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Toscana: l'alta Maremma e i dintorni di Massa Marittima

Testi e foto di Stefano Bianchi il 28/07/2005 in Toscana

In una terra bella e selvaggia, 130 Km alla scoperta di borghi medievali e abbazie dimenticate, intervallati con bagni in limpide acque di freschi torrenti e nel mare di Baratti

Toscana: l'alta Maremma e i dintorni di Massa Marittima
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Questa non è la Toscana classica dei campi di grano e dei viali di cipressi, non è la Toscana dei morbidi rilievi che si perdono all'orizzonte punteggiati di casolari; è la Toscana aspra dei boschi impenetrabili popolati dai cinghiali, dei valloni percorsi da torrenti dalle acque chiare, dei picchi di roccia con un borgo di pietra arroccato sopra, delle pianure sconfinate dei campi di girasole, delle splendide pinete che bordano il mare.
È l'alta Maremma, una vasta area tra Grosseto e le Colline Metallifere che gravita da sempre su Massa Marittima, importante centro medievale che di quel periodo conserva una delle piu' belle chiese romaniche della Toscana, un vero gioiello con un campanile che non ci si stanca mai di ammirare. Anche per la moto sono bei posti, le strade sono tortuose e corrono tra le colline coperte da boschi di querce, poi sbucano nelle pianure intorno a Massa e qui si distendono lunghi rettilinei bordati dai coloratissimi campi di girasole; e tante strade bianche che invitano all'avventura.
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Il nostro itinerario, che puo' essere collegato con l'itinerario "" e con "Crete Senesi", si avvia da Massa Marittima dove conviene cercare un albergo: la cittadina infatti è splendida ma è affascinante in particolar modo di sera, con il Duomo tutto illuminato e di fronte l'elegante ed austero palazzo del podestà. Nella vasta piazza è bello attardarsi a godere il fresco delle sere d'estate o cenare ai tavoli all'aperto dei ristoranti, o anche al bar d'angolo tra la piazza e via della Libertà che mette i tavoli nel portico di un antico edificio medievale. Ma anche passeggiare per via della Libertà, illuminata dalle vetrine dei negozi aperti a tarda ora oppure esplorare gli stretti vicoli oscuri della città vecchia. Massa è davvero bella ed è una città che non ci si stanca di scoprire, ogni volta che ci si ritorna c'è il piacere di tuffarsi nella piazza del Duomo e di scoprire qualcosa di nuovo nelle strade della città vecchia, come ad esempio il chiostro di S. Agostino..

Lasciata Massa Marittima si imbocca la strada per Siena, dapprima si passa per un ambiente aperto di prati e campi ma ben presto la strada si infila in un fitto e fresco bosco che a tratti offre panorami sulle boscose colline dei dintorni. Si passa Prata percorrendo per un lungo viadotto e di nuovo ci si infila nel bosco in un susseguirsi di curve strette. Dopo il bivio per Montieri si notano sulla sinistra della strada e accanto al fiume le cosidette Roste, enormi cumuli di scorie rossastre derivate dalle miniere di rame, attività tradizionale sin dall'epoca etrusca quando le miniere di rame, argento e piombo erano già note e sfruttate. Si prosegue per la sinuosa strada che costeggia il torrente Merse nelle cui limpide acque ci si puo' rinfrescare: circa un paio di chilometri dopo le Roste parte sulla destra una strada sterrata che raggiunge subito il torrente che qui presenta un largo letto di ghiaia e belle pozze sotto gli alberi ombrosi, l'ideale per una sosta nelle calde giornate estive.


Si prosegue percorrendo la strada che ora si distende in un paesaggio ove si alternano campi di grano e boschi e in breve si giunge a S.Galgano, la celebre abbazia a cielo aperto. Il complesso conventuale fu iniziato dai monaci cistercensi nel 1218 a breve distanza dall'eremo di Montesiepi dove visse S.Galgano; nel 1288 venne effettuata la consacrazione e per tutto il Trecento l'abbazia ebbe notevole importanza politica ed economica. Nel Quattrocento tuttavia inizio' un periodo travagliato, i monaci si trasferirono a Siena e l'abbazia comincio' a deteriorarsi finchè alla fine del Settecento crollarono le volte e il campanile, cosicchè ormai in rovina il complesso venne sconsacrato e adibito a fattoria. Solo nel 1926 furono effettuati i primi interventi di restauro. S. Galgano è un luogo di estrema suggestione, si tratta di una grande chiesa che come un miraggio sorge in un ambiente solitario e appartato dalle grandi vie di comunicazione. Le grandi navate gotiche si aprono poi verso il cielo, in un misto di cattolica visione dell'Aldilà (ricordate le cupole seicentesche dipinte con le schiere di angeli tra le nuvole?) e di credenze pagane di adoratori di stelle e astri dei cerchi megalitici preistorici quali Stonehedge. In breve, una vera affascinante meraviglia. Sul colle vicino si trova invece l'eremo di Montesiepi che conserva la spada che Galgano avrebbe infisso nella roccia quale dimostrazione del suo abbandono delle cose mondane; in un'ala si conservano gli affreschi trecenteschi di Ambrogio Lorenzetti dedicati alla vita della Vergine.

