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Marche: il fascino dei Colli Esini

di Tiziana Crimella, foto di Roberto Mele il 08/02/2007 in Marche

130 Km tra curve da pennellare e piccoli borghi immersi nella natura, dove il tempo si è fermato. Gallery fotografica e road book da scaricare

Marche: il fascino dei Colli Esini
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Si è guadagnato il titolo di Distretto Rurale di qualità: un polmone verde, di cui fanno parte 24 comuni, che abbraccia le valli solcate dai fiumi Esino e Misa in un'area preappenninica di rara suggestione, all'interno della quale si trovano il parco regionale naturale Gola della Rossa e Frasassi, che a sua volta ospita le omonime grotte e il Monte San Vicino.
E' proprio attraverso questi luoghi selvaggi, puntellati di piccoli borghi, che si snoda questo itinerario premontano, che privilegia la natura e lo scorrere solitario lungo i crinali e i dolci rilievi che regalano belle curve da pennellare giocando col gas.




La partenza del nostro itinerario avviene da Fabriano, città a cui non viene riservato interesse in questo itinerario, ma che si trova in posizione privilegiata lungo la SS76 che unisce Roma ad Ancona; la si percorre in un breve tratto veloce verso Ancona per raggiungere, a Tufico, la diramazione che conduce a Matelica.
Prima tappa di grande interesse proprio questo paesino costruito sopra uno sperone che domina un'ansa dell'Esino: Matelica conserva la struttura medievale e rinascimentale, con numerose chiese e notevoli palazzi che custodiscono straordinari tesori d'arte.
Ma interesse ancor più grande suscita la fama della città che dà il nome a un famoso Verdicchio DOC, così buono da imporre una visita alle enoteche e cantine del territorio.

Abbandonati i calici, un segnale stradale, appena fuori città, ci suggerisce la svolta per una strada "ad elevato tasso motociclistico": indica il Monte San Vicino, accanto a un cartello marrone che recita “Murales di Braccano”.
E’ la via giusta per calarsi appieno nello spirito di questo territorio: grandi spazi dove la vista si perde su colline tonde, dorate o gialle, secondo la stagione, di grano e girasoli, ma anche ricoperte di ordinati filari della pregiata uva, lunghe strisce verdi che si rincorrono a disegnare il profilo dolce dei pendii.



Il resto è silenzio, profumi e una gran profusione di pace e tranquillità: la strada comincia subito a salire verso la piccola frazione di Braccano, dove i murales - dipinti praticamente su ogni casa e densi del significato della vita rurale - valgono una sosta e una passeggiata per scoprire come anche un borgo apparentemente disabitato si animi, curioso e loquace, al passaggio di un forestiero.



Di nuovo in moto, comincia la vera pacchia: la strada è stretta, non sempre con un fondo perfetto, ma è davvero raro incrociare qualcuno e ci si può divertire sulle curve e sui tornanti che portano a raggiungere, inaspettata, la sommità del Monte San Vicino. Si tratta della cima più alta di questa vasta area e una piacevole sferzata di aria frizzante vince sul caldo che arriva dal motore. Allora giù dalla sella e via, a fare quattro chiacchiere con le vacche, unica presenza in una cornice bucolica di grande suggestione.

La discesa verso Cingoli avviene lungo una bellissima strada panoramica che tocca prima lo splendido villaggio di Pian dell’Elmo, di connotazione alpina, a 1.000 metri di altitudine, circondato da un ambiente di rara bellezza, per giungere poi ad Apiro. Comune fondato intorno al V-VI secolo, è dominato dalla mole del Monte appena lasciato ed è raccolto attorno a un borgo storico ricco di monumenti e di testimonianze artistiche.
La corsa regala una prima, spettacolare vista sul Lago di Cingoli bacino artificiale di recentissima formazione, tant’è che vi emerge, accanto alle rive, ancora l’ossatura di qualche albero deciso a non abbandonare la sua postazione.



Avvicinandosi al lago la sensazione di bellezza aumenta: il bacino, tra i più grandi dell’Italia centrale, è stato preservato da qualsiasi genere di devastazione e solo un paio di spiaggette sono disponibili e raggiungibili dopo un lungo periplo e attraverso un piccolo sterrato. Lì è possibile noleggiare canoe o pedalò oltre che lettini e ombrelloni, ma non ci si aspetti un grande affollamento, anzi!



