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I viaggi dei lettori

Alla scoperta dei Paesi Baschi

il 17/05/2006 in I viaggi dei lettori

ll diario di viaggio di quattro amici partiti con le loro moto dalla Toscana per raggiungere  il nord della Spagna

Alla scoperta dei Paesi Baschi
La spiaggia di Biarritz

6 Agosto 2005 -

Le nostre fedeli compagne di viaggio: Honda VFR e Suzuki Bandit alle loro spalle l'oceano

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Hai fatto anche tu un viaggio, una vacanza, un itinerario in moto che scatenano la libidine di un vero motociclista? Mandaci il racconto e le foto all'indirizzo redazione@motonline.com: lo pubblicheremo sul nostro sito completo di album fotografico in versione "gallery".

1 agosto 2005 - Ore 7.30. Pisa. Nonostante l’ora faceva già caldo. Sfido chiunque a tirar fuori dal garage una moto, che pesa di per sé già 200 kg a secco, corredata di un set di borse di 14 kg l’una, serbatoio pieno, tuta in goretex e non sudare!...Ma era solo l’inizio di una fantastica avventura.
Alle 7.35, dopo la foto di rito (la gioia “zampillava” fuori dalla visiera aperta per respirare), iniziammo una tappa lunga, bella ed estenuante di 730 km of pure passion and wind. La Spezia, Genova, Savona prima sosta necessaria per non morire disidratati, per Ventimiglia, Principato di Monaco, Nizza, Cannes seconda sosta, Saint Tropez, Aix en Provence, Arlés, Nimes, Montpellier……..fino a quando la stanchezza non iniziò a prendersi gioco di noi.
A quel punto decidere su dove e come dormire divenne “vitale”.
All’unanimità scegliemmo Sète, ridente cittadina sita sul mare a poche decine di km da Montpellier, nel centro del Golfe du Lion.
Sète si presentava come un centro vivace, ricco di ristoranti, pullulante di turisti – quasi tutti credo – giunti da poco ed intenti, a testa alta, a divincolarsi tra il traffico e i mille vialetti o forse, come noi, alla ricerca di un campeggio.
Campeggi che, a detta degli interpellati, dovevano essere ad un kilometre, …..un accidente!Dopo 30 km, sulla strada lungomare che collegava Sète a Adge, cominciammo a “fiutare” la presenza di alcuni camping.
Grazie a Dio siamo andati a segno al primo colpo!Camping , meraviglioso campeggio a quattro metri (l’ampiezza della strada) dal mare, tutto molto bello, è vero, peccato che quella sera, oltre alla pioggia, ci ha dato il benvenuto anche un forte vento di libeccio con cui, con una tenda per sei persone in mano, era possibile dilettarsi nel parapendio!
Dopo aver “picchettato” anche le moto, stanchi e a dir poco affamati, ci siamo fiondati presso il ristorante del campeggio dove era possibile gustare le irreali insalatone da 13 Euro!...Peraltro il piatto più economico. Per fortuna che ad allietare l’umida serata c’era un romantico duo che si esibiva con un tradizionale repertorio francese “Chanson d’amour”.


Il Monte Igualdo

2 Agosto 2005-
Dopo una notte di pioggia non è per niente piacevole ripiegare in fretta e in furia una tenda da “strizzare” e caricarla nel bauletto. Alle 10, dopo croissant e cappuccino, riprendiamo il nostro viaggio.
Il primo problema fu ritrovare l’autoroute, visto che i cartelli non erano d’aiuto o, quantomeno, non lo erano per noi che giravamo in tondo senza senso. Una volta imboccata l’autostrada però, testa bassa, mento appoggiato sulla borsa serbatoio e via dritti verso San Sebastian.
Il sud della Francia, per quanto monotono, offre degli scenari naturali eccezionali, arricchiti dalla presenza di borghi medievali tra i quali spicca la nota Carcassonne, La Cité medievale che ha fatto, tra l’altro, da set al film Robin Hood - Price of thieves interpretato dal bravo Kevin Costner.
Dopo aver viaggiato per circa 150 km con un forte vento che proveniva da ovest, chiaramente da dove eravamo diretti, ci fermammo per una breve sosta in un area di ristoro del tutto particolare nei pressi di Lourdes, dove era, ed è, possibile ammirare un’opera dedicata al Tour de France “Le Pyrenées”, una strada di montagna stilizzata dove si danno battaglia i ciclisti intenti a conquistare la maglia gialla. Veramente interessante.
A questo punto la stanchezza cominciava a farsi sentire, mancavano ancora 180-200 km alla meta, ma l’entusiasmo di un viaggio tanto sognato ci faceva andare oltre, fino a quando alle 19 circa entrammo trionfanti sul lungo mare di San Sebastian: un’autentica meraviglia!
Inebriati dall’aria atlantica e dalle bellezze della sfarzosa città basca, ci trovammo ancora alle prese con il problema ‘campeggio’ questo perché quando si dice “si va all’avventura” al diavolo i programmi” bisognerebbe perlomeno sapere che a San Sebastian vi è solo un campeggio!
Fiduciosi del buon esito delle operazioni e dopo aver attraversato il promontorio del Monte Igueldo, alle 20 finalmente troviamo posto in un campeggio di Orio (Orioko Udala in basco), cittadina posta “sotto” l’Igueldo, a 7 km da San Sebastian.
Dopo aver percorso 600 Km, una bistecchina condita da ben due bottiglie di ottimo vino rosso era il minimo per riprendere conoscenza e soprattutto, dato l’effetto dell’alcool, confidenza con i “personaggi” del campeggio: un pensiero particolare non può non essere rivolto alla cameriera nicaraguegna, di cui non abbiamo mai saputo il nome, ma che sin dalla prima sera ci ha trattato da papi!Grazie!.



