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I viaggi dei lettori

Viaggio sulle Alpi francesi

di Dario e Vera Bignami il 05/03/2009 in I viaggi dei lettori

Tre giorni di curve, bei paesaggi e... croassant da urlo. Dario e Vera ci raccontano le loro Alpi francesi

Viaggio sulle Alpi francesi
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27 Agosto. Dopo una stagione molto piovosa è giunto il giorno per un giretto sulle Alpi Francesi. Così, viste le condizioni meteo stranamente buone, caricata la fidata Moto Guzzi Griso, si parte.
Da Bergamo ci infiliamo in autostrada per un noioso percorso di 120 km fino ad Ivrea.
Usciti dall'autostrada proseguiamo verso Aosta sulla Statale 26, con una velocità molto bassa raccordando curva dopo curva, fino a quando lo splendore del Monte Bianco ci si presenta davanti, lasciandoci incantati nella sua imponenza.

Superata Aosta proseguiamo verso Morgex, non prima di una piccola sosta per pranzare, e scambiare quattro chiacchiere con l'amico guzzista mai visto prima.
Ripartiti e giunti a Morgex proseguiamo sulla SS26 verso il Piccolo San Bernardino (2188 mt), in un baleno attraversiamo quello che un tempo fu un confine e proseguiamo sulla N 90 verso Aime.
A Moutiers proseguiamo sulla N90 in direzione Albertville cercando la D94 per il Colle della Maddalena (1984 mt), da non affrontare con la moto in riserva.

Salendo per il Colle della Maddalena affrontiamo la salita con un po' di timore, dato che l'asfalto è molto rovinato e la strada non è molto larga. È una strada un po' chiusa nel bosco, ed essendo ormai passate le sedici la visibilità è bassa, comunque procediamo con attenzione e scendiamo fino a La Chambre, dove era prevista la sosta per la notte.
Ahimè, noi viaggiamo sempre senza prenotazione ed ecco che non si trova un posto libero.
In città pare non ci sia altro e ci indicano dove potremmo trovare una camera. Procediamo con occhi molto attenti e troviamo un localino in direzione Col du Glandon che affittano camere. Non ci pensiamo su due volte, presa!
Sono ormai le diciotto, parcheggiamo la Griso nella loro rimessa che è più un deposito per gli oggetti dimessi, ma almeno è al riparo. Una gran doccia e cena a base di carne alla griglia con patatine fritte. Percorsi 440 km, saziati e lavati, è tempo di riposare per affrontare le Alpi all'indomani.
Sveglia alle otto. Ore nove e tredici gradi, siamo pronti a partire, direzione Col du Glandon.
Affrontiamo la salita ancora con timore, asfalto in cattivo stato, freddo e curve non segnalate non mi lasciano tranquillo. E difatti, eccola, una curva che all'improvviso diventa un gomito che non ti aspettavi. Oh, guarda, una panetteria… colazione: che croissant ragazzi!
Viaggio sulle Alpi francesi
Ripartiamo e curva dopo curva comincio a capire l'asfalto e prendo più fiducia.
Proseguiamo fino a Col du Glandon ed ecco a 1951 mt la prima tappa.
Sosta e foto di rito. La temperatura è migliorata e, con un sole splendido, proseguiamo subito verso la Croix de Fer (2067 mt) che raggiungiamo in pochi minuti e ci fermiamo per nuove foto con un bel tè caldo.
Ripartiamo in discesa verso la N6 assecondando sempre più la strada e perdendo il timore iniziale: cominciamo a divertirci.
Raggiunta la N6 giriamo a destra per Sainte Michelle de Maurienne, prestando attenzione a non perdere la deviazione per il Col du Galibier.
Presa la D902 per Valloire la strada comincia a salire, è in buono stato e il divertimento è assicurato. Così curva dopo curva, niente staccatone – mi piace guidare molto rotondo – raggiungiamo Col du Télègraphe (1570 mt). Piccola sosta, foto, e via verso il Col du Galimbier (2645 mt).
Guido sempre meglio, i paesaggio che ci circonda è uno spettacolo e la strada, vero motivo per cui siamo qua, ci piace sempre più.
Saliamo, curva dopo curva, ed eccolo il passo. Sbuco da un tornante a destra e vedo un tipo che prima si inginocchia e poi, mentre piego a sinistra, per affrontare la curva, si sdraia a terra e flash ecco una bella foto.
Raddrizzo, prendo il tornante e salgo fino al passo, dove troviamo insieme ai numerosi ciclisti intenti a fotografare la loro impresa, il biglietto da visita per scaricare la foto.
Foto di rito, panino in baita (da evitare) e ripartiamo, prendendo per La Grave e proseguiamo verso Grenoble alla ricerca di Allemont.
Qui la strada è larga e molto bella, un poco più di traffico, ma molto scorrevole.
Le montagne intorno sono tremendamente belle. A La Grave dieci euro di benzina in uno dei rari distributori, solo con carta di credito: fortuna che ho con me la "zavorrino" che si ricorda tutti i codici altrimenti niente benza.
Arrivati al bivio con Allemont, che si trova su una curva a sinistra con i cartelli un po' coperti, giriamo a destra e nella bella cittadina coperta di fiori ci fermiamo in una panetteria per un buon croissant.
Ripartiamo e affrontiamo immediatamente sei tornanti che ci portano in cima alla diga che si trova a monte di Allemont. Svolta a sinistra. Dapprima costeggiamo il lago poi, immersi nel bosco saliamo, fino al Col du Glandon, per poi ridiscendere fino al punto di partenza. Sono ormai le diciotto, 250 km è la distanza percorsa, doccia, cena a base di carne e nanna.