Di nuovo su e giù per le colline, di nuovo in solitudine e ancora belle curve e discrete pendenze e finalmente Cingoli, “balcone d’Italia” posto a 631 metri di altitudine a cavallo tra i fiumi Potenza e Musone in splendida posizione panoramica: la città offre uno straordinario itinerario storico artistico all’interno del ben conservato centro storico. Notevoli, per chi voglia dedicar loro del tempo, le tre istituzioni museali: la Pinacoteca Comunale, con opere dei fratelli Salimbeni; il Museo Archeologico, ricco di materiali preistorici e di epoca romana; il Museo di Palazzo Castiglioni, casa natale di Papa Pio VIII.

Si lascia Cingoli lungo il tratto più spettacolare della statale 502 che si snoda serpeggiante tra colline di nuovo ricoperte di grano e girasoli, di vigneti e vasti campi coltivati a erba; poche piante interrompono un panorama che porta a scoprire graziosi borghi che spuntano sulle sommità dei colli. Si corre sempre sul crinale e questo, a volte, distrae dalla guida, tanto si vorrebbe catturare con lo sguardo l'orizzonte: a destra si scorge il mare, confuso dalla calura e dalla foschia dovuta all'umidità; a sinistra i rilievi più alti sono lì a dominare sul paesaggio assopito. Anche la SS76, che si raggiunge velocemente, è, nel tratto verso Serra San Quirico, di notevole bellezza, per nulla monotona e poco trafficata, anche se si tratta di un'importante via di collegamento. La si può percorrere adagio per buttare l’occhio di qua e di là e, magari, lasciarsi tentare da qualche deviazione; però attenzione: chi cerca il baretto nel borgo potrebbe rimanere deluso. Purtroppo infatti molti di questi paesini, peraltro stupendi e che meritano tutti una sosta, non offrono un posto dove mangiare o semplicemente bere qualcosa, se non una fontanella o, nel migliore dei casi, un lavatoio!



Protetta dal Monte Murano, Serra San Quirico sorge nella media valle del fiume Esino, proprio all’ingresso della Gola della Rossa. Cinto da possenti mura caratterizzate dalle “copertelle”, cioè il passaggio coperto arcato, lo splendido centro storico è ricco di chiese e di palazzi di rara bellezza: su tutti spicca la chiesa di Santa Lucia, gioiello barocco tra i più belli delle Marche e ricco di opere. Vivissima dal punto di vista culturale, Serra San Quirico ospita annualmente rassegne d’arte e di teatro. Solo un altro brevissimo tratto della statale porta a raggiungere l’imbocco della strada che conduce alle Grotte di Frasassi, da vedere assolutamente.


Oltre alla visita alle grotte, non si può perdere la spettacolarità e la magia suggestiva del luogo: l’imponente gola di Frasassi, solcata dal fiume Sertino, che racchiude numerose grotte nelle quali sono stati rinvenuti nel tempo reperti di vita preistorica; il fiume, con le sue pozze fresche e solforose e la passeggiata all’eremo di Santa Maria Infra Saxa, suggestivo edificio in pietra ricavato in parte dalla viva roccia. Si lascia la moto nel piccolo parcheggio e vi si sale a piedi per una piacevole passeggiata a balconata sulla gola; gli amanti del genere possono insinuarsi, a proprio rischio, all’interno della grotta dove vivono centinaia di pipistrelli: l’accesso è libero e illimitato! Ma più che i sui pipistrelli, meglio spostare l’interesse sulla possibilità di avvistare l’aquila: qui, infatti, alcuni esemplari hanno eletto queste rocce a loro dimora e non è raro vederle volare. Potrebbe essere il modo più suggestivo di concludere questo itinerario dai sapori selvaggi e di grande godimento motociclistico. Da qui è di nuovo un breve tratto della SS76 che consente di raggiungere nuovamente Fabriano.

