiose omonimie tra paesi australiani e città italiane. Devo però sbrigarmi perchè il concessionario di Melbourne da cui ho noleggiato la moto chiude alle cinque di pomeriggio, uno degli orari di punta del traffico. Melbourne ha 2,5 milioni di abitanti ed è facile perdersi.
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