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I viaggi dei lettori

Siamo andati in Bretagna e Normandia

il 14/11/2001 in I viaggi dei lettori

Il racconto di Massimiliano che, in sella alla sua Yamaha Fazer e con una “zavorrina” a carico ha attraversato la Bretagna e la Normandia

Siamo andati in Bretagna e Normandia
Una tipica scogliera della Normandia


di Massimiliano Favoti




Gli ostacoli che dovevo superare per organizzare la mia vacanza sono i soliti che un motociclista incallito deve affrontare nel momento in cui decide di portarsi in giro una “zavorrina”: non fare troppi chilometri al giorno, evitare di prendere troppa acqua, non andare in posti freddissimi e concedere il massimo di comfort al passeggero e di spazio ai suoi bagagli!
Date queste premesse, sarei dovuto andare in auto ma il viaggio in moto era l’obiettivo di queste vacanze.

Io e la mia “fazerina”, soprannominata poi nel viaggio “Bubi”, abbiamo pensato di organizzare nel mese di agosto un giro nel nord della Francia, in Normandia e Bretagna, passando dai castelli della Loira e, al ritorno, da Hyeres e Les Porquerolles e quindi la Costa Azzurra.

Dati di sintesi del viaggio
Meta: Normandia e Bretagna
Mezzo: Yamaha Fazer 600 (modello 2001), colore grigio metallizzato
Bagagli: valigia centrale + 2 laterali “Nonfango”, borsa serbatoio “Givi”
Partenza: 2 agosto mattina
Ritorno: 21 agosto sera
Giorni di viaggio: 20
Chilometri percorsi: 5.000
Temperature aria: dai 12 gradi del nord ai 35 del sud
Temperatura acqua: 18 gradi in media






La Normandia è sicuramente più selvaggia della Bretagna in quanto la natura regna sovrana. Se la costa è più frequentata, la campagna normanna invece, con le dolci pianure, il bocage verde, fresco, costellato di piccole valli, le foreste di faggi e di pini, è un angolo di pace e di serenità.
La Bretagna è una grande penisola a nord-ovest della Francia. Dalla notte dei tempi questa terra resiste agli assalti furiosi della natura e della storia. A nord, lungo le coste della Manica, il mare e la terra, nel loro continuo unirsi, hanno creato larghi fiordi che i Bretoni chiamano Abers. Ad ovest, le possenti onde dell’Atlantico vanno a schiantarsi sulle lunghe spiagge della costa.
La Bretagna è il paese del mare, ma anche "Pen ar Bed" (in bretone: la fine della terra). La terra più occidentale del continente europeo, ultimo baluardo contro i mostri marini che regnavano nei misteriosi fondali dell’oceano e nell’immaginazione dei popoli antichi.

Percorrendo la Bretagna, a poco a poco scoprirete città e villaggi che possiedono una propria personalità e ai quali spesso sono associate delle usanze e delle leggende specifiche.
Le piccole case bretoni sono qui tutte bianche con le imposte colorate, più in là sono in pietra nuda, in scisto rosso o in granito rosa, i tetti sono in ardesia o di paglia.
Il modo di vivere, le feste e le tradizioni popolari sono sbalorditivamente differenti a seconda che ci si trovi in un villaggio di pescatori sul mare, in una città borghese che vive di commercio o ai confini delle Montagne Nere dove la terra è povera, ma straordinariamente fertile di leggende affascinanti. Comunque sia, cercate le feste dei paesini con le musiche e le danze tipiche. Troverete sempre un’atmosfera magica.






L’organizzazione del viaggio è praticamente inesistente, impegni vari non mi permettono di preparare quasi nulla se non un’idea di massima di dove voglio arrivare e una guida degli Hotel (formidabile in effetti!).
Il primo consiglio infatti è proprio questo: in Francia si dorme bene ovunque, normalmente si spende poco e - Ferragosto a parte - si può anche non prenotare. Consiglio quindi di recuperare la guida “Logis de France”. Con questa in mano potete andare ovunque in Francia e avere la garanzia di trovare sempre dei posti caratteristici, spesso in splendidi paesini, con un ottimo ristorante e di tutti i prezzi.
Le nostre stanze sono costate dalle 50.000 Lire in su ed erano sempre molto pulite con ottimo servizio. Ah, dimenticavo, è possibile prenotare per telefono (se sapete il francese, ovviamente).

La preparazione della moto è nulla, anche perché è praticamente nuova. Faccio solo cambiare le pastiglie dietro che dopo 6000 chilometri fatti a Milano mi hanno già abbandonato. Per il resto, il solito tagliando.
Per i bagagli, provvedo a sistemare le mie cose nei due bauletti laterali, le cose della mia “zavorrina” in quello centrale e nella borsa serbatoio le cose sparse: macchina fotografica, cartine, guide varie. La roba della pioggia, per fortuna, si sistema senza grossi problemi sotto la sella che nella “fazerina” concede un buon spazio.
Il bagaglio è stato preparato per affrontare tutte le temperature previste nel viaggio: nel nord della Bretagna e in Normandia le minime si attestano sui 10 gradi (agosto eh!!) e le massime intorno ai 20, mentre nel sud e in Costa Azzurra, le temperature sono le solite che conosciamo in piena estate (35 gradi sparati!!). Quindi non ci dimentichiamo golf pesanti, jeans e guanti da moto.

