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Sicilia: intorno al lago Pozzillo

foto Stefano Casati© MariaVittoria Bernasconi il 10/05/2019 in Sicilia
Sicilia: intorno al lago Pozzillo
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Un percorso che segue il bacino artificiale e poi s'inerpica lungo strade di campagna che si avvicinano al confine del parco dei Nebrodi, tra colline cangianti: in estate mostrano tonalità dell'oro ma in primavera e autunno si coprono di verdi, rossi e ocra infiniti

Questo itinerario è stato pubblicato sul n. 147 di Dueruote di luglio 2017

C’è una zona in Sicilia poco conosciuta, poco battuta dal turismo vacanziero, incastonata tra la piana in cui si stende il bacino artificiale del lago di Pozzillo e le colline rigogliose che s'innalzano e pian piano si protendono verso i Nebrodi. Proprio qui si svolge questo itinerario ad anello le cui tappe sono paesi silenziosi, carichi di storie e leggende, dove si perpetrano ancora le tradizioni artigianali e gastronomiche di un tempo. Dove la moto si ferma condiscendente, dopo aver percorso piacevoli strade di campagna, insolitamente guidabili e dall'asfalto mediamente compatto e integro.

Sicilia: intorno al lago Pozzillo

Partenza da Regalbuto

Partenza e arrivo di questa gita, lunga quasi 180 chilometri, è Regalbuto, un paese grande o una piccola cittadina. Regalbuto è diviso in tanti quartieri, ciascuno con una sua identità e un confine ben definito. Ha chiese antiche e un patrono dalla forte identità, San Vito, festeggiato con grandi processioni e tanti giorni di eventi: comun denominatore il ramo di alloro, di cui si dotano tutti i fedeli, durante la settimana che precede i festeggiamenti. Ma Regalbuto ha anche un tesoro nascosto: uscendo dalla città verso il lago Pozzillo, si attraversano diverse contrade, tra cui si trova quella di Musubacco; la leggenda vuole che fosse un ricco possidente che per un incantesimo si trasformò, con tutti i suoi averi e tenute, in oro. Tutti questi valori, secondo il racconto, sarebbero nascosti in una grotta fatata, nascosta proprio in queste lande. Con l'occhio teso a cogliere i segreti celati dalla boscaglia - non si sa mai! - si procede verso la costa nord del lago, frutto dello sbarramento del fiume Salso a partire dalla fine degli anni Cinquanta. La via è sterrata in questo tratto, ma facilmente percorribile: terra battuta e strada non asfaltata, tra eucalipti e spiaggette, lungo cui si trovano campeggi e piccole attività legate agli sport acquatici. Se non si resiste si può approfittare del lento digradare della costa nell'acqua: un tuffo è l'ideale nelle giornate più calde. Alla fine della sterrata si devia verso Agila, lungo un bel tratto asfaltato, così guidabile che lo si ripercorrerà per rientrare a Regalbuto. Ora il manubrio punta a est, verso Sparacollo e poi ancora avanti verso San Nicola, tra agrumeti dalle foglie lucide e il leggero pendio dei colli. Di fronte il maestoso profilo dell'Etna, bianco e tronco: una mole suggestiva e famigliare che veglia i dintorni.

Sicilia: intorno al lago Pozzillo

Le curve a grana grossa

Troina si raggiunge pennellando curve in leggera salita, guidando senza pensare e godendosi la piacevolezza del paesaggio: prati dalle vivaci sfumature verdi, campi fioriti di un giallo sfavillante. E un cielo vasto, azzurro e punteggiato di bianco puro a completare la prospettiva. Dimenticando di essere in Sicilia, si potrebbe pensare di trovarsi in qualche valle svizzera: il paesaggio è davvero inaspettato, fresco, rigoglioso. Man mano che i chilometri sfilano sotto la moto l'altitudine sale e le colline si trasformano in rilievi che scoprono la roccia chiara dei cocuzzoli. Sfilano i paesi: Troina per primo, a circa 1.000 metri di altitudine, con la chiesa Madre e i resti della cinta muraria medievale. Poi Cerami, dove vedere la chiesa di Sant'Antonio Abate e quella di San Sebastiano. Nel mezzo una strada da favola, di prati che ondeggiano come un mare sotto il soffio del vento e del segno nero dell'asfalto che traccia una linea netta e sinuosa. Dalla rocca di Cerami la vista spazia tutta intorno e si può seguire il percorso che verrà dopo.