Due parole su Orio. E’ un piccolo paese di pescatori baschi che quando non sono impegnati nella loro attività primaria, li vedi gironzolare in centro con degli enormi “baschi” neri in testa, evidente simbolo del loro popolo; i Baschi sono persone che, sebbene diffidenti non solo verso gli stranieri ma, aggiungiamo noi, anche verso gli spagnoli stessi, sanno di fatto essere ben disposti e calorosi con chi dimostra di rispettare la loro cultura e le loro tradizioni: basterà ringraziarli nella loro lingua dicendo loro Eskerrik Asko (molte grazie) anziché gracias (castigliano) per addolcirli. E’ peraltro gemellata con la cittadina bergamasca Orio al Serio!
Ma torniamo al camping. Il Camping Orio, oltre ad essere uno dei due soli campeggi presenti nel raggio di 50 km, si è rivelato un’autentica chicca: situato a 50 mt dal mare e 300 dalla montagna, tra un fiume (Oria) e l’oceano Atlantico. Ottimo cibo, paella e sangria a volontà, meravigliosi sigari offerti a fine pasto, il tutto a prezzi irrisori: 8 Euro al giorno a persona tutto compreso (moto parcheggiata a fianco alla tenda!).
Il tempo, durante la permanenza al campeggio, non è mai stato dei migliori: fino a tarda mattinata era sempre nuvoloso (ma ciò facilitava il sonno in tenda!) e, in alcuni casi, non è mancata la pioggia; dopo mezzogiorno i forti venti riportavano il bel tempo ed era possibile così fare un tuffo nella “non calda” acqua oceanica!

Dopo esserci rilassati fino a metà pomeriggio sulla fantastica spiaggia di Orio, montiamo in sella alle due fedelissime – con dietro le altre due fedelissime – ed andiamo a scoprire il centro di San Sebastian.
San Sebastian o Donostia in basco è una vera perla sull'Atlantico. La posizione della città (ca 180.000 ab.) è molto caratteristica: la baia della Concha (conchiglia) è chiusa ad est ed ovest da due monti (Igueldo e Urgull) e nel mezzo presenta l’isoletta di Santa Clara. La spiaggia principale della città, Playa de la Concha, è vastissima ma, con l’arrivo delle maree, i cui orari sono segnalati da apposite campanelle, diventa molto piccola fino a limitarsi ad una sottile striscia lungo lo splendido lungomare: è simpatico vedere come i bagnanti si “ritirino” contestualmente all’arrivo dell’alta marea al suonar della campana!
Già un tempo era, come la vicina Biarritz (cittadina francese appartenente all’area basca, nota ai più come il “paradiso dei surfisti” – da non perdere), frequentata dall'aristocrazia spagnola ed è considerata oggi la località balneare spagnola più elegante e mondana, con sontuosi alberghi e negozi di alta classe.
Abbiamo trovato un ambiente ricchissimo di divertimenti ed eventi culturali: a luglio c'è il festival jazz, la prima settimana di agosto (siamo stati a dir poco fortunati!!) il “Museo della Moto”, nella settimana di Ferragosto (semana grande) invece la città esplode con feste per strada o nei numerosissimi tapas, locali straripanti di aperitivi e sangria, presenti nella Parte Veja del centro. Per i ritardatari, a fine agosto c'è il festival della musica classica ed a settembre il più celebre Festival del Cinema.
Non vi sono molti campeggi, come detto uno solo, l’”Igueldo”, situato sull’omonimo monte: vi assicuriamo che la strada panoramica che porta da San Sebastian sul Monte Igueldo è un vero e proprio balcone sull’oceano, una delle emozioni più forti vissute in tutto il viaggio ma al contempo una sensazione d’inferiorità rispetto a quell’immenso blu.