Chiaramente l’incognita pioggia in quelle regioni è da tenere sempre in considerazione in quanto le probabilità di beccarsi l’acqua non sono così remote, anzi sono molto probabili se non certe! Quindi lo spirito d’adattamento deve predominare: non dimenticate tute, calzari e guanti antipioggia e tenetele sempre a portata di mano perché la cosa peggiore è che il tempo cambia in un attimo da bello a brutto e viceversa anche diverse volte al giorno.Ti può capitare di viaggiare con uno splendido sole e passare in un secondo sotto una mega-nuvola che ti scarica addosso “litrate” d’acqua senza che tu neanche te ne accorgi!!
Poi torna il bello.
Ah, portatevi sempre un ragno, non si sa mai: i bagagli, ben sistemati all’inizio del viaggio, già dopo pochi giorni si moltiplicano!






1° giorno: Milano-Frejus (confine francese); Frejus-Chambery (sosta);Chambery-Thiers (Motel Campanile). Pomeriggio e notte visita in città.
2° giorno: Thiers-Bourges (sosta e visita); Bourges-Blois (sosta e visita); notte a Matrichard (Hotel de La Gare “Logis de France”). Visita ai castelli della Loira.
3° giorno: visita ai Castelli della Loira.
4° giorno: partenza per la Normandia; Evreux (sosta); Costa della Normandia. Arrivo e notte a Etretat (splendido!) con le più belle scogliere della Normandia. Hotel de la Poste.
5°-6°-7° giorno: Normandia. Le-Havre (da saltare!) e il Ponte di Normandia: celebre ponte stradale sospeso al di sopra della Senna. La costa e spiagge dello sbarco degli alleati. I paesi di mare. Alcuni esempi: Rouen (la cattedrale gotica e la città vecchia). Jumièges (Abbazia di Jumièges, una delle più belle rovine di Francia). Honfleur (città di pittori, che fu centro di ritrovo degli impressionisti. "Città d'Arte e di Storia", quale appare soprattutto nel centro storico; seicentesco "Vieux Bassin", con la sede della luogotenenza). Caen (la città fondata da Guglielmo il Conquistatore). Bayeux (il famoso arazzo che narra le gesta di Guglielmo).
…17° giorno: giro della Bretagna. Mont S.Michel. L'abbazia del Mont St Michel, chiamata "La Meraviglia", è celebre in tutto il mondo, si vede soprattutto lo spettacolo indimenticabile del mare che accerchia il Monte durante le grandi maree (da visitare sia di giorno che di sera); Saint Malò con i suoi bellissimi bastioni e le sue spiagge, e tutta la costa nord fino alla bellissima isola di Breha (assolutamente da non perdere) e del Cap Frehel.

Da qui abbiamo tagliato l’interno della Bretagna velocemente per arrivare alla costa sud (forse meritava un po’ più di tempo...).
Sulla costa sud visita a Quimper e Lorient (non perdetevi il Festival Interceltico in agosto) e soprattutto la splendida costa del Morbihan con la Belle Ile (da visitare). Questa è la zona più turistica e anche più incasinata, quindi serve prenotare.
Partenza per la Costa Azzurra. Arriviamo distrutti a Hyeres dove, il giorno dopo, visitiamo l’isola di Porquerolles e dove finalmente facciamo un bellissimo bagno nel mare caldo (26 gradi l’acqua contro i 18 della Normandia/Bretagna).
Partenza per Milano.
E poi ritorno a Milano ….


Sicuramente il viaggio è stato impegnativo dal punto di vista fisico per i molti chilometri passati in moto e soprattutto per l’incertezza iniziale del tempo con piovaschi ripetuti. Da quanto il tempo si è stabilizzato anche lo spirito è diventato sereno. Dolorini di schiena e di polso a parte, fisicamente mi sono abituato e non ho avuto problemi particolari.
L’aspetto bagagli tutto sommato è andato bene anche se nelle zone più calde qualche difficoltà nel chiudere le borse ormai strapiene c’era.
Sul viaggio in sé, posti molto belli e sicuramente da vedere. Ero più attirato dalla Normandia e meno dalla Bretagna, invece anche questa si è rivelata interessante e molto varia nelle diverse località.
Con il senno di poi credo di aver dedicato più tempo alle coste sud rispetto a quelle nord e quindi consiglierei di fermarsi qualche giorno in più, spingendosi magari nella zona da me saltata per motivi climatici che è la punta verso Brest. Questo non tanto per visitare Brest (dove però c’è un bel museo oceanografico che avrei voluto vedere), quanto per visitare le due penisole più a ovest dell’Europa che offrono uno splendido panorama.

Note
- Spese: da notare che per le moto i pedaggi dei parcheggi sono quasi sempre gratuiti, così come quelli dei ponti. Per le autostrade si può usare la carta di credito ma, ovviamente, se si possono fare le statali è preferibile!
- La cucina: normalmente si mangia bene e non si spende molto. Da sottolineare sicuramente il pesce ed in particolare le ostriche e le cozze - quelle alla bretone sono con la pancetta e le patatine fritte, non male! Non mangiate pizze nè primi di pasta, mi raccomando.
- La polizia: fate attenzione perché sulle strade statali troverete un po’ di polizia che controlla in modo severo la velocità. Spesso però gli amici automobilisti ci hanno avvisato dalla parte opposta. Nessun problema invece per i posteggi, si parcheggia ovunque (marciapiedi compresi) senza difficoltà.
Siamo andati in Bretagna e Normandia
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