Sicilia: intorno al lago Pozzillo

Tra pascoli e tufo

Si riparte verso Pancallo, di nuovo in salita, seguendo la via attorcigliata che dopo Serra di Falco pian piano perde quota. Più avanti si trova l'incrocio con la SP27: c'è un caseificio che vale la pena di visitare per i formaggi dei Nebrodi che produce. E poi si gira verso la strada minore che porta al borgo di Sperlinga. Sul paese sovrasta il castello rupestre, incastonato nella roccia e di origine medievale. Il resto del borgo è distribuito proprio sotto, in un suggestivo incastro di case. Anche Nicosia, da raggiungere lungo le bellissime curve delle SS120 e SS117, è adagiata sulle pendici dei monti, tra rocce sporgenti: vi si riconoscono i campanili e i tetti delle chiese, nell'ammasso ocra degli edifici. E il tufo, irregolare, antropomorfo e bucherellato, si trova ancora a Gagliano Castelferrato.

E ancora la via per raggiungerlo, come in quasi tutto il percorso, è un bel tratto di strada, godibile per le due ruote. E in effetti, in queste strade poco trafficate, si incrociano alcuni motociclisti, anche durante la settimana. Gagliano, 'Agghianu in siciliano, si distende sui declivi del colle, sotto la sua Rocca, una roccia con tracce di un antico castello, di cui sono rimasti alcuni segni, come la Falsa Porta.
Il vento porta l'aroma dei boschi che si distendono verso nord, anche oltre Cerami: arriva dalle foreste di Caronia e più in là dai Nebrodi. Ma a venirci in ottobre, a Gagliano, si gusterebbe l'aroma dolce e piccante della mostarda di fichi d'india, festeggiata in una sagra che fa cucinare i frutti per le vie del paese.

Il rientro verso Regalbuto non è un trasferimento, ma un susseguirsi di curve dolci che pian piano scendono verso Agila e il lago, chiudendo il percorso con la familiarità del tratto già percorso e lo stupore per queste vie siciliane che sanno di ginestra e finocchietto selvatico, sempre all'ombra dell'Etna. Infine, a Regalbuto ci si può perdere ancora una volta tra i vicoli e le numerose chiese, ma si può anche proseguire verso l'insediamento rupestre di monte Sant'Antonio, dove sorge, accanto al sistema delle grotte scavate nel tufo, il pregevole convento di Sant'Antonio, o almeno ciò che rimane dell'antica struttura. Macerie ma anche i resti del prospetto principale, del chiosco e parte delle mura perimetrali. Una vista insieme decadente e affascinante per concludere questo viaggio nell'entroterra siculo.

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AGIRA (EN)
Ristorante Belvedere
Via Rametta 27
Tel. 0935 696091
Il ristorante ha una bella terrazza panoramica: con lo sguardo al lago si assaggiano pizze o ancora meglio i primi, gli stufati e le grigliate di carne. Buoni anche gli antipasti con salumi e formaggi del territorio.
La cena parte da 20 euro.

CERAMI (EN)
Trattoria Da Carmelina
Corso Roma 127
Tel. 0935 931209
Ecco, arrivando qui, dall'esterno, non si ha l'impressione di entrare in una trattoria, quanto in un negozio di alimentari (che in effetti è annesso). Ma una volta al tavolo si scopre una cucina molto semplice ma gustosa e un'atmosfera piacevolmente "casereccia". Il servizio, poi, è curato. Si pranza con meno di 20 euro.

TROINA (EN)
Ristorante La Tavernetta
Via Arcirù 30
Tel. 0935 1823955
Molto essenziale sia dall'esterno sia nell'interno: si pranza con piatti regionali, con menù del giorno. Il pranzo costa circa 20 euro.

NICOSIA (EN)
Ristorante Baglio San Pietro
Contrada San Pietro
Tel. 0935 640529
Questo agriturismo dispone sia di ristorante che delle stanze per il pernotto. La cucina propone piatti della tradizione rivisitati dallo chef, creati perlopiù con prodotti a chilometro zero della campagna circostante. Il baglio è una bella struttura in pietra con giardino e piscina per gli ospiti. Si possono anche acquistare prodotti dell'azienda agricola. Per una cena si spendono mediamente 25 euro.

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REGALBUTO (EN)
Hotel Castel Miralago
Località Pettoruta s.s. 121
Tel. 0935 72810

Struttura di recente costruzione con giardino e annesso ristorante. Dispone di varie stanze molto semplici: il punto di forza è la posizione. Il parcheggio è gratuito. La doppia parte da 60 euro.

REGALBUTO (EN)
Rocca dei Saraceni Contrada Sotto Rocca

Una bella struttura a vetri, perfettamente integrata con il paesaggio, ospita questo hotel che offre stanze ben arredate, con prima colazione. Il giardino, oltre al parcheggio, offre una piscina. A richiesta si possono effettuare escursioni a cavallo e in mountain bike. La doppia parte da 80 euro.