Ripresa la moto si giunge all’innesto con la N73 che si percorre in direzione Siena per circa tre chilometri quando si svolta a sinistra in direzione Chiusdino e Montieri. Di nuovo in un ambiente collinare di campi e boschi si passa Chiusdino (ben conservato il centro storico di epoca medievale) e scorrendo per una bella strada a curva si giunge in breve a Montieri, borgo che nel medioevo assunse una notevole importanza per le miniere di argento e rame; anche qui è ben conservato il centro storico che conserva antichi edifici tra cui alcune case-torri, la cinta muraria del castello con tre torri, la Fontana di Sotto del 1236 accanto alla quale si svolgono animate partite a carte. Lasciata Montieri si prosegue fino al bivio per Gerfalco, altro borgo medievale posto a quasi ottocento metri di altitudine e infatti qui è un piacere sostare per godersi il fresco nel periodo estivo quando nelle piane verso il mare il caldo è davvero torrido.

Ripresa la strada principale, sempre sinuosa ma ora piu’ scorrevole e bordata dalla vivace e profumata fioritura delle ginestre si raggiunge Monterotondo, borgo medievale sorto nella zona dei soffioni boraciferi che nei dintorni fuoriescono spontaneamente dal terreno. Già nell’ottocento fu avviata la produzione del borace mentre ai nostri giorni una centrale dell’Enel produce energia elettrica sfruttando il calore dei soffioni. Nei pressi del paese, sul pendio in cima al quale si nota la grande torre della centrale Enel, si trova l’area delle Biancane dove si possono osservare soffioni che fuoriescono dal terreno, putizze dove ribolle il fango e la sorgente di Chiorba con acqua calda a 40 gradi (foto sotto a destra).

Lasciata Monterotondo la strada scende attraversando un paesaggio piu’ morbido e aperto, si corre accanto al rio Secco che si infila in un profondo vallone tra boschi che poco per volta si diradano e appaiono grandi campi di grano e belle fattorie introdotte da splendidi filari di pini secolari. In breve si raggiunge la pianura che sbocca sul mare: qui sono campi a perdita d’occhio attraversati da una delle piu’ suggestive strade della Toscana, quella che dopo Suvereto è circondata da grandi pini marittimi, veloce e scorrevole, un vero piacere da guidare.
Raggiunta Venturina e l’affollamento consueto intorno all’Aurelia si imbocca sulla sinistra appena fuori dall’abitato una strada minore che con veloci rettifili porta sino al golfo di Baratti e alla sua splendida e famosa pineta che giunge sino al mare, una delle spiagge piu’ belle della Toscana dove è obbligatoria e meritata una lunga sosta e un interminabile bagno nelle basse e calde acque di questa baia, magari attardandosi sino al tramonto. Per tornare a Massa è consigliabile tornare a Venturina, imboccare l’Aurelia in direzione Grosseto (la vecchia Aurelia, non la nuova superstrada) e dopo circa cinque chilometri, in località Banditelle girare a sinistra per Monte Bamboli e Massa. Giusto in tempo per una cena ai tavoli della piazza di Massa, proprio davanti alla splendida cattedrale illuminata!

Massa Marittima

Prendere la N441 in direzione Siena

0

Bivio

Tenere la destra per continuare sulla N441 in direzione Siena

3,8

Gabellino

Proseguire sulla N441

14,6

Bivio per Montieri

Proseguire sulla N441; circa 1 km dopo c'è la spiaggia sul torrente Merse; notare le scorie rossastre della miniera di Montieri sulla sinistra della strada.