Poco distante da San Sebastian (25-30Km), Biarritz rappresenta da qualche anno una delle più frequentate località balneari “oceaniche” del Vecchio continente.
L’impatto visivo appena giunti fu disarmante: una meravigliosa baia dove il sole rifletteva sulle lunghe onde cavalcate da impavidi surfisti ed un’affollatissima spiaggia che faceva da contorno a quella spettacolare competizione.
Sul lungomare si alternano numerosi bar, pizzerie, negozi per surfisti e molto altro…sembrava - anche se non ci siamo mai stati – una piccola Malibu (non a caso la zona è soprannominata la “Californie de l'Europe”).
Come cittadina Biarritz offre poche attrattive a parte una Chiesa russa ortodossa, il Musée de la Mer (un acquario) un paio di piazze affollatissime di turisti….quello che incanta è il lungomare dove, tra l’altro, è possibile farsi fotografare su dei piccoli faraglioni collegati con la terra ferma da dei ponticelli: veramente caratteristici.
Dopo una giornata passata a prendere il sole e scattare foto ci siamo seduti in una pizzeria vista mare dove per soli 9 Euro ci siamo mangiati un ottima pizza, ammirando quel surreale tramonto che si stava perfezionando innanzi ai nostri occhi.
Dopo cena, una passeggiata lungomare tra musica e artigianato basco prima di salutare quell’incredibile baia che ci ha impressionato per “gioia di vivere” e raffinatezza al contempo, un immagine indelebile nella mente di noi appassionati mototuristi.



di vera vacanza…sì perché all’indomani saremmo ripartiti per l’Italia, per Pisa.
Questa domenica fu dedicata esclusivamente al mare. Alle nove di mattina eravamo già in spiaggia (per allungare le vacanze si rinuncia anche alle più preziose ore di sonno!); ci fermammo al bar per fare colazione.
Dopo una “leggera” colazione non c’è cosa più indicata di un bel tuffo nel freddo oceano, splendido e azzurro anche in quell’ultima occasione. Un rapido pranzo con la mitica insalatona mista e via in campeggio per un paio d’ore di relax in piscina.
La sera uno dei momenti più belli mai vissuti in quella settimana: la cena al campeggio a base di paella. Avevamo ordinato il giorno prima una paella de mariscos per quattro, visto che la cucinavano solo su ordinazione, per festeggiare degnamente quella fantastica vacanza.
Dopo esserci letteralmente “sfondati” con la paella, noi uomini abbiamo esagerato con bistecca e patate fritte; aggiungiamo due bottiglie di vino rosso “especialmente embottellado por la casa”, dolce, gelato affogato al whisky e Jack Daniels per digerire…….and the last but not least un sigarone offerto dalla grande amica nicaraguena che, anche quella sera, non mancò di dimostrare tutto l’affetto che aveva per noi.
Rivivemmo l’emozione di quelle classiche cene di fine estate vissute da bambini, quando l’aria si rinfrescava ed era prossimo il rientro a scuola: facevi di tutto, almeno con il pensiero, per renderle interminabili.
Un po’di nostalgia ci accompagnò nell’ultima passeggiata lungomare nella baia di Orio, di quella meravigliosa cittadina che, teniamo a ripetere, ci ha regalato dei momenti unici, degli attimi di impagabile euforia, una vacanza che solo nei nostri sogni avremmo immaginato così.
8-9 agosto 2005 - Sveglia ore 7.00. Tenda coperta di umidità. Usciamo assonnati ed increduli; era l’ultima volta che avremmo visto quella gran realtà di Orio e le meraviglie dei Paesi Baschi o Euskadi che dir si voglia.
Il francese vicino di tenda sorridendo mi accusa di aver russato tutta la notte. Dico che era la mia ragazza. Successivamente ammiriamo il nano francese con il JFR che, non arrivando a terra con i piedi aveva altresì difficoltà a spostare la moto a spinta: lo aiutammo mossi a pietà!
Ripartimmo...Lourdes,Carcassonne(dove passammo la notte), Tolosa, Montpellier……..Genova……Ore 21:Pisa.

Alla scoperta dei Paesi Baschi
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