NICOSIA (EN)
Hotel Panorama
Contrada Torretta
Tel. 360 402683

Il colore fa da padrone in questo hotel che dispone di 15 camere in cui pernottare. La moto si parcheggia proprio di fronte, in una posizione molto tranquilla. La doppia parte da 60 euro.

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SPARACOLLO (EN)
La strada alternativa Puntando verso Sparacollo e imboccando la SP23a si può percorrere una via alternativa e quasi parallela alla strada che si ricongiunge a Troina. La particolarità è che questa provinciale è in parte sterrata e segue solitaria i contorni delle colline. Ci si immerge così nella natura selvatica e nel silenzio dei campi.

NICOSIA (EN)
Guido Reni e la chiesa di San Calogero Fino a novembre sarà esposta nella chiesa di San Calogero, l'Annunciazione di Guido Reni, il capolavoro del XVII secolo. L'ingresso è a pagamento e il ricavato servirà a sostenere il restauro delle opere d'arte danneggiate dal sisma che ha colpito le Marche. L'iniziativa è promossa dal Comune di Nicosia, insieme alla Pro Loco, alla Confcommercio, alla Diocesi di Nicosia e alla Pinacoteca Civica di Ascoli Piceno. L'ingresso costa 3 euro.

Le feste e le sagre

La tradizione delle feste religiose e delle sagre dedicate alle tipicità è molto sentita a Nicosia ma anche nei paesi limitrofi. In città sono da segnalare l'infiorata di giugno, che trasforma le vie in quadri fioriti. In novembre invece si tiene la sagra dell'ulivo e dell'olio d'oliva, con degustazioni e stand gastronomici.
A Regalbuto invece si svolge la festa di San Vito, dall'8 all'11 agosto, con processioni varie e la fiera del bestiame. Sempre in agosto si svolge la festa dei quartieri con esposizione e vendita di prodotti artigianali, stand gastronomici e spettacoli. Infine, in giugno è imperdibile la sagra della "vastedda cu sammucu" a Troina: la vastedda è una focaccia aromatizzata con i fiori di sambuco, ripiena di salame e tuma. Una specialità che si può assaporare solo in tarda primavera ed è proposta da panificatori e ristoratori, ciascuno nella propria variante.

MARINA DI CARONIA (ME)

La spiaggia Dopo aver percorso l'itinerario, o anche a metà strada, tra Cerami e Pancallo, si può prendere la bellissima strada provinciale 168 che entra nel parco regionale dei Nebrodi e in un turbinio di sinuosità, con un buon asfalto, porta direttamente alla spiaggia di Marina di Caronia. In 45 chilometri si può, dunque, raggiungere il Gagliano Castelferrato è sormontato da uno mare: prevedere un costume in valigia.

Sicilia: intorno al lago Pozzillo

La ricetta del Cucchiaio

Mezzelune di broccoli, ricotta e ragusano con zabajone al limone

Il "Ragusano" è un formaggio il cui nome deriva – presumibilmente – dalla città iblea. Chiamato a sproposito "caciocavallo" perché stagionato legato "a cavallo" di pertiche, ha la sua particolarità nella pasta compatta dal profumo garbato ma intenso e dal sapore irresistibile. Lo accompagnamo con la folgorante ricotta di pecora di Sicilia. E con i broccoli per arrotondare i sapori...

Ingredienti: 200 g di farina di grano tenero macinata a pietra, 2 uova + 2 tuorli per lo zabajone, 200 g di broccoli, 100 g di Ragusano grattugiato, 100 g di ricotta di pecora, limoni di Sicilia, 1 cucchiaio di zucchero di canna, olio, sale, pepe

Impastiamo la farina con le uova intere nella planetaria o a mano, fino ad ottenere una consistenza soda. Avvolgiamo nella pellicola e facciamo risposare. Scottiamo i broccoli 2 minuti in acqua bollente Strizziamo con cura e passiamo al mixer. In una ciotola aggiungiamo la ricotta e il Ragusano, poco sale, una presa di pepe. Infiliamo in un sac a poche con la bocchetta liscia. Iniziamo a stendere la pasta e con un coppapasta di 6 cm otteniamo dei dischi, al centro dei quali riponiamo una nocciuola di ripieno. Ripieghiamo dopo aver bagnato il bordo con il dito intinto nell'acqua e sigilliamo avendo cura di far uscire l'aria. Scaldiamo l'acqua salata, e in una ciotola d'acciaio prepariamo lo zabaione: sbattiamo i tuorli aggiungendo lo zucchero poco alla volta tenendo la ciotola sulla pentola, avendo cura di far cuocere l'uovo. Aggiungiamo il sale e sempre sbattendo il succo di limone goccia a goccia. Lessiamo le mezzelune, le ripassiamo in una padella calda con poco olio, preleviamo, tamponiamo e mettiamo nei piatti, schizzando lo zabajone con il cucchiaio.

 

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