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Ore otto, sveglia. Ore nove, puntuali come orologi, con il pieno fatto, nove gradi di temperatura, un sole splendido, partiamo con destinazione casa, ma… Via per il Col du Glandon.
Nel bosco il freddo si fa pungente, in particolar modo alle mani.
Panetteria di ieri, stop e croissant: ne vale davvero la pena.
Ripartiamo subito per il colle, superatolo prendiamo a destra verso Allemont, la strada è in una gola molto stretta, in ombra, con un passaggio a valle che in caso di pioggia non è percorribile perché il torrente attraversa la carreggiata, si ritorna a salire e poi ridiscendendo si entra nel bosco fino ad Allemond.
Il freddo stamane si è fatto sentire.
Da Allemont riprendiamo la N91 per La Grave, dove ci fermiamo per un tè e riscaldarci al Sole, guardando il ghiacciaio che si staglia davanti a noi.
Ripartiamo in direzione Briançon, affrontando prima il Col du Lautaret (2058 mt), e poi via il Col du Montgenèvre (1850 mt).
Riecco l'Italia. A Cesana Torinese procediamo verso il Colle di Sestriere (2033 mt). La strada è bellissima e in un baleno arriviamo al Colle. Soddisfatto ma non appagato, ci fermiamo per il pranzo e dopo aver fatto benzina ripartiamo in direzione Pinerolo.
E così con un occhio alla velocità, lasciamo scendere la Griso dolcemente, raccordando una curva dietro l'altra. Giunti a Pinerolo il divertimento finisce, prendiamo per Torino e poi l'autostrada per Piacenza. A Lodi lascio l'autostrada e ci dirigiamo a casa.
Concludendo, 1200 km di viaggio, 50 km orari di media, 20 km percorsi con un litro.
La media oraria è molto bassa, ma il piacere e il divertimento che abbiamo avuto nel milione di curve e nella vista del paesaggio è indescrivibile.
E poi c'è quella foto sul Col du Galibier, il viaggio vale solo per averla.
Un grazie alla mia Vera: una volta partiti non si lamenta mai.
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