18,3

Bivio per Chiusdino

Proseguire sulla N441 fino a S.Galgano

22,3

Abbazia di S. Galgano

Riprendere la N441 fino all'innesto con la N73

30,6

Innesto con la N73

Girare a sinistra in direzione Siena

32,5

Bivio per Chiusdino

Girare a sinistra per Chiusdino e Montieri

35,3

Chiusdino

Proseguire per Montieri

43

Montieri

Proseguire per Monterotondo

53,7

Bivio di Gerfalco

Girare a destra per Gerfalco

56,9

Gerfalco

Tornare al bivio di prima

58,9

Bivio di Gerfalco

Girare a destra per Monterotondo

60,9

Bivio per Monterotondo

Girare a destra per Monterotondo

69,3

Monterotondo

Proseguire per Suvereto e Venturina

78,5

Suvereto

Proseguire per Venturina senza entrare in paese

103

Venturina

Girare a destra sulla vecchia Aurelia in direzione Livorno e dopo circa 1 km svoltare a sinistra in direzione Baratti

112

Baratti

Arrivo

127

TOTALE

127

Massa Marittima: il centro storico medievale con il Duomo e il Palazzo Comunale.

La pineta di Baratti e la sua spiaggia

Abbazia di S.Galgano: è la celebre abbazia a cielo aperto della Toscana

Un bagno nel torrente Merse dopo Boccheggiano

Monterotondo: escursione alle Biancane con I soffioni boraciferi

Per gli appassionati di archeologia: la necropoli etrusca di Populonia

Mercatini dell’antiquariato: Marina di Grosseto (terza domenica), Piombino (seconda domenica).

La Meridiana, Loc. Auscelli, S.P. Le Galleraie, tel. 0566 997 018
www.lameridiana.net
Antico casolare in pietra con romantiche camere finemente arredate. Splendida vista sui prati e boschi circostanti, ampi saloni, cucina tradizionale toscana, rivisitata in modo innovativo: qualità delle materie prime e presentazione dei piatti sono di ottimo livello. L'azienda offre speciali week-end di degustazione della "cinta senese" e in autunno romantici fine-settimana tra le castagne e il fuoco del camino. Pranzo offerta speciale 30 euro; media stagione pernottamento con mezza pensione a 90 euro a persona.

Il Frutteto, con attigua locanda La Ciottolona, piazza Diaz 11, tel. 0566 998042,
www.ilfruttetointoscana.it
Casa per vacanze ubicata in un borgo medievale a 675 m di altitudine in un edificio storico; giardino con piscina. Nella locanda si possono assaporare piatti tipici della tradizione toscana, interpretati con fantasia e accompagnati da un'accurata scelta di vini. Il piatto forte: tortelli di patate al sugo di baccalà e coniglio in porchetta. Menu fisso a partire da 17 euro.
Appartamento per due persone in settembre 21 euro a settimana.

Tenuta il Cicalino, Loc. Cicalino, tel. 0566 902 031,www.ilcicalino.it
Un curato e elegante agriturismo, produzione di olio di oliva IGP Toscana, l'azienda restaurata nel rispetto della bioedilizia offre la possibilità di praticare sport.
Appartamento per due persone in settembre 504 euro; possibilità di mezza pensione (colazione e cena) + 24,50 euro a persona.

Podere Riparbella, via Podere Riparbella 4, tel. 0566 915557 , www.riparbella.com
Agriturismo tra le colline, terrazza, ristorante con caminetto, bar, solarium, pergolato.

La Fenice, Corso A. Diaz 63, tel. 0566 903 941,www.lafeniceparkhotel.it
In un palazzo del XIX secolo ristrutturato con arte e sapienza, dove si può iniziare la giornata con una ricca colazione nella quiete del giardino con piscina.

Taverna del Vecchio Borgo, via N.Parenti 12, tel.0566 903950 www.massamarittima.info/vecchioborgo/ ; locale tipico nel centro storico della città, piatti gustosi della cucina locale, p.e. minestra di farro, tortelloni di ricotta e spinaci, grigliata mista di maiale e agnello. Menu intorno a 28 euro.

Il Caminetto, piazza S.Francesco 7, tel. 0565 828118;
una tradizionale trattoria nel centro storico medievale, cucina locale con predilezione per il cinghiale (predilezione non ricambiata): antipasti con crostini,bruschette e salumi vari; tra i primi tagliatelle con verdure fresche o pappardelle al sugo di cinghiale; tra i secondi cinghiale con polenta o filetto di chianina (da provare!) o ancora coniglio all’etrusca con finocchietto e dragoncello. Buoni dessert. Circa 25 euro.

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