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Toscana: il Passo del Lagastrello

di Tiziana Crimella, foto di Roberto Mele il 08/09/2005 in Toscana

Un centinaio di chilometri, a cavallo tra Emilia e Toscana, a caccia di tornanti tra i boschi ma anche di attività sportive, rinfrescanti amenità e ozioso relax. Gallery fotografica e mappa da scaricare

Toscana: il Passo del Lagastrello
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Abbandonare il caos avendo due ruote a disposizione è facile e fin troppo piacevole. Scappare da un fondo valle e salire un colle significa godere del divertimento di dosare il gas pennellando i tornanti, del piacere di sentire che l'aria diventa via via più frizzante, della gioia che deriva dalla vista dei panorami, dai profumi che si fanno più intensi, dai suoni puliti della natura che prendono il posto di quelli orribili del traffico.



C'è una via di fuga che parte proprio da Aulla, per risalire veloce e solitaria verso un passo meraviglioso, il Lagastrello e che ci porta poi ancora più su, verso un altro tetto a cavallo tra l'Emilia e la Toscana, vera gioia dei motociclisti: la statale della Cisa.
Un tragitto di grande gratificazione di guida, ma anche dei gusti; un percorso che si può scegliere non necessariamente solo per il piacere dell'andare, poiché offre la possibilità di praticare varie attività sportive ed escursionistiche in quota.
Con attrezzature di tutto rispetto e con un occhio di riguardo anche per i centauri: spesso, infatti, è possibile noleggiare sul posto quasi tutto quello che serve per varie amenità, ma che risulta impossibile trasportare in moto: dalla tavola da surf, al barbecue, dal lettino per il sole all'ombrellone!


Si lascia Aulla lungo la strada che risale la valle e che rappresenta uno degli attraversamenti del Parco Nazionale dell’Appennino Tosco Emiliano. Poco avanti, a Monti, una piacevole deviazione di poco più di un chilometro consente di salire al Castello. Il primo centro importante che si incontra è Licciana, paese d’arte, il cui vecchio e caratteristico nucleo centrale è pedonale: per la visita occorre lasciare la moto negli spazi per il parcheggio appena abbandonata la provinciale. In questo tratto di valle dove ancora non si riconoscono le caratteristiche dell’ambiente alpino, sono tante le stradine da cui lasciarsi tentare per scoprire antichi mondi indisturbati.

Da Licciana, parte la deviazione per Bastia e per il Castello. Una stradina stretta che si inerpica in salita tra ulivi centenari, dove una seconda indicazione per il Castello si scorge solo all’ultimo. Una manovra di correzione della rotta che si compie in assoluta spensieratezza poiché, da queste parti, capita spesso di essere gli unici avventori sulla strada.
Di nuovo in sella per il Passo, la frazione di Tavernelle, apparentemente poche case raccolte lungo la strada provinciale, nasconde, in realtà un piccolo borgo storico; sempre nella frazione, un cartello giallo indica la salita al borgo medioevale di Caponecco e, ancora più su, alla Torre di Apella, che si raggiunge dopo un chilometro e mezzo dalla provinciale.
Il piazzale della torre è in terra battuta con molte pietre sporgenti: occorre entrarvi con molta attenzione.


Dall’uscita da Tavernelle la strada si fa motociclisticamente molto gratificante: iniziano i tornanti e la salita vera: l’asfalto è in ottimo stato di manutenzione e consente di lasciarsi andare a qualche velleità.
Valicare il Passo ha, come sempre, un sapore di conquista, tranne per i pochi minuti in cui sopraggiungono instancabili coloro che, la vetta, se la conquistano spingendo sui pedali… e che, peraltro, nel tratto in discesa, risultano quasi difficili da superare!


Superato il crinale appenninico, la strada costeggia il Lago di Paduli per circa 3 km tra il verde dei faggi, e presto si affaccia alla testata della Val d’Enza. Quindi comincia a scendere lungo le Valle del Cedra, ritagliandosi una suggestiva traiettoria che entra ed esce dal Parco dei Cento Laghi, una grande area protetta coperta di foreste, pascoli e costellata di numerosissimi laghi e pozze di origine glaciale. Di nuovo un valico da superare, il Passo di Ticchiano, a 1.150 m di altitudine e poi ancora giù lungo la valle di uno dei tanti affluenti del Parma; si raggiunge Riana, un paesino sopito dai toni alpini, con i tetti di ardesia e le case in pietra abbracciate le une alle altre, strette attorno a un antico fontanile con lavatoio. Un cartello posto proprio all’ingresso dell’abitato informa che l’aquila reale è un abitante illustre dei pendii del Parco dei Cento Laghi: un dettaglio, che rende più emozionante il fatto di trovarsi li, un invito a spegnere il motore e a levare il naso in aria.