Località Percorso Km.
FABRIANO
imbocco SS76
Imboccare la SS76 in direzione Ancona e percorrerla fino all'uscita di Tifico 0,0
USCITA SS76 DI TUFICO Svoltare a destra per Matelica 9,6
MATELICA Usciti dal centro, lasciare la statale 256 a destra per Braccano, Monte San Vicino 21,3
BRACCANO Proseguire dritti per il Monte San Vicino; poco più avanti tenere la destra (senza indicazioni) 25,3
PIAN DELL'ELMO Proseguire dritti in direzione Frontale, Apiro 41,4
APIRO Svoltare a destra in direzione Cingoli 53,4
CINGOLI Svoltare a sinistra in direzione Jesi e SS76 64,2
SS76 Imboccare la superstrada in direzione Roma e percorrerla fino a Serra San Quirico 84,1
SERRA SAN QUIRICO Svoltare a destra per salire al centro storico; quindi riprendere la superstrada in direzione Roma, fino all'uscita successiva Grotte di Frasassi 103,1
USCITA SS76 GROTTE DI FRASASSI Seguire le indicazioni per le Grotte di Frasassi 110,7
GROTTE DI FRASASSI Dal parcheggio, seguire le indicazioni per Roma, Ancona e imboccare la SS76 in direzione Roma 112,3
USCITA DI FABRIANO Fine itinerario 127

La visita alle Grotte di Frasassi, uno dei più spettacolari complessi carsici d’Europa, che dura circa 70 minuti. La biglietteria, ben indicata, si trova in un enorme piazzale parcheggio, a 1,6 km dall’ingresso delle grotte (da marzo a ottobre ingressi ogni ora e mezza dalle 9,30 alle 18; in agosto ogni 10 minuti; adulti € 13; anche visite speleologiche a prenotazione obbligatoria, a 26 € per il percorso facilitato e 36 € per quello più difficoltoso, compresa l’attrezzatura); le moto hanno uno spazio riservato, ombreggiato e gratuito; caschi e giacche si possono depositare gratuitamente all’ingresso delle grotte, cui si arriva in navetta gratuita. Sito: www.frasassi.com; tel. 0732 90090, 0732 90080.

Un tuffo nelle pozze solfosore del Sertino, visibili lungo la strada accanto all’ingresso delle Grotte; l’acqua, però, è tutt’altro che calda!

La contemplazione, a naso all’insù, nella zona di Genga, San Vittore e Serra San Quirico, dove non è difficile avvistare l’aquila.

Una visita alle , per degustare e acquistare il famoso Verdicchio di Matelica: l’Enoteca comunale si trova in centro (si può parcheggiare nella stradina a destra dell’edificio), è fornitissima e organizza degustazioni e laboratori sensoriali. Più defilata l’Enoteca Belisario (Via Merloni 12), con un assortimento interno spettacolare e tini in acciaio aerografati con immagini della vendemmia. Affascinante La Monacesca (Località Monacesca, tel. 0733 812602), appena fuori Matelica: azienda vitivinicola che sorge su un colle, dove non si può perdere una visita alla bottaia.

, località Becerca, Serra San Quirico, tel. 0731 86652. Una vecchia casa di montagna, in posizione dominante e completamente isolata; vi si arriva dopo circa 1,5 km di sterrato, facile ma polveroso, ma ne vale la pena, per l’accoglienza, per l’ambiente e, non ultimo, per la cucina, semplice e genuina. Camere con piccolo terrazzo privato con tavolo e ombrellone.

Ristorante La Quercia, Colcello di Genga, tel. 0732 972025. Poco distante dalle Grotte di Frasassi, su un colle, ha una spaziosa veranda, tavoli e sdraio in giardino sotto una quercia secolare. Tra le specialità si annovera “carne veramente alla brace” oltre alle imperdibili tagliatelle al tartufo bianco. Anche pizzeria con forno a legna.

Albergo Le Grotte Località Pontebovesecco, Genga, tel. 0732 973035. Gradevolissimo albergo vicino alle Grotte di Frasassi, con belle camere spaziose e una grande suite dove rilassarsi dopo una scorribanda motociclistica, apprezzando la vasca doccia idromassaggio, al prezzo massimo di € 100 a notte. Ottimo ristorante; parcheggio privato; squisita l’accoglienza del personale.

Hotel Ristorante Frasassi Genga, tel. 0732 905003. Non sorge nel vecchio borgo, ma nella frazione San Vittore, poco distante dall’Abbazia di San Vittore delle Chiuse. Confortevole e accogliente ha parcheggio privato e un ottimo ristorante di cucina regionale.

Caffetteria del Duomo Piazza Vittorio Emanuele, Cingoli. Bar con tavolini sulla suggestiva piazza, con una squisita pasticceria.

Notizie utili
Per avere notizie complete sul territorio del Parco Nazionale Gola della Rossa e di Frasassi, cuore verde delle Marche e toccato nell’itinerario, vedere il sito www.parcogolarossa.it. La sede del Parco è a Serra San Quirico, tel. 0731 86122.

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