Dopo tanta natura e spazi vastissimi, Corniglio appare come una piccola metropoli, antica, però, e molto ordinata e tranquilla, la gente gioviale e socievole, curiosa di fare conoscenza, ma mai invadente. Una sosta è d’obbligo: un castello, ora trasformato in ostello e un’edilizia di remote radici medievali, danno al borgo un’impronta surreale. Il Castello, costruito in arenaria su uno sperone roccioso alla confluenza fra l’Alta Val Parma e la Val Bratica, rimane l’unico esempio dei manieri che difendevano l’Alta Valle.
Lasciato Corniglio, lungo la strada che conduce a Berceto via Bosco, la più panoramica, si attraversa una vasta frana che alcuni anni fa ha tragicamente portato con se un gruppo di case e alcune famiglie. Ciò che resta è un vasto territorio in costa, dove la natura si è ripresa lentamente e inesorabilmente il suo spazio, ricreando, dalla devastazione, un ambiente unico, quasi come a voler rimettere ordine in un sito dalla sinistra parvenza. Il fondo stradale è piuttosto sconnesso, ma il panorama cattura e sorprende chi guida, interrotto solo da pochi passaggi boscosi, tra faggi e castagni. Una deviazione poco dopo la frazione Bosco, una sparuta sequenza di case lungo la strada, asfaltata e in ottime condizioni, molto suggestiva, conduce al Rifugio Lagdei.


di questa strada, dopo la sbarra di accesso, sempre aperta, corre in una fittissima e buia pineta; l’asfalto qui è in cattive condizioni e pieno di ghiaia, ma non è difficile proseguire. Davanti al rifugio un ordinatissimo piazzale di parcheggio non può essere utilizzato per le moto, poiché il fondo è costituito dagli autobloccanti del tipo forato con l’erba al centro. Nessun problema, però, a portare le moto oltre la staccionata che delimita l’accesso ai veicoli. Il Rifugio è punto informazioni sulle attività del Parco e punto di partenza a piedi per escursioni naturalistiche.
Ripresa la strada per Berceto, si ritrova il gusto di giocare col gas: la guida è divertente, i panorami generosi, le curve invitanti e la strada è ampia, anche se bisogna prestare attenzione al fondo a tratti un pò sconnesso. Il panorama cattura chi procede lungo questo tratto ancora parecchio in quota: lo sguardo si perde attorno nelle vaste aperture, ma la valle calda, per ora, è ancora lontana. Berceto accoglie rumorosa e viva: finisce una strada, ma, chissà, forse ne comincia un’altra non meno spettacolare, la statale della Cisa.

Aulla

Alla rotonda dell'autostrada a destra per La Spezia, Aulla centro. Dopo 400 m, alla fontana, girare a sinistra: 100 m ancora e si trovano le indicazioni per il passo del Lagastrello, fino alla SP665.

0

Monti

Deviazione di 1,3 km per salire al Castello.

6,6

Licciana

Deviazione di 4,4 km per il Castello di Bastia.

9,1

Tavernelle

Deviazione di 3 km per la Torre di Apella.

14,8

Passo del Lagastrello

Mantenersi sulla SP 665, dritti verso Parma

29,5

SP665

Svoltare a sinistra per Monchio (c'è un benzinaio in paese).

34,8

Monchio

A sinistra per Corniglio, Parma. Si abbandona la SP 665 per la SP75.

44,6

Passo di Ticchiano

Valico del Passo di Ticchiano.

50,8

Corniglio

Seguire le indicazioni per Berceto e Bosco

64,0

SP40

Deviazione a sinistra per Lagdei: il rifugio si raggiunge dopo 6,200 km. Proseguire verso Berceto.

74,0

Berceto

Si incrocia la statale della Cisa. Fine dell'itinerario.

90,3

Totale

 

90,3

 

, Riana, tel. 0521.896104.
Ristorante sempre aperto dove gustare il magro di Parma servito con scaglie di parmigiano reggiano, oltre a selvaggina e carne di manzo dai pascoli locali. In un bosco, a pochi metri dalla locanda, due antichi casotti in sasso, vecchi essicatoi di un tempo, sono stati ristrutturati per offrire alloggio.

Rifugio Lagdei, località Lagdei, Corniglio, tel. 0521.889353, Cell.333.2443053.
In una spettacolare radura nel mezzo di un fittissimo bosco di abeti, ordinato gradevolissimo rifugio dove gustare piatti unici, funghi, selvaggina e piatti vegetariani. Anche punto informazioni. Trattamento di mezza pensione in cameretta con bagno privato 35 € a testa; il set di lenzuola e federa 5 €.

Albergo Ristorante Il Parco, Corniglio, tel. 0521.881257.
Piccolo e accogliente, pernottamento con colazione in camera doppia 50 €. Anche wine bar con musica.

Camping alta Val d’Enza, Rigoso, tel. 0521.890300, Cell.335.8141785.
A 3 km dal Passo del Lagastrello, all’accesso orientale del Parco dei Cento laghi. Stessa gestione dell’Ostello di Rigoso, con 6 mini appartamenti arredati, affittabili anche solo per week-end.

Alla Torre di Apella, sopra Tavernelle. Noleggio quad (dietro la Torre): solo conducente 25 € un’ora, 50 € due ore, 80 € 4 ore, 100 € 4 ore compreso pranzo; passeggero 10 € fino a due ore, 20 € 4 ore; informazioni e prenotazioni 0187.421203.

A Riana: Sentiero delle Aquile un percorso naturalistico ben segnalato che conduce in prossimità del punto di nidificazione dell’aquila reale.

Al Lago di Paduli. Wind Paradise Centro multisportivo ricettivo, a 1200 m di altitudine Tel. 347.6761342.
Zona ben attrezzata nel massimo rispetto dell’ambiente per fare picnic, prendere il sole, uscire in wind surf, passeggiare a cavallo (35 cavalli allo stato brado nei prati lungo le rive). E’ possibile noleggiare tutto (lettini, tavole, canoe, vele, ecc) a prezzi contenuti. Non è ancora attivo un servizio bar, ma sono a disposizione frigo per gli avventori.

A Corniglio. Piscina comunale non chiassosa e non affollata: vasca lunga 20 metri con zona idromassaggi, acqua riscaldata, torrente e grotta con cascata. Inoltre beach volley e ping pong. Servizi eccellenti, ristorante e pizzeria all’